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Tajani, su Toti si poteva intervenire in un altro momento

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“Il ministro Nordio ha un ruolo e può dire ciò che pensa. Fa bene e condivido le sue parole”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale di Confcooperative, a Roma. Per Tajani si tratta di una “vicenda giudiziaria che risale a vicende di parecchi anni fa, forse si poteva intervenire due mesi fa, il giorno dopo le elezioni… Però questo non ci turba, non ci preoccupa nulla”. Alla domanda sulle dimissioni per Michele Emiliano chieste dal centrodestra, Tajani ha affermato che “le vicende giudiziarie sono diverse. Emiliano ha detto due volte di essere andato dalla sorella del boss”.

“Io sono garantista – ha ribadito Tajani – anche per le vicende di Bari, per quella di Genova e anche per persone che non sono di Forza Italia”. In merito all’opportunità della richiesta di dimissioni, Tajani ha chiesto di “non strumentalizzare le vicende giudiziarie” .

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Politica

Antitrust, da Peugeot e Citroen ristori per 7 milioni

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Groupe PSA Italia e Citroën Automobiles hanno finora versato a consumatori e imprese circa 7 milioni di euro in ristori. E’ quanto ha verificato l’Antitrust al termine della verifica dell’ottemperanza degli impegni assunti dai due gruppi automobilistici francesi dopo l’istruttoria avviata dall’authority in seguito al malfunzionamento del serbatoio dell’urea, che impiega l’additivo AdBlue, utilizzato su alcuni modelli Citroën e Peugeot. Il problema aveva costretto gli automobilisti a sostenere, almeno in parte, i costi di sostituzione fuori garanzia. Grazie agli impegni resi vincolanti dall’Autorità, a partire da dicembre 2023, consumatori e imprese hanno beneficiato di agevolazioni economiche, pari al momento a circa 7 milioni di euro. In particolare il rafforzamento del programma di assistenza alla clientela (denominato Special Coverage “4UA+4UB”), ha consentito a consumatori e imprese di effettuare interventi di riparazione/sostituzione presso la rete Citroën e Peugeot beneficiando di una scontistica e di contributi per oltre 6 milioni di euro. A tali misure compensative si aggiungono i ristori, nella forma di voucher o rimborsi per complessivi circa 700.000 euro riconosciuti a beneficio di consumatori e imprese che, avendo riparato o sostituito il serbatoio Adblue prima dell’avvio dell’istruttoria, hanno beneficiato di condizioni meno favorevoli previste dal precedente programma di assistenza. “Si tratta di agevolazioni il cui ammontare è destinato a salire – fa sapere l’Antitrust – in considerazione della implementazione da parte di Citroën e Peugeot di ulteriori misure di assistenza e a favore di consumatori e imprese”. In particolare, è stata prorogata di altri 4 anni (dal 31 agosto 2024 al 31 agosto 2028) la durata della Special Coverage “4UA+4UB”. Inoltre, è stato introdotto un nuovo programma di assistenza alla clientela (denominato Special Coverage “4UD”) per i casi di sostituzione del serbatoio Adblue successivi a un intervento già effettuato in precedenza.

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Politica

Trump elogia Giorgia Meloni: “È fuoco vivo, è grande”

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Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso parole di grande apprezzamento per la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, durante un’intervista telefonica rilasciata al New York Post. L’incontro tra i due leader, avvenuto a Parigi, è stato definito da Trump “grandioso”.

Sono stato molto con lei. È fuoco vivo, ve lo dico. È grande“, ha dichiarato il futuro inquilino della Casa Bianca, sottolineando l’energia e il carisma della leader italiana.

Ucraina e Russia: “È il momento della pace”

Nella stessa intervista, Trump ha parlato del conflitto tra Russia e Ucraina, affermando che il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, sarebbe pronto a negoziare la pace. “Vuole un cessate il fuoco. Vuole fare la pace. Non abbiamo parlato dei dettagli, ma credo che sia arrivato il tempo giusto”. Trump ha sottolineato l’urgenza di un accordo, considerando le pesanti perdite russe: “Anche Putin dovrebbe pensarci, ha perso 700 mila uomini. Non finirà fin quando non ci sarà una pace”.

La NATO e la necessità di equità tra i Paesi membri

Trump ha poi riferito di aver discusso con il presidente francese, Emmanuel Macron, del futuro della NATO, ribadendo la necessità che ogni Paese contribuisca equamente: “Ho detto che la NATO va bene fin quando ognuno paga i propri conti. Devono pagare la loro quota. Sapete, quando ho iniziato a occuparmi della NATO, nessuno pagava, poi hanno iniziato a pagare”.

Il capo dell’Eliseo ha condiviso questa visione, secondo Trump: “Macron è un buon uomo. Ha fatto un buon lavoro“. Tra i complimenti, Trump ha menzionato anche la ricostruzione della cattedrale di Notre Dame, definendo il lavoro su questo simbolo parigino come “molto difficile”, ma ben eseguito.

Dialogo tra leader globali

Le dichiarazioni di Trump mettono in evidenza un dialogo positivo con i principali leader europei, a partire dalla presidente Meloni, definita “grande” per il suo carisma e la sua energia. Gli elogi alla leadership italiana si affiancano a un quadro internazionale complesso, in cui il neo-eletto presidente statunitense si è detto pronto ad affrontare sfide come il conflitto in Ucraina e il futuro della NATO.

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Voto conferma strategia Conte, quasi 65% sì per nuovo M5s: Grillo fuori dal Movimento

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Il voto bis sulle modifiche allo statuto dei 5 stelle conferma la linea di Giuseppe Conte. Quasi il 65 per cento degli aventi diritto (quasi 4000 in più rispetto alla prima tornata) – in base ai dati forniti dal MoVimento – ha confermato il sì alla svolta e la voglia di cambiamento rispetto al passato. Ora si volta pagina. Il leader lo dice in modo netto.

Il voto su alcune parti dello statuto, il secondo dopo che Grillo aveva impugnato il risultato del 24 novembre, certifica ancora una volta la volontà degli iscritti di dare un nuovo assetto al Movimento. Un M5s che non avrà più la figura del Garante(bocciata da oltre l’80 per cento dei votanti),ruolo ricoperto fino ad ora dal comico ligure. “Andiamo avanti con grande forza – dice l’ex premier commentando il responso delle urne – con l’orgoglio di quel che abbiamo fatto ma lo sguardo fisso nel futuro. Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutti insieme per cambiare il Paese”.

Nessuna sorpresa, anzi una vittoria netta ancora di più rispetto alla volta precedente, il che non vuol dire stappare bottiglie, anzi – è il ragionamento che si fa nel Movimento – l’esito delle votazioni conferma quello che Conte aveva auspicato. A nulla dunque sono serviti gli appelli dell’ormai ex Garante (uno dei quesiti rimesso in votazione prevedeva appunto il superamento del ruolo ricoperto fino ad ora del comico genovese) a “boicottare” il voto.

A differenza delle prima consultazione, la base del Movimento è stata richiamata ad esprimersi solo sulle modifiche statutarie come appunto il ruolo del garante, quello del presidente, la modifica del simbolo. L’esito delle votazioni se è vero che consegnano ufficialmente a Conte le chiavi del M5s, forse non serviranno a sedare le polemiche con il fondatore. Difficile immaginare che Grilloresti in silenzio. Nei giorni scorsi era stato lui a decretare “la morte del M5s” così come lo aveva immaginato, per lasciare però spazio ad una non ben precisata nuova iniziativa. Un progetto stroncato dal leader M5s che senza mezzi termini lo aveva accusato di agire da “monarca assoluto”,di “essersi allontanato per poi rivendicare il diritto di patronato”. Non solo, all’ormai ex garante viene rimproverato di aver “disconosciuto il percorso che ha voluto intraprendere la comunità del M5s”.

Un atteggiamento, appunto da “sovrano assoluto” a cui la base del Movimento, come ha sempre ricordato Conte, ha deciso di dare un taglio: “Questo processo costituente ha dato voce a tutti gli iscritti che hanno scelto i quesiti e hanno scelto, purtroppo per Grillo, la defenestrazione del garante, evidentemente non accettano che ci sia una persona che dica cosa si può fare e cosa no”. Difficile dire cosa accadrà da domani e soprattutto come andrà a finire la ‘guerra’ sul simbolo del Movimento. Per l’ex premier la questione è chiusa, il simbolo appartiene “agli iscritti M5s”. Di tutt’altro avviso il comico genovese.

Da capire se ora, come adombrato nelle scorse settimane, Grillo abbia intenzione di innescare una vera e propria battaglia legale sulla proprietà del logo pentastellato. A bollare come “patetica” tutta la questione è il capogruppo di Fi Maurizio Gasparri che, a votazioni ancora aperte, aveva sollevato dubbi sulla veridicità delle consultazioni: ” Grillo sarà sconfitto, i numeri sono già stati definiti mentre i gonzi credono che ci sia un vero sondaggio telematico in corso. Come nella prima votazione ha vinto il plurimandato”. Parole a cui risponde la senatrice Elisa Pirro, componente del direttivo M5s: “Ricordo al senatore Gasparri – dice – che sproloquia sul M5S e di un presunto consenso dei cittadini, che con le leggi elettorali che ha contribuito ad approvare non ha mai preso una preferenza, che non sa che cosa voglia dire lavorare e che con i cambi di casacche che ha collezionato può fare le sfilate”.

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