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Mazzarri verso l’esordio, ma l’infermeria è affollata

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Sali in corsa sulla panchina di un Napoli campione in carica ma smontato, giochi la prima in casa di un’Atalanta in lizza con gli azzurri per un posto in Champions League, e devi fare i conti con una squadra alle prese con un’infermeria affollata. Walter Mazzarri affronta senza paura il suo nuovo esordio sulla panchina del Napoli, in un sabato che si annuncia durissimo, e in cui – al di là del risultato positivo – l’obiettivo è dimostrare di poter applicare un gioco corale che funziona davvero, unendo fino in fondo il talento degli azzurri in una squadra che vuole tornare grande giocando d’insieme.

Quello che fino ad oggi si è visto solo raramente. Una risposta che Aurelio De Laurentiis, ma soprattutto la città di Napoli, si aspetta e che Mazzarri dovrà ottenere dalla squadra, almeno per quanto concerne il gioco, nelle prime quattro sfide da brividi che attendono gli azzurri: dopo l’Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus. Quattro partite in quattordici giorni che cominceranno a dare un primo verdetto sulla forza che il Napoli ha in sé per cambiare davvero e far godere i tifosi. Già, perché la squadra è praticamente la stessa dello scorso anno senza il difensore Kim, ma quest’anno è irriconoscibile.

Mazzarri farà il suo Napoli e ne ha parlato in questi giorni con i nazionali che tornavano di volta in volta dalle partite internazionali. A loro ha detto che il suo Napoli deve agire come un coro, sapendo attaccare e anche rientrare velocemente in pressing quando non si ha la palla, dovrà saper manovrare per entrare in area di rigore, ma anche sorprendere in velocità gli avversari in contropiede. Il tecnico dopo l’addio del 2013 ha vissuto una stagione e qualche mese della successiva all’Inter, poi ha fatto esperienze al Watford, al Cagliari e al Torino, aggiornandosi sull’evoluzione del calcio, adattando i calciatori al modulo ma anche le idee alla natura dei calciatori. Ora è pronto per la ripartenza anche se l’infermeria suona un nuovo allarme con l’infortunio di Jesper Lindstrom che si è fermato all’inizio della ripresa contro l’Irlanda del Nord: gli esami clinici hanno evidenziato una lesione di basso grado del muscolo tibiale posteriore sinistro e il danese ha iniziato oggi una terapia che lo terrà fermo diverse settimane.

Risposte sulla forma ritrovata non sono arrivate neanche da Victor Osimhen che si sta riavvicinando al campo con calma dopo l’infortunio patito con la nazionale nigeriana al bicipite femorale e che lo tiene fermo dal 21 ottobre. Dopo un mese il bomber vuole tornare ma probabilmente a Bergamo si inizierà con Raspadori centravanti titolare. Dubbi anche intorno a Meret e Zielinski, quest’ultimo reduce da mal di gola, che oggi hanno svolto parte dell’allenamento in gruppo e il resto in palestra. L’allarme suona in casa Napoli anche per il ritardo nel rientro di Franz Anguissa dal match giocato con la sua nazionale del Camerun in casa della Libia, un 1-1 valido per le qualificazioni Mondiali, dopo il quale Anguissa non è ancor tornato a Napoli, come spiega Sky. Al suo posto si prepara quindi Cajuste per il primo centrocampo di Mazzarri.

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Ranieri lascia il Cagliari, ‘giusto andare via adesso’

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La decisione era nell’aria. Se l’aspettavano i tifosi, dopo la salvezza conquistata battendo il Sassuolo con una giornata d’anticipo. Claudio Ranieri, compiuta l’ennesima impresa della sua straordinaria carriera – cominciata proprio a Cagliari nel 1988 con la doppia promozione dalla C alla A – lascia la panchina rossoblù a fine stagione. In un video messaggio ai tifosi, il 72enne tecnico romano, però, non fa cenno del suo futuro. Continuerà ad allenare o smetterà? Di sicuro le offerte non mancano. Anche se lo stesso Ranieri ha detto più volte che il Cagliari sarebbe stato il suo ultimo club e che magari avrebbe continuato ad allenare una nazionale.

“Cagliari è e sarà sempre la tua casa. Per sempre grati, Mister”, scrive la società del presidente Giulini sul sito, in un lungo post in cui si ripercorre la carriera di Ranieri, con le sue tante imprese. La prima, nella stagione 1988/89: promozione in Serie B. L’ultima, appena domenica scorsa. Vittoria al Mapei Stadium 2-0 contro il Sassuolo e sardi matematicamente salvi. Senza aspettare l’ultima giornata, contro la Fiorentina. Che a questo punto diventerà il Ranieri day. Con tutto lo stadio che acclamerà l’uomo dei miracoli. Oltre Manica, a Leicester ne sanno qualcosa.

“Il mio viaggio è iniziato nell’88. Tre anni stupendi, poi sono andato via e sono diventato grande. Dopo la promozione in A, che magari non ci aspettavamo così immediata quando arrivai a gennaio, e questa salvezza mi sembra giusto lasciare – afferma Ranieri -. È una decisione sofferta, dura, presa a malincuore ma è giusto lasciare adesso. Preferisco andare così e non magari stare un altro anno e le cose non vanno bene. Già avevo paura nel tornare, temevo di macchiare i tre anni che ho vissuto qua e che mi hanno riempito il cuore. Nei momenti di difficoltà mi attaccavo a Cagliari e a quest’Isola felice. E non volevo venire, poi quando lessi le parole di Gigi Riva (“Claudio è uno di noi”) sono tornato. Mi son detto lasciamo stare gli egoismi e andiamo a rischiare. Adesso è giunto il momento di lasciarci. Mi auguro di essere ricordato come una persona positiva, che ha chiesto aiuto ai cagliaritani e ai sardi, senza di loro non ce l’avremmo fatta, il pubblico è stato l’uomo in più, non ci ha mai abbandonato. Ho vissuto un anno e mezzo meraviglioso. Giovedì ci sarà l’ultima partita e vi abbraccerò calorosamente”.

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Il Napoli in ritiro a Castel di Sangro, attesi in 140mila

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“Il Napoli porta sempre grande movimento e interesse. La delusione sul campo non inciderà sull’indotto turistico ed economico. In Alto Sangro ci aspettiamo le stesse presenze dello scorso anno”. A dirlo è Giovanni Dell’Armi, albergatore che gestisce alcune strutture ricettive a Castel di Sangro (L’Aquila), città in fermento per il ritorno del Napoli Calcio, che sarà in ritiro dal 28 luglio al 2 agosto, quest’anno senza trofei, ma con lo stesso entusiasmo.

In città sono attese 140mila persone, in linea con il dato registrato nell’estate 2023. L’effetto Napoli si vedrà non solo sulle presenze negli alberghi, ma anche sull’occupazione. Gli operatori, infatti, in vista dell’estate, stanno reclutando forza lavoro. “Lo scorso anno abbiamo avuto un dieci per cento in più di assunzioni negli alberghi. Anche quest’anno ci attestiamo su questa soglia” continua Dell’Armi. Si dice fiducioso anche Dario Colecchi di Federturismo, secondo il quale “il Napoli è diventato un culto per l’Alto Sangro e le prenotazioni sono già buone”.

Lo scorso anno con il Napolicampione si erano registrate oltre 100mila presenze e 7500 accessi allo stadio ‘Patini’ solo per gli allenamenti. Diecimila tifosi al giorno si erano riversati nel capoluogo sangrino per strappare un selfie con i partenopei. Il ritiro estivo aveva portato un incremento del 30 per cento sul mercato immobiliare e assunzioni negli alberghi in risalita del 10 per cento rispetto all’anno precedente.

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Roland Garros, Sinner vola a Parigi per conquistare il numero 1 della classifica mondiale

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La sensazione è che Jannik Sinner a Parigi giocherà. Troppo ghiotta per l’italiano l’occasione di poter conquistare il numero 1 della classifica mondiale. E così – dopo la rinuncia forzata agli Internazionali e il riposo a Montecarlo per l’infortunio all’anca e la conseguente terapia riabilitativa – l’italiano ha deciso di raggiungere la capitale francese con l’obiettivo di prender parte al secondo Grande Slam della stagione. L’ultima risonanza alla quale si è sottoposto non rileva problemi ma per la certezza sulla sua partecipazione ci sarà da attendere. Sinner si allenerà sui campi in terra rossa sotto la Tour Eiffel e soltanto dopo scioglierà le ultime riserve. Il Roland Garros inizia ufficialmente il 26 maggio, mentre in questi giorni sono in corso le qualificazioni. Il tabellone con i nomi degli iscritti è in via di definizione ma, come consuetudine, sarà pubblicato soltanto a ridosso dell’appuntamenti. La sensazione – come detto – è che in cima alla lista dei partecipanti ci sarà quasi certamente il nome di Sinner. L’altoatesino si è allenato a Montecarlo con la racchetta, provando movimenti sotto sforzo.

Ma i segnali positivi sono numerosi, anche quelli fatti trapelate dal suo team via social. Nella località monegasca l’aveva raggiunto dall’Australia anche coach Darren Cahill: difficile che l’ex campione decida di venire in Europa se non per un impegno importante quale può essere uno Slam. I problemi all’anca sembrerebbero superati e gli allenamenti sulla terra sembrano propedeutici proprio per i match parigini. Per raggiungere la vetta della classifica Atp, tra l’altro, Sinner non è chiamato necessariamente a vincere il torneo transalpino. Molto, infatti, dipenderà da Novak Djokovic che dovrà difendere i punti ottenuti lo scorso anno grazie alla vittoria del torneo. Il serbo ha 9.860 punti, ai quali può potenzialmente aggiungerne altri 250 vincendo il torneo di Ginevra. L’italiano ha 8770 punti e, se Djoko non arriverà in finale, diventerà primo. Se Nole invece dovesse arrivare in finale ma perdendola, Sinner dovrebbe almeno raggiungere la semifinale.

Se invece il campione della Val Pusteria dovesse arrivare in finale, al serbo sarebbe necessario vincere sia a Ginevra sia a Parigi. Alle loro spalle c’è Carlos Alcaraz che non può in nessun modo superare Sinner. Ma l’attenzione del pubblico parigino e di tutti gli appassionati di tennis è anche per Rafa Nadal. Il re indiscusso del torneo – lo ha conquistato 14 volte – è stato accolto ieri da un’ovazione al suo ingresso al campo di allenamento. La classifica deficitaria, dovuta allo stop forzato di un anno, relega lo spagnolo tra coloro che potrebbero affrontare un big già al primo turno. Il sorteggio addirittura potrebbe opporlo proprio a Sinner. In campo femminile la corsa è su Iga Swiatek: la polacca è la donna da battere. Ci proverà ancora una volta la bielorussa Iryna Sabalenka in un duello che sta segnando un’era tennistica. L’Italia punta su Jasmine Paolini nel singolo. Nel doppio la vittoria della stessa Paolini in coppia con l’eterna Sara Errani agli Internazionali di Roma, lascia ben sperare anche per il Roland Garros e, magari, anche per le Olimpiadi che si disputeranno sempre sulla terra rossa parigina.

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