Collegati con noi

Politica

Mattarella, donne frenate da oneri occulti e pregiudizi

Pubblicato

del

Donne uccise, molestate, discriminate sul lavoro, donne alle quali viene chiesto “un supplemento di fatica, un di più di impegno, quasi un onere occulto”, da un mondo che fatica a staccarsi dal pregiudizio. Eppure qualcosa sta cambiando, seppur lentamente, e la “rivoluzione silenziosa” – quella delle donne secondo la definizione del Nobel Claudia Goldin – sta vivendo “una nuova primavera”. E’ un bilancio in chiaroscuro quello del presidente della Repubblica che ha festeggiato come di consueto l’8 marzo al Quirinale. Al suo fianco la prima donna premier della storia repubblicana, Giorgia Meloni. In una cornice di mimose e con una guardia d’onore rigorosamente al femminile, nel salone dei Corazzieri sono state invitate diverse artiste come la cantautrice Etta Scollo, la storica dell’arte direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti, la scrittrice Helena Janeczek, e Chiara Capobianco, rappresentante della street art. Non sono mancati momenti di commozione quando il presidente ha salutato Alessandra Accardo, l’assistente della Polizia che nell’ottobre del 2022 venne violentata nel porto di Napoli e che da allora è fortemente impegnata nel contrasto alla violenza sulle donne. O quando l’artista siciliana Etta Scollo, si è rivolta a Mattarella scusandosi proprio dell’emozione con queste parole: “mi scusi presidente sono emozionata perché le voglio bene”.

Le “le donne per l’arte” è stato il tema dell’evento che ha dato lo spunto a Sergio Mattarella per parlare dell’importanza dell’arte nella società in tutte le sue forme, Street art compresa. Il capo dello Stato ha sottolineato con estrema serietà il delicato rapporto tra arte e potere: “la nostra Costituzione afferma con efficace semplicità che “l’arte e la scienza sono libere”. L’arte è libertà. Libertà di creare, libertà di pensare, libertà dai condizionamenti. Risiede in questa attitudine il suo potenziale rivoluzionario: e non è un caso che i regimi autoritari guardino con sospetto gli artisti e vigilino su di loro con spasmodica attenzione, spiandoli, censurandoli, persino incarcerandoli. Le dittature cercano in tutti i modi di promuovere un’arte e una cultura di Stato, che non sono altro che un’arte e una cultura fittizia, di regime, che premia il servilismo dei cantori ufficiali e punisce e reprime gli artisti autentici”. La gira in politica la premier Giorgia Meloni che uscendo dalla sala, ai giornalisti che le chiedevano un commento sulle parole del presidente, ha replicato: “sono d’accordo. Non ho mai condiviso una certa censura che ad esempio la sinistra italiana ha lungamente fatto di tutti quelli che non erano d’accordo con loro”.

Ma se l’arte è rivoluzione anche la donna è rivoluzione e sa “anticipare il cambiamento”. Su questo assioma il capo dello Stato ha sviluppato il ragionamento senza esimersi da un ricordo di Giulia Cecchettin “la cui tragedia ha coinvolto nell’orrore e nel dolore l’intera Italia”. “Come non ricordare le vittime nei tanti femminicidi, anche in giorni recenti?”, ha aggiunto Mattarella invitando tutti a tenere memoria dei tragici numeri dei femminicidi in Italia. Per fortuna però, ha aggiunto Mattarella, “non esistono più settori, campi, recinti, barriere che limitino la creatività delle donne e la loro libera capacità di scelta”. Sulla stessa linea la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella: le donne “hanno saputo produrre cambiamento, partecipando a rivoluzioni culturali e politiche, aprendo squarci di libertà, tra contraddizioni e sperimentazioni, pagando costi personali spesso altissimi”.

Advertisement

Politica

Rai: giornalisti precari, siamo maggioranza informazione reti

Pubblicato

del

”L’Assemblea dei giornalisti precari e programmisti multimediali delle Reti Rai all’indomani dello sciopero del 6 maggio indetto da Usigrai dichiara – in una nota – quanto segue:

1) Lo sciopero è una delle prerogative più importanti in mano ai lavoratori in un sistema democratico. Nelle reti Rai esistono circa 250 giornalisti a cui questo strumento è negato: siamo infatti giornalisti partite Iva, dunque senza diritto di sciopero, o giornalisti inquadrati come “programmisti multimediali” dunque non rappresentati dalle sigle sindacali dei giornalisti

2) La giornata di sciopero proclamata da Usigrai ha aiutato a evidenziare che nei programmi di informazione delle Reti Rai una buona parte dei giornalisti non ha un contratto giornalistico. Anzi, nella maggior parte dei programmi, soprattutto quelli quotidiani, noi siamo la maggioranza. Non si può andare avanti così, è necessario trovare una soluzione

3) Abbiamo apprezzato che durante la conferenza stampa indetta in occasione dello sciopero il segretario della Fnsi, Vittorio Di Trapani e il segretario di Usigrai, Daniele Macheda, abbiano dichiarato con nettezza che si tratta di una situazione da sanare al più presto. Abbiamo altresì apprezzato che il segretario di Unirai, Francesco Palese abbia dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera di avere un punto in comune con la piattaforma di Usigrai: il giusto contratto per chi lavora nei programmi come giornalista. È lo spirito giusto: nessuno che abbia legittimità sindacale all’interno dell’azienda può esimersi dal farsi carico della nostra condizione. Lavoriamo da anni nel servizio pubblico contribuendo a realizzare con il nostro lavoro e le nostre competenze l’informazione delle tre Reti Rai, chiediamo di avere un contratto giornalistico che ci tuteli dal punto di vista previdenziale, salariale e sindacale

4) In conclusione: non ci interessa essere “tirati per la giacchetta”. Se ne avessimo avuto la possibilità qualcuno di noi avrebbe aderito allo sciopero, altri no, altri hanno comunque voluto partecipare prendendo giorni liberi e permessi che, però, non hanno nulla della dignità dell’astensione dal lavoro organizzata. Quindi chiediamo: quanto dobbiamo aspettare ancora? Ci saranno nuove priorità? Davvero il più grande editore italiano non può applicare il contratto previsto per legge a chi informa il pubblico per “questioni economiche”? Attendiamo da cinque anni un tavolo sindacale che affronti seriamente la questione. Ci aspettiamo che, subito dopo l’insediamento del nuovo cda, tutti lavorino per giungere a un accordo e che questo sia uno dei primi punti posti all’attenzione della nuova governance”.

Continua a leggere

Politica

Tajani, su Toti si poteva intervenire in un altro momento

Pubblicato

del

“Il ministro Nordio ha un ruolo e può dire ciò che pensa. Fa bene e condivido le sue parole”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale di Confcooperative, a Roma. Per Tajani si tratta di una “vicenda giudiziaria che risale a vicende di parecchi anni fa, forse si poteva intervenire due mesi fa, il giorno dopo le elezioni… Però questo non ci turba, non ci preoccupa nulla”. Alla domanda sulle dimissioni per Michele Emiliano chieste dal centrodestra, Tajani ha affermato che “le vicende giudiziarie sono diverse. Emiliano ha detto due volte di essere andato dalla sorella del boss”.

“Io sono garantista – ha ribadito Tajani – anche per le vicende di Bari, per quella di Genova e anche per persone che non sono di Forza Italia”. In merito all’opportunità della richiesta di dimissioni, Tajani ha chiesto di “non strumentalizzare le vicende giudiziarie” .

Continua a leggere

Politica

Meloni a Stoltenberg: la Nato affronti le sfide sul fianco Sud

Pubblicato

del

“Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg. Al centro del colloquio i temi di attualità dell’agenda atlantica nel contesto della preparazione del Vertice NATO di Washington in luglio”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che la premier “in particolare ha ribadito l’aspettativa italiana che a Washington possano essere adottate decisioni concrete in risposta alle sfide caratterizzanti il fianco Sud, in coerenza con l’approccio a 360 gradi alla sicurezza euroatlantica previsto dal Concetto Strategico della Nato”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto