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Cultura

FORESTART, una collettiva fotografica-evento, organizzata da 3 gallerie per 22 autori

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A Tora e Piccilli, nel borgo di Foresta, da dove parte il sentiero per le Ciampate del Diavolo, incontri FORESTART. L’evento, voluto dalla Galleria Primo Piano, da Magazzini Fotografici  e dallo Spazio Kromia,  nomi che si confermano tra le realtà fotografiche più interessanti del panorama napoletano e meridionale proiettate, sempre più decisamente,   nello scenario nazionale ed europeo. la ricerca, lo studio, la continuità, la linea editoriale artistica insieme all’ opera di valorizzazione dei giovani autori sono i loro punti di forza. Linguaggi come il fotogiornalismo, la fotografia di ricerca, la fotografia d’arte e quella d’ambiente, si fondono e sfociano nel lessico della fotografia autoriale. 22 fotografi giovani e meno giovani in esposizione, alcuni di loro già conosciuti e presenti ai primi posti nelle classifiche di importanti premi, altri alle prime mostre, altri ancora con pubblicazioni su importanti testate nazionali e internazionali con trascorsi e presenti professionali solidi, ma comunque,  tutti accomunati da un futuro nel quale sentiremo molto spesso parlare di loro. i 22 si sono incontrati fisicamente o attraverso le loro fotografie a Tora e Piccilli, nella località Foresta, antico borgo con 18 abitanti nell’alto casertano, sulla strada dell’Abruzzo, che si è animata, durante l’inaugurazione,  di un foltissimo pubblico accorso a salutare Antonio Maiorino Marrazzo e Massimo Pastore, animatori della rassegna ForestArt che li vede durante tutto l’anno organizzatori di eventi culturali connessi al piccolo borgo e Donatella Saccani di Kromia che insieme a loro e a Yvonne De Rosa di Magazzini Fotografici hanno selezionato gli autori  in mostra. Un allestimento che si sviluppa nelle case disabitate da tempo, ma in via di rifacimento, del piccolo borgo. Le abitazioni, di una bellezza antica, con camini, dispense, cellai e pochissimi componenti d’arredo rimasti abbandonati nel corso degli anni, si sono rianimate ospitando le foto degli autori che le hanno accompagnate nella scoperta di nuovi orizzonti e nuovi mondi, auspicando una veloce, ma meditata rigenerazione.

 

Le foto della Galleria sono di Mario Laporta/KONTROLAB per quanto concerne l’inaugurazione , seguite da una delle foto degli autori in mostra

per informazioni e visite contattare il numero 3518015422

 

 

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Cultura

Beatrice Venezi affida a Giulia Bongiorno la difesa contro gli «attacchi violenti» dopo la nomina alla Fenice

Dopo la nomina a direttrice musicale del Teatro La Fenice, Beatrice Venezi denuncia «attacchi violenti e falsità» e affida la propria difesa all’avvocato Giulia Bongiorno.

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Beatrice Venezi (foto Imagoeconomica) ha scelto di reagire con fermezza alle polemiche esplose dopo la sua recente nomina a direttrice musicale del Teatro La Fenice di Venezia. La pianista e direttrice d’orchestra ha denunciato «attacchi tanto violenti quanto infondati» e ha annunciato di aver incaricato l’avvocato Giulia Bongiorno di tutelarla legalmente.

La scelta di ricorrere alle vie legali

«Di fronte a tali attacchi — ha spiegato Venezi — i sacrifici quotidiani compiuti per costruire il mio percorso professionale e il rigore che mi ha sempre ispirato mi impongono di conferire mandato all’avvocato Bongiorno affinché valuti le azioni giudiziarie da intraprendere in sede civile e penale contro coloro che non hanno esitato a diffondere gravissime falsità sul mio conto».

La nomina alla Fenice e le polemiche

La nomina di Beatrice Venezi ha scatenato critiche da parte dell’orchestra e del coro del teatro, che hanno espresso perplessità sulla scelta. Un dibattito che ha assunto anche connotazioni politiche, visto il legame dell’artista con il mondo culturale vicino al governo.

Il futuro della vicenda

Ora sarà l’avvocato Giulia Bongiorno a valutare i possibili passi legali. Intanto, il caso continua ad alimentare il dibattito nel panorama musicale e culturale italiano, mettendo al centro il rapporto tra arte, carriera e politica.

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Cultura

Legal clinics ed esami a New York: la vocazione internazionale della laurea in giurisprudenza del Suor Orsola

All’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli il corso di giurisprudenza diventa sempre più internazionale: numero programmato, legal clinics e la possibilità di ottenere un Master of Laws alla Fordham University di New York.

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All’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli la laurea magistrale in giurisprudenza si distingue per la sua vocazione internazionale e per una formazione sempre più selettiva. È infatti l’unico corso del Mezzogiorno a numero programmato: solo 150 posti disponibili, con iscrizioni al test d’ingresso aperte fino al 21 settembre.

«La scelta del numero programmato – spiega il rettore Lucio d’Alessandro – è un marchio di fabbrica che ci garantisce efficienza didattica, rapporto personalizzato docente-alunno e ottimi risultati di placement. Ogni nostro laureando è seguito individualmente e il percorso viene costruito anche con stage e tirocini finalizzati all’inserimento professionale».

Secondo gli ultimi dati del Rapporto AlmaLaurea, l’Ateneo partenopeo si colloca infatti tra le università italiane con la più alta efficacia occupazionale, con un indice superiore di quasi l’8% rispetto alla media nazionale.

Un semestre a New York e il titolo di Master of Laws

Grazie a una convenzione con la Fordham University di New York, gli studenti del Suor Orsola possono frequentare un semestre all’estero a condizioni economiche agevolate, ottenendo, oltre alla laurea italiana, anche il Master of Laws (LL.M.). Si tratta di un titolo fondamentale per accedere all’esame di abilitazione alla professione forense negli Stati Uniti, ampliando così le prospettive di carriera a livello internazionale.

Fordham University New York

Le legal clinics: laboratorio di formazione pratica

Altro punto di forza del corso sono le legal clinics, laboratori pratici mutuati dal modello statunitense. Qui gli studenti affrontano casi reali o simulati in diritto civile, penale e amministrativo, imparando sin da subito a redigere atti giudiziari e a svolgere attività di consulenza legale.

Le nuove sfide del diritto digitale

«La grande sfida del nostro corso – sottolinea Tommaso Frosini, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche e neo presidente del Cira – è formare giuristi capaci di affrontare le sfide del terzo millennio. Per questo abbiamo investito in alta formazione nel diritto dell’era digitale: dall’informatica giuridica al diritto dell’intelligenza artificiale, fino a data protection, cybersecurity, e-commerce e social network».

Quattro indirizzi di specializzazione

Il corso di laurea magistrale a ciclo unico offre quattro indirizzi di studio:

  • giurista delle pubbliche amministrazioni

  • giurista delle nuove tecnologie

  • giurista d’impresa

  • preparazione alla carriera in magistratura

Ogni percorso prevede tutoraggio individuale, tirocini e un servizio personalizzato di job placement. Inoltre, grazie a specifiche convenzioni con gli Ordini professionali, gli studenti possono anticipare di sei mesi l’inizio della pratica forense o notarile, accorciando i tempi di ingresso nel mondo del lavoro.

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Cultura

Premio Campiello 2025, Wanda Marasco vince con Di spalle a questo mondo

Wanda Marasco vince la 63ª edizione del Premio Campiello con Di spalle a questo mondo (Neri Pozza). Testa a testa con Fabio Stassi, terza Monica Pareschi.

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Con Di spalle a questo mondo (Neri Pozza), Wanda Marasco ha vinto la 63ª edizione del Premio Campiello, imponendosi per un soffio in una delle finali più combattute degli ultimi anni.

Il testa a testa con Fabio Stassi

Marasco ha ottenuto 86 voti contro gli 83 di Fabio Stassi, autore di Bebelplatz (Sellerio). Un duello serrato, deciso soltanto all’ultimo, che ha riportato al Campiello la tensione delle grandi sfide letterarie.

Gli altri finalisti

Al terzo posto si è classificata Monica Pareschi con Inverness (Polidoro), con 58 voti. Seguono Alberto Prunetti con Troncamacchioni (Feltrinelli), 36 voti, e Marco Belpoliti con Nord Nord (Einaudi), ultimo con 19 voti.

I numeri della votazione

I voti espressi sono stati 282 sui 300 della Giuria Popolare di Lettori Anonimi, confermando ancora una volta la formula partecipata che caratterizza il Premio Campiello.

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