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Strasburgo sotto shock, ‘l’italian job’ fa paura

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In un Parlamento sotto shock per il Qatargate, per i socialisti europei è stata probabilmente la loro “giornata più nera”. Lo ammette la capogruppo S&D all’Eurocamera, Iratxe Garcia Perez, all’uscita di una riunione concitata convocata all’ultimo minuto per discutere “in famiglia” lo scandalo prima di affrontare il fuoco incrociato dell’aula. Osservati speciali gli eurodeputati del Pd chiamati a garantire ai colleghi che la vicenda, già ribattezzata da alcuni avversari politici come ‘l’italian job’, non si allarghi. Il capodelegazione Brando Benifei scende in campo e definisce “uno schifo” il fatto che “qualcuno possa aver guadagnato del denaro sporcando le battaglie sui diritti umani” e promette che si andrà “fino in fondo per capire cosa è successo e difendere l’onore del Parlamento”. A guidare la linea dell’intransigenza dentro i socialisti europei è il francese Raphael Glucksmann, presidente proprio della commissione per le ingerenze nei processi democratici dell’Eurocamera, che chiede una commissione d’inchiesta sullo scandalo e la sospensione immediata di chi è coinvolto per “ripulire la famiglia socialista”. E le autosospensioni infatti arrivano.

Per l’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, che rinuncia alla sua attività di coordinatore delle emergenze, per l’italiano Piero Bartolo che lascia la posizione di relatore ombra sul testo di liberalizzazione dei visti al Qatar e per l’italo-belga Maria Arena, che lascia la presidenza della commissione per i Diritti Umani. Ed anche per Marc Tarabella, la cui casa è stata perquisita sabato sera. Ma l’autocritica socialista non basta agli avversari e non basta neanche il monito della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola che affronta i fischi dell’aula quando definisce lo scandalo “né di destra né di sinistra”. Per il leader del gruppo ID, il leghista Marco Zanni, infatti è l’occasione di saldare qualche vecchio conto con quei colleghi “che si sono eretti a paladini contro le ingerenze straniere, tanto addirittura da riempire un report ufficiale con accuse non sempre circostanziate”, e che hanno scoperto oggi che “guardavano alla pagliuzza negli occhi degli altri e non vedevano la trave nei loro”.

L’occasione è ghiotta anche per il premier unghere Viktor Orban, che via Twitter ne approfitta per commentare sarcastico: “E poi l’Ue si preoccupa della corruzione in Ungheria…”. All’Eurocamera comunque sono intenzionati a fare presto per prendere decisioni che possano dare un messaggio concreto. La rimozione della vicepresidente socialista Kaili, coinvolta nello scandalo di corruzione potrebbe avvenire già domani alle 8.30 con la Conferenza dei presidenti.

A quel punto l’Eurocamera dovrà trovare un accordo su un altro vicepresidente, ma i socialisti possono stare sereni. Fonti interne al Ppe fanno sapere che l’intesa di maggioranza non dovrebbe essere scalfita, quindi la vicepresidenza dovrebbe rimanere a loro. In pole position sarebbe proprio Glucksmann, noto per le sue posizioni intransigenti e che potrebbe essere il messaggio che la famiglia di S&d cerca per scrollarsi di dosso le accuse e il sarcasmo degli avversari.

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Londra attacca Mosca: risposte inadeguate, stop ad attività maligne in casa nostra

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Il ministro dell’Interno britannico, James Cleverly, ha denunciato come “totalmente inadeguate” le spiegazioni offerte da Mosca alle denunce di un’intensificazione di “attività maligne” nel Regno Unito come in altri Paesi occidentali sullo sfondo della guerra in Ucraina. Di qui, ha rimarcato Cleverly, “la nostra risposta risoluta e ferma” annunciata oggi con la prevista espulsione dell’addetto militare russo (accusato d’essere “un ufficiale non dichiarato” dei servizi di spionaggio del Gru), la revoca dello status diplomatico ad alcune proprietà facenti capo all’ambasciata di Mosca nel Regno che sarebbero state usate come basi per operazioni “d’intelligence” e la riduzione della durata dei visti diplomatici. “Vogliamo rendere evidente alla Russia che noi non tollereremo una simile escalation”, ha insistito il titolare dell’Home Office, mettendo poi le mani avanti sulla reazione del Cremlino e alzando ulteriormente i toni della retorica: nelle sue parole, è prevedibile che Mosca risponda evocando accuse di russofobia contro il governo di Rishi Sunak e “teorie della cospirazione”, argomenti a cui i britannici “non intendono abboccare, facendosi prendere in giro da mosche cocchiere, troll e lacchè di (Vladimir) Putin”. “Il nostro messaggio alla Russia è chiaro: deve fermare la sua guerra illegale, ritirare le truppe dall’Ucraina e cessare queste attività maligne”, ha concluso Cleverly.

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Putin: non rifiutiamo il dialogo con i Paesi occidentali

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“La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, la scelta spetta a loro”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, nel suo discorso di insediamento per il quinto mandato. “Vogliono continuare a cercare di limitare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione, pressione sul nostro Paese che non è cessata da anni, o guardare ad una via per la cooperazione e la pace?” si domanda Putin.

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Guterres: Italia pilastro fondamentale multilateralismo

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“L’Italia è un pilastro fondamentale del multilateralismo e un partner esemplare delle Nazioni Unite. In ogni area delle nostre attività l’Italia è sempre presente, nelle operazioni di peacekeeping, nello sviluppo sostenibile, nella protezione climatica, nei diritti umani. E’ molto importante dirlo nel momento in cui l’Italia assume la presidenza del G7” ha spiegato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita al Palazzo di vetro.

“Questo paese – ha proseguito Guterres – è sempre stato un ponte tra nord e sud, un ponte che ora è più necessario che mai, quando si vive in un mondo dove le divisioni geopolitiche hanno creato tante difficolta’ in tutte le aree”. “E’ molto importante avere l’Italia alla guida del G7 – ha continuato – ed essere in grado di raggiungere le riforme della nostra istituzione multilaterale che non rappresenta più la realtà del mondo moderno”.

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