“Il nostro giocattolo più grande è il cervello.” E come tutti i giocattoli moderni, si rompe facilmente (aggiungo io). Prendo in prestito le parole di Charlie Chaplin per introdurre il tema di questo numero sull’architettura su Sentieri del Bello, il futuro.
Di questo tema, non mi soffermerò sulla sfida principale del terzo millennio e cioè arrestare ed invertire il cambiamento climatico di cui si parla tanto e di cui il mondo delle costruzioni ha una grandissima responsabilità (lo Stato “Cemento” è il terzo produttore mondiale di gas serra, superato solo da Cina e USA), bensì di un’altra sfida legata al nostro domani: la salute del cervello.
Da anni ormai si parla sempre più spesso delle neuroscienze e di come queste stiano approfondendo la conoscenza di come funziona (o non) il nostro organo principale che, seppure occupi solo il 2% del nostro corpo, consuma mediamente il 23% della nostra energia.
Anche l’architettura, vogliosa di plasmare il futuro, ha iniziato il suo percorso di studio su come la spazialità, la matericità, la luce (ed in essa i colori), il suono, gli odori ed il comfort termo-igrometrico condizionino la nostra psiche. Termini come neuro-architettura, biofilia, bioarchitettura, architettura naturale, sono ormai sinonimi di questa ricerca. Sono sempre di più i progettisti che si alleano con biologi, neuroscenziati, agronomi e filosofi.
Ma cosa motiva questa sinergia?
Dall’inizio del terzo millennio, è in forte espansione un contagio di cui in Italia si parla ancora poco: l’epidemia di stress.
Grazie all’avvento degli schermi (monitor di computer, tablet, tv e soprattutto telefoni cellulari) onnipresenti con i vari software (giochi e social) nella nostra quotidianità, il nostro cervello è bombardato da centinaia di “sirene omeriche” che richiedono attenzione inducendo un meccanismo chiamato “microswitching” (cambio repentino di un azione) che manda totalmente in tilt il nostro cervello stressandolo e creando un meccanismo di dipendenza con l’azione (interagire con gli schermi induce la creazione di dopamina che da senso di appagamento immediato e non duraturo).
L’avanguardia (da cui mettersi in guardia) di questo mondo virtuale si chiama “metaverso”. Esso è un mondo simulato in cui vivere una pseudo vita parallela attraverso visori 3d ed abiti che generano sensazioni tattili.
Come si combatte, al contrario, lo stress? Inducendo la “relax response” ovvero risposta di rilassamento. La si può indurre in vari modi: da quello farmaceutico (psicofarmaci), a quello psicoterapeutico, a quello olistico come bagni di foresta (gli alberi rilasciano sostanze organiche volatili rilassanti), bagni in acqua calda e per terminare (si fa per dire) con la meditazione.
Ed è in questo obiettivo che si gioca una delle sfide più interessanti per l’architettura. Riuscire cioè ad indurre il rilassamento del corpo e della mente attraverso la visione olistica del progetto che contempli tutti gli aspetti sopra citati. Da qui healing architecture, architettura che cura.
E se Ischia investisse con le sue strutture turistiche nell’architettura che cura? Aggiungerebbe un elemento importante all’enorme potenziale donatogli già da madre natura attraverso l’acqua termale, il mare e la vegetazione.
Di questi temi si parlerà nella prossima edizione biennale (decima) del PIDA (Premio Internazionale Ischia di Architettura), dal 3 al 10 ottobre dal titolo “Spazio ai neuroni” che vedrà come ospite d’onore l’architetto esperto in neuroscienze Ian Ritchie, che con il nostro giocattolo più grande ha imparato a giocarci bene, senza romperlo.
Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.
“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi.
Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.
L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.