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Il piccolo Kfir compie un anno ma non si sa se è vivo

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 La torta, i palloncini arancioni, la musica ed anche una canzone che sarà eseguita per la prima volta da cantanti conosciuti: così gli israeliani si preparano a celebrare domani in una piazza di Tel Aviv il primo compleanno di Kfir Bibas: il bebè dai capelli rossicci fatto prigioniero dall’ala militare di Hamas il 7 ottobre, dopo averlo prelevato con i genitori Yarden e Shir e col fratello Ariel di 4 anni dal Kibbutz Nir Oz. Sarà uno dei compleanni più tristi mai visti in Israele. Il colmo dello sconforto si è raggiunto oltre un mese fa con lo scambio dei prigionieri, quando decine di ostaggi sono rientrati in Israele, mentre i Bibas sono stati trattenuti a Gaza. In seguito Hamas ha diffuso un video in cui sosteneva – senza fornire alcuna prova – che la madre Shir e i due figli erano morti in un bombardamento israeliano.

“Un ulteriore espediente di terrorismo psicologico da parte di quella organizzazione di mostri” ha detto la zia Liron Ohayon. Ieri a Nir Oz sono stati i bambini del kibbutz a raccogliersi per celebrare il compleanno di Kfir nella sua casa distrutta dal commando di Hamas. Nelle pareti ancora i fori dei proiettili, ma anche lì palloncini, la torta, le letterine dei bambini ed una scritta sgargiante per Kfir. C’era anche un disegno del fratellino Ariel, intitolato ‘Batman’. “Ora arriva lui – aveva scritto a matita – e salva tutti”. Kfir Bibas è ormai un simbolo per Israele. Una fonte di speranza che la vita prevalga sulla morte. Nella canzone scritta per lui (‘Mi chiamano ‘Gingi’, il rossiccio) il bebè che commuove il Paese dice fra sè e sè: “Dicono che io sia un eroe / e nemmeno so il perchè”. Domani, nella ‘Piazza degli Ostaggi’, si terrà un compleanno di massa. Ci saranno i parenti, i membri del kibbutz ed una piazza probabilmente ricolma di persone riunite per alzare in cielo con i palloncini arancioni anche un messaggio di sostegno e di speranza alla famiglia Bibas, che da 102 giorni resta prigioniera a Gaza. (A

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Londra attacca Mosca: risposte inadeguate, stop ad attività maligne in casa nostra

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Il ministro dell’Interno britannico, James Cleverly, ha denunciato come “totalmente inadeguate” le spiegazioni offerte da Mosca alle denunce di un’intensificazione di “attività maligne” nel Regno Unito come in altri Paesi occidentali sullo sfondo della guerra in Ucraina. Di qui, ha rimarcato Cleverly, “la nostra risposta risoluta e ferma” annunciata oggi con la prevista espulsione dell’addetto militare russo (accusato d’essere “un ufficiale non dichiarato” dei servizi di spionaggio del Gru), la revoca dello status diplomatico ad alcune proprietà facenti capo all’ambasciata di Mosca nel Regno che sarebbero state usate come basi per operazioni “d’intelligence” e la riduzione della durata dei visti diplomatici. “Vogliamo rendere evidente alla Russia che noi non tollereremo una simile escalation”, ha insistito il titolare dell’Home Office, mettendo poi le mani avanti sulla reazione del Cremlino e alzando ulteriormente i toni della retorica: nelle sue parole, è prevedibile che Mosca risponda evocando accuse di russofobia contro il governo di Rishi Sunak e “teorie della cospirazione”, argomenti a cui i britannici “non intendono abboccare, facendosi prendere in giro da mosche cocchiere, troll e lacchè di (Vladimir) Putin”. “Il nostro messaggio alla Russia è chiaro: deve fermare la sua guerra illegale, ritirare le truppe dall’Ucraina e cessare queste attività maligne”, ha concluso Cleverly.

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Putin: non rifiutiamo il dialogo con i Paesi occidentali

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“La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, la scelta spetta a loro”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, nel suo discorso di insediamento per il quinto mandato. “Vogliono continuare a cercare di limitare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione, pressione sul nostro Paese che non è cessata da anni, o guardare ad una via per la cooperazione e la pace?” si domanda Putin.

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Guterres: Italia pilastro fondamentale multilateralismo

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“L’Italia è un pilastro fondamentale del multilateralismo e un partner esemplare delle Nazioni Unite. In ogni area delle nostre attività l’Italia è sempre presente, nelle operazioni di peacekeeping, nello sviluppo sostenibile, nella protezione climatica, nei diritti umani. E’ molto importante dirlo nel momento in cui l’Italia assume la presidenza del G7” ha spiegato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita al Palazzo di vetro.

“Questo paese – ha proseguito Guterres – è sempre stato un ponte tra nord e sud, un ponte che ora è più necessario che mai, quando si vive in un mondo dove le divisioni geopolitiche hanno creato tante difficolta’ in tutte le aree”. “E’ molto importante avere l’Italia alla guida del G7 – ha continuato – ed essere in grado di raggiungere le riforme della nostra istituzione multilaterale che non rappresenta più la realtà del mondo moderno”.

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