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Tecnologia

Zuckerberg porta lavoro nel metaverso, visore come Pc

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Il futuro del lavoro è nel metaverso che sarà “una esperienza sociale”. Ad un anno dal cambiamento di nome da Facebook in Meta e in un momento post pandemia in cui si dibatte ancora sullo smart working, Mark Zuckerberg prova a spingere il discorso piu’ in la’. Lancia un visore per il metaverso di fascia alta – costera’ quanto un iPhone – e aggiunge funzionalita’ alla piattaforma Horizon Workrooms che nel suo disegno diventera’ “un ufficio virtuale” con avatar sempe piu’ verosimili e controller che saranno una estensione delle mani. E arriva anche una collaborazione con Microsoft, pioniere della realta’ aumentata e virtuale. Il nuovo visore per il metaverso si chiama ‘Meta Quest Pro’ ed e’ disponibile dal 25 ottobre anche in Italia. E’ rivolto in particolare a professionisti come architetti, ingegneri, costruttori, designer, creativi. “Diventera’ come tablet e computer portatili che usano ora le persone – spiega Zuckerberg alla conferenza Connect – Il metaverso e’ una incredibile tecnologia, sara’ una nuova era del computing. Crediamo in questa visione, ora ci sono piu’ persone e creator nella realta’ virtuale e piu’ marchi nel metaverso, e’ il segno che il futuro non e’ cosi’ lontano. Noi ci siamo stati dall’inizio, sara’ una esperienza sociale”. Zuckerbeg poi snocciola dei numeri: 1,5 miliardi sono stati spesi per giochi e app nel Quest Store, 33 app hanno ottenuto ricavi oltre i 10 milioni di dollari. Ma il metaverso non sara’ costruito da una sola azienda. Meta durante l’evento ha condiviso i piani con Satya Nadella, Ceo di Microsoft, per accelerare il futuro del lavoro. Sul visore Quest Pro arrivera’ cosi’ anche una declinazione di Microsoft 365, la suite del gigante americano dedicata alla produttivita’, da Office al cloud. Nell’ambito dei videogame, Microsoft lancia poi sui visori Meta Quest anche il servizio Xbox Cloud Gaming, in versione beta, per consentire ai giocatori di accedere ai principali titoli della console. “Il metaverso cambiera’ ogni cosa, dal gioco alla produttivita’. E se lo facciamo insieme sono convinto che possiamo plasmare il futuro della realta’ virtuale per rendere il suo utilizzo piu’ interessante che mai”, ha detto Nadella. Oltre ai visori la porta che abilitera’ il metaverso di Meta sara’ la piattaforma Horizon Workrooms, “un ufficio virtuale” che avra’ gruppi di discussione, note adesive per la lavagna, schermi multipli virtuali, una stanza (Magic room) dove persone in presenza e non collaborano, modelli 3D e integrazione con Zoom dal 2023. “Invece di essere confinati alle dimensioni della vostra scrivania – spiega la societa’ – potete creare un grande spazio di lavoro virtuale con piu’ schermi sparsi intorno a voi, pur continuando a usare la vostra tastiera e il vostro mouse”. Meta sottolinea poi che gli avatar che ci rappresenteranno nel metaverso saranno piu’ somiglianti a noi e si potranno muovere con le gambe ed avere espressioni come farebbe un utente nella vita reale, grazie al tracciamento degli occhi che “terra’ conto della privacy”. Quanto tutto questo sara’ immediatamente attuabile sara’ alla prova dei fatti. Di sicuro altre aziende tecnologiche stanno spingendo sulla realta’ virtuale (anche Apple dovrebbe entrare nel mercato) e una recente indagine ha rilevato che per due aziende su tre il metaverso diventera’ una vera piattaforma di interazione per le professioni. Ma in questo momento l’investimento totale nel metaverso sta drenando risorse in Meta. Nell’ultima trimestrale la societa’ ha registrato un calo dei ricavi, seppure dell’1%, ma il primo della sua storia. E – come e’ trapelato nei giorni scorsi – la societa’ si prepare anche ad un taglio del personale mettendo fine di fatto a quasi un ventennio di crescita ininterrotta.

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Cina: Huawei supera Apple nel mercato smartphone, aumento vendite del 70% nel primo trimestre

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Le vendite di iPhone di Apple in Cina sono calate del 19% nel periodo gennaio-marzo 2024, segnando il peggior trimestre dal 2020 segnato dalla pandemia del Covid-19. Il colosso di Cupertino sta continuando a cedere quote di mercato a favore dei rivali locali come Huawei, secondo i dati sviluppati dalla società di ricerca indipendente Counterpoint Research. Allo stato, Apple è al terzo posto nel mercato, più o meno alla pari con il rivale in rapida ascesa Huawei. Il mercato cinese degli smartphone è cresciuto nel suo complesso di circa l’1,5% trainato dai marchi locali, tra cui Honor e Xiaomi, ha riferito Bloomberg.

La debolezza dell’iPhone ha un peso rilevante perché è relativo al primo trimestre dell’anno quando in Cina si celebra il Capodanno lunare, un tradizionale periodo di consumi elevati. Huawei, in contrasto, ha avuto un balzo delle vendite di quasi il 70%, sottolineando il ritorno nel segmento premium dominato in passato proprio da Apple. I dati di Counterpoint Research seguono le analisi di IDC, secondo cui le spedizioni globali di iPhone sono diminuite di quasi il 10% nei primi tre mesi del 2024, sollevando preoccupazioni sulla capacità della Casa di Cupertino di sostenere la crescita in vista dei conti del 2 maggio.

La Cina rimane uno dei mercati più grandi dell’azienda, ma le attività – malgrado la forte campagna promozionale, tra un nuovo mega Apple Store e Shanghai e un nuovo centro di ricerca nel Dragone – sono diventate più difficili dopo che Pechino ha intensificato il divieto sull’uso di dispositivi stranieri a carico dei dipendenti delle aziende statali e delle agenzie governative. Quanto a Huawei, i suoi nuovi smartphone hanno debuttato con i chip made in China, superando le sanzioni americane. Gli investitori, infine, sono molto attenti a come Apple sarà in grado di azzerare la percezioni sui ritardi accumulati in settori promettenti come l’intelligenza artificiale.

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Università Camerino entra nel metaverso, attivato insegnamento

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L’Università di Camerino entra nel metaverso ed è la prima Università in Italia a tenervi un intero insegnamento. Innovazione tecnologica per essere sempre al passo, anzi in questo caso un passo avanti, con i tempi. La dimostrazione, appunto, è l’avvio del progetto sperimentale di didattica nello spazio virtuale del metaverso.

Un progetto realizzato da Unicam in collaborazione con Pa Social e con Meta Italia, nato ed annunciato la scorsa estate in occasione della presentazione della campagna di comunicazione dell’Ateneo, quando Unicam organizzò la prima conferenza stampa nel metaverso, progetto che oltre alla didattica porterà nel metaverso anche attività di comunicazione e di public engagement e per il quale l’ateneo ha costituito un apposito gruppo di lavoro. Presso il Polo di informatica hanno preso il via le lezioni dell’insegnamento in “Social media management” del corso di laurea in Informatica per la comunicazione digitale interamente nel metaverso, tenute dal docente Francesco Di Costanzo, presidente di Pa Social.

Cinquantadue studentesse e studenti avranno in dotazione ognuno un oculos Meta Quest3 con il quale potranno confrontarsi con questa tecnologia per apprendere contenuti relativi al corso, ma anche per scoprirne i segreti ed aggiungerli al loro background professionale da spendere poi nel mercato del lavoro. Non solo didattica, ma anche ricerca, dal momento che l’ambiente virtuale, l’aula in cui si svolge la lezione, è stata progettata e sviluppata dal team del prof. Daniele Rossi della Scuola di architettura e design “E. Vittoria”.

“Sono davvero soddisfatto – ha commentato il rettore Graziano Leoni – di poter avviare questa sperimentazione in Unicam: siamo un ateneo sempre all’avanguardia e non potevamo non esserlo anche in questa occasione”. “La realtà immersiva, molto utilizzata in altri contesti, è ancora in fase sperimentale quando si parla di didattica ed è per questo motivo che abbiamo voluto avviare questo progetto per valutarne in pieno tutte le potenzialità, coinvolgendo direttamente tutti gli attori, quindi sia i docenti che le nostre studentesse ed i nostri studenti ed avere un loro feedback”.

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Google aprirà l’utilizzo dell’IA generativa per le immagini

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Google apre l’uso dell’intelligenza artificiale generativa per le immagini. Dal 15 maggio permetterà a tutti di usare le opzioni di IA generativa nell’app Foto, che ad oggi erano a pagamento o legate all’uso di uno smartphone della sua serie Pixel. Sarà possibile eliminare elementi indesiderati dalle immagini, renderle più nitide e migliorare la luce nei ritratti. La mossa dovrebbe arrivare all’indomani della conferenza degli sviluppatori del colosso tecnologico, prevista il 14 maggio, che si presuppone spingerà sempre di più sull’intelligenza artificiale. Intanto l’aumento su larga scala di applicazioni che rendono semplice l’editing di foto e video con l’intelligenza artificiale – come il software Sora di OpenAi, la casa madre di ChatGpt – fa crescere secondo gli esperti i rischi per i cosiddetti deepfake, i contenuti digitali fasulli. In un’intervista alla Cnbc, alcuni manager della compagnia digitale Okta e dell’azienda di cybersecurity Crowdstrike hanno sottolineato la necessità che i big della tecnologia aumentino l’attenzione sul tema, anche in vista dei tanti appuntamenti elettorali. “Vedremo sicuramente più deepfake durante il processo elettorale. Servirà applicare misure perché tutti possano verificare l’autenticità di qualcosa, prima di condividerlo”, afferma Todd McKinnon, Ceo di Okta.

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