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Maradona lascia i Dorados di Sinaloa per “ragioni mediche”

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Per “motivi medici”, l’ex stella del calcio Diego Maradona, 58 anni, ha lasciato il ruolo di allenatore della Sinaloa Dorados, squadra della seconda divisione messicana. A quanto si e’ appreso, Maradona dovra’ subire due interventi chirurgici, alla spalla e al ginocchio. A gennaio, il calciatore era stato ricoverato in un ospedale in Argentina perche’ colpito da sanguinamento gastrico, pochi giorni prima di tornare in Messico per la sua seconda stagione con i Dorados.

“Diego Maradona ha deciso di non continuare come capo allenatore di Dorados”, ha dichiarato il suo manager, Matias Morla, sul suo account Twitter. “Su consiglio medico dedichera’ tempo alla sua salute e si sottoporra’ a due interventi chirurgici: alla spalla e al ginocchio; siamo grati alla famiglia Dorados e continueremo insieme il sogno nel futuro”. Il chirurgo ortopedico di Maradona, il tedesco Ochoa, ha detto all’inizio di quest’anno che l’ex stella del calcio non ha praticamente piu’ cartilagine nelle ginocchia a causa di una grave artrosi e necessita di protesi. “Insieme abbiamo stupito il mondo, abbiamo dimostrato che il calcio e’ tutta una questione di passione e di cuore, sarai sempre un Dorado, grazie per tutto Diego,” ha twittato il club. “Guarisci e ci vedremo presto.” Quando Maradona era arrivato a Sinaloa, considerato il cuore del narcotraffico in Messico, in molti avevano temuto una sua ricaduta nei problemi di dipendenza del passato. Ma nei nove mesi trascorsi in Messico il calciatore della ‘mano de Dios’ non ha mai avuto problemi fuori dal campo ed e’ riuscito a portare la sua squadra vicino alla prima divisione, persa per un pelo a favore dell’Atletico San Luis. “Ero sull’orlo della morte, per me, questo … non e’ niente”, aveva detto Maradona dopo aver perso le finali di Clausura 2019. “Sono solo triste per i ragazzi della squadra”.

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Conference League, la Fiorentina pareggia con il Brugge e va in finale

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La Fiorentina conquista la finale di Conference League  contro il Club Brugge. Il pareggio 1-1 in Belgio è stato sufficiente per garantire agli uomini di Italiano la loro seconda finale consecutiva in questa competizione, dopo la delusione dello scorso anno contro il West Ham United. Il match è stato inizialmente tattico, con entrambe le squadre che hanno impiegato venti minuti per calibrare i propri movimenti. Il primo vero sussulto è arrivato con un mancino alto di Mandragora, ma è stato il Bruges a trovare il gol con De Cuyper, che ha sfruttato un’occasione su un errore difensivo della Viola. La squadra italiana ha risposto con determinazione, creando diverse occasioni ma senza riuscire a concretizzare. Tuttavia, il rigore trasformato da Beltran ha ribaltato le sorti del match, portando la Fiorentina in finale. La ripresa è stata un vero e proprio assedio viola, con Kouamé che ha colpito la traversa e Mignolet che ha salvato il Bruges su una punizione magistrale del capitano viola. Ma è stato Beltran a scrivere la storia, con il suo gol che ha garantito alla Fiorentina un posto nella finale. Non sono mancati momenti di tensione, come la parata di Terracciano che ha tenuto la porta inviolata. Ora gli occhi sono tutti puntati sulla finale del 29 maggio allo Stadio Agia Sophia di Atene, dove la Fiorentina cercherà di conquistare il trofeo.

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Taxi, Urso non rassicura: sciopero nazionale il 21 maggio

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Nessuna rassicurazione dal ministro Urso dopo l’incontro odierno sull’emanazione dei decreti attuativi, tra cui la regolametazione delle piattaforme digitali. Per questo i tassisti hanno indetto uno sciopero nazionale per il 21 maggio e una grande manifestazione a Roma. Lo annunciano Unica Cgil, Fast, Ugl, Uti, Tam, Claai Unione artigiani, Satam, Or.s.a. taxi, Uritaxi, Atlt, Ati taxi, Sitan/Atn, Usb taxi, Unimpresa, Federtaxi cisal.

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Ben'essere

Oscar Champagne, due giorni a Roma con 60 etichette

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Due giornate a tutto Champagne, suddivise in 4 sessioni per un totale di 60 etichette in degustazione: è quanto proposto a Roma, presso Hotel Rome Cavalieri, venerdì 10 e sabato 11 maggio. L’iniziativa di Fondazione italiana sommelier prevede che si alterneranno 20 produttori nel presentare le loro migliori etichette, tra le più blasonate e ricercate al mondo.

Ogni sessione prevede la degustazione di 5 aziende, per 15 etichette di Champagne, ovvero 3 etichette per ciascun produttore. Ogni azienda avrà un’ora di tempo per presentare i suoi Champagne in degustazione, per una durata complessiva a sessione di 5 ore durante le quali saranno consegnati gli Oscar Champagne. I produttori e gli chef de Cave saranno affiancati da un docente della Fondazione Italiana Sommelier. Per ogni sessione, la platea sarà composta da 300 partecipanti, tra sommelier professionisti e appassionati. (

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