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Il clan Kennedy si spacca sulla scarcerazione di Sirhan

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Il clan dei Kennedy si spacca sulla liberta’ condizionale all’uomo condannato per l’assassinio di Rfk: sei dei figli di Bobby e Ethel hanno contestato la raccomandazione di due membri del Parole Board di far uscire Sirhan Sirhan dal carcere di San Diego, dove ha gia’ scontato 52 anni di reclusione. Forte dell’esplicito appoggio di altri due sopravvissuti della numerosa prole, Sirhan venerdi’ ha ottenuto quello che ad altri celebri ergastolani (Charles Manson della strage di Bel Air morto in carcere, Mark David Chapman per l’assassinio di John Lennon) e’ stato negato. “Ha tolto il padre alla nostra famiglia e all’intera America”, hanno invece scritto “devastati dalla decisione” l’ex deputato Joe Kennedy, Courtney, Kerry, Christopher, Max e Rory, nata pochi mesi dopo l’assassinio del papa’: “Siamo esterrefatti che sia stato raccomandato il rilascio”. A loro volta altri due figli Kennedy (degli undici, David e Michael sono morti tragicamente) hanno avallato il parere del Board: Douglas, che aveva poco piu’ di un anno quando Sirhan apri’ il fuoco nelle cucine dell’hotel Ambassador di Los Angeles, e’ apparso in aula, “grato di vedere un essere umano che merita compassione dopo aver passato tutta la vita nella paura di lui e del suo nome”; mentre Robert, e con lui la sorella Kathleen, e’ stato convinto da Paul Schrade, uno dei feriti nella sparatoria, secondo cui Sirhan non e’ il vero assassino. Rifugiato palestinese che oggi ha 77 anni, Sirhan fu condannato nel 1969 alla camera a gas, commutata nell’ergastolo quando nel 1972 la Corte Suprema della California mise brevemente al bando la pena capitale.

L’udienza era la sedicesima davanti al Parole Board e la prima in cui la procura di Los Angeles non e’ intervenuta contro il condannato. In base a leggi del 2018, i due commissari hanno preso in considerazione circostanze attenuanti: i traumi subiti da piccolo nel conflitto in Medio Oriente, la giovane eta’ all’epoca dei fatti e il fatto che Sirhan sia un signore ormai anziano, cosa che difficilmente lo rende di nuovo una minaccia per il pubblico. “Il ragazzo impulsivo che ero mezzo secolo fa non esiste piu’. Il senatore Kennedy era la speranza del mondo”, ha detto lui in videocollegamento. Il Board ha accolto la sua richiesta riconoscendo, come ha detto il presidente Robert Barton, che in carcere Sirhan “e’ cresciuto”. La scarcerazione diventera’ comunque effettiva solo il prossimo anno. Entro 90 giorni il Board al completo dovra’ avallare la raccomandazione. Stara’ poi al governatore della California, attualmente Gavin Newsom che pero’ il 14 settembre si deve presentare agli elettori per un eventuale ‘recall’, controfirmare il rilascio o respingerlo.

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Londra attacca Mosca: risposte inadeguate, stop ad attività maligne in casa nostra

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Il ministro dell’Interno britannico, James Cleverly, ha denunciato come “totalmente inadeguate” le spiegazioni offerte da Mosca alle denunce di un’intensificazione di “attività maligne” nel Regno Unito come in altri Paesi occidentali sullo sfondo della guerra in Ucraina. Di qui, ha rimarcato Cleverly, “la nostra risposta risoluta e ferma” annunciata oggi con la prevista espulsione dell’addetto militare russo (accusato d’essere “un ufficiale non dichiarato” dei servizi di spionaggio del Gru), la revoca dello status diplomatico ad alcune proprietà facenti capo all’ambasciata di Mosca nel Regno che sarebbero state usate come basi per operazioni “d’intelligence” e la riduzione della durata dei visti diplomatici. “Vogliamo rendere evidente alla Russia che noi non tollereremo una simile escalation”, ha insistito il titolare dell’Home Office, mettendo poi le mani avanti sulla reazione del Cremlino e alzando ulteriormente i toni della retorica: nelle sue parole, è prevedibile che Mosca risponda evocando accuse di russofobia contro il governo di Rishi Sunak e “teorie della cospirazione”, argomenti a cui i britannici “non intendono abboccare, facendosi prendere in giro da mosche cocchiere, troll e lacchè di (Vladimir) Putin”. “Il nostro messaggio alla Russia è chiaro: deve fermare la sua guerra illegale, ritirare le truppe dall’Ucraina e cessare queste attività maligne”, ha concluso Cleverly.

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Putin: non rifiutiamo il dialogo con i Paesi occidentali

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“La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, la scelta spetta a loro”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, nel suo discorso di insediamento per il quinto mandato. “Vogliono continuare a cercare di limitare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione, pressione sul nostro Paese che non è cessata da anni, o guardare ad una via per la cooperazione e la pace?” si domanda Putin.

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Guterres: Italia pilastro fondamentale multilateralismo

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“L’Italia è un pilastro fondamentale del multilateralismo e un partner esemplare delle Nazioni Unite. In ogni area delle nostre attività l’Italia è sempre presente, nelle operazioni di peacekeeping, nello sviluppo sostenibile, nella protezione climatica, nei diritti umani. E’ molto importante dirlo nel momento in cui l’Italia assume la presidenza del G7” ha spiegato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita al Palazzo di vetro.

“Questo paese – ha proseguito Guterres – è sempre stato un ponte tra nord e sud, un ponte che ora è più necessario che mai, quando si vive in un mondo dove le divisioni geopolitiche hanno creato tante difficolta’ in tutte le aree”. “E’ molto importante avere l’Italia alla guida del G7 – ha continuato – ed essere in grado di raggiungere le riforme della nostra istituzione multilaterale che non rappresenta più la realtà del mondo moderno”.

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