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Mourinho, Garcia, Mazzarri e gli altri: è la stagione dei grandi esoneri in serie A

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La girandola sulla panchina della Salernitana, con quattro allenatori succedutisi nel giro di otto mesi, ha dato un bell’impulso al conteggio degli esoneri in serie A in questa stagione, che si avvia a diventare una delle più prolifiche su quel fronte. Dall’Empoli al Napoli, dalla Roma al Sassuolo, il cosiddetto valzer degli allenatori ha cominciato a risuonare presto nel massimo campionato nazionale e non ha mai smesso, coinvolgendo nomi di primo piano come Josè Mourinho e Rudi Garcia ma anche Maurizio Sarri, che peraltro si è dimesso anche in controtendenza rispetto alle idee della società. Quando ancora mancano nove giornate alla fine, gli esoneri sono dodici, eguagliando il dato della stagione 2019-2020, anche se nel 2011/2012 si arrivò a diciannove. Il primo tecnico ad essere sollevato dall’incarico è stato Paolo Zanetti, durato solo quattro giornate a Empoli, un’altra piazza risultata subito piuttosto calda, seguito un mese e quattro partite dopo da Paulo Sousa, alla guida della Salernitana.

Al loro posto erano stati chiamati, rispettivamente, Aurelio Andreazzoli e Filippo Inzaghi, entrambi destinati a lasciare il testimone più avanti nel corso della stagione dato che la loro cura non ha cambiato le sorti dei toscani e dei campani. Nel frattempo si stava consumando il dramma del Napoli, pallida copia della squadra campione d’Italia che già a novembre ha deciso di esonerare Rudi Garcia, arrivato al posto di Luciano Spalletti e che ha dato una nuova occasione a Walter Mazzarri.

Il francese è stato il quarto allenatore a perdere il posto – preceduto di un mese da Andrea Sottil che con l’Udinese terz’ultima ha dovuto lasciare la guida a Gabriele Cioffi -, ma col nuovo anno c’è stata una notevole accelerata. L’Empoli a gennaio ha chiamato al posto di Andreazzoli Davide Nicola, ancora al suo posto anche se la squadra resta sempre in zona pericolo, ma il colpo grosso e inatteso è stato l’esonero dopo venti giornate di Josè Mourinho da parte della Roma. La scelta, non apprezzata da tutti, di chiamare Daniele De Rossi è stata finora una delle più azzeccate, dato che l’ex vicecapitano, parlando solo di dati crudi, ha portato i giallorossi dal nono posto al quinto attuale.

A febbraio, con la Salernitana sempre ultima, è arrivato l’esonero di Inzaghi per chiamare Fabio Liverani – il quale sempre dal fondo della classifica ha lasciato ieri la panchina a Massimo Colantuono – ma a pochi chilometri di distanza è finita l’avventura di Mazzarri, col Napoli affidato un po’ inaspettatamente a Francesco Calzona, commissario tecnico della Slovacchia. Pochi giorni dopo, il Sassuolo ha dato il benservito dopo tre stagioni ad Alessio Dionisi, con i neroverdi in piena zona retrocessione, e dopo l’interim affidato a Emiliano Bigica la scelta è caduta su Davide Ballardini.

Marzo ha visto la mossa del Lecce, trovatosi pericolante, e che è passato dalla guida di Roberto D’Aversa a quella di Luca Gotti, e soprattutto il caso Sarri, col tecnico toscano che ha deciso di mollare la Lazio e la squadra affidata al vice Giovanni Martusciello in attesa della scelta del sostituto: che è il croato Igor Tudor. Con i numeri attuali, se non ci fossero altre novità, la stagione in corso si conferma tra le più vivaci sul fronte panchine, anche se dall’avvento del campionato a 20 squadre nel 2004/2005 la media degli esoneri è intorno alla dozzina. E, di media, guardando ai risultati degli ultimi anni, l’intervento sulla guida tecnica dimostra di avere una certa efficacia, soprattutto per le squadre a rischio retrocessione.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

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Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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