Collegati con noi

Cronache

Tragedia nei Quartieri Spagnoli, rischiano il processo i genitori del 13enne accusato del lancio delle statuette

Chiuse le indagini sulla morte della turista Chiara Jaconis, colpita da una statuetta lanciata da un balcone ai Quartieri Spagnoli. La Procura di Napoli contesta ai genitori del 13enne l’omesso controllo e l’omicidio colposo.

Pubblicato

del

La Procura di Napoli ha chiuso le indagini nei confronti dei genitori del tredicenne ritenuto responsabile del tragico incidente che il 15 settembre 2023 costò la vita alla turista trentenne Chiara Jaconis, colpita alla testa da una statuetta lanciata da un balcone ai Quartieri Spagnoli.
I due, entrambi professionisti napoletani, rischiano ora il processo con l’accusa di omicidio colposo in cooperazione e omesso controllo.

Secondo le ricostruzioni della Polizia e della Procura, il ragazzino avrebbe fatto cadere nel vuoto due statuette raffiguranti figure egizie, dal peso di 2,2 e 4,6 chili, una delle quali ferì mortalmente la giovane turista, morta due giorni dopo in ospedale.


Le difese e le indagini in corso

Assistiti dall’avvocato Carlo Bianco, i genitori hanno ribadito in tutti gli interrogatori la loro estraneità ai fatti, sostenendo che gli oggetti trovati in strada non appartenevano alla loro abitazione.
È una tragedia che ha colpito due famiglie perbene – ha dichiarato il legale – quella della povera Chiara e quella dei genitori, che hanno sempre avuto grande cura del figlio, affetto fin dalla nascita da problemi di salute”.

La Procura dei Minorenni, invece, ha chiesto l’archiviazione per il figlio maggiore di 15 anni e il non luogo a procedere per il 13enne, ritenuto autore del lancio ma non imputabile poiché minore di 14 anni.
Le istanze saranno valutate dal gip del tribunale minorile di Napoli nell’udienza del 6 novembre.


I precedenti e le contestazioni della Procura

Dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti, non sarebbe stata la prima volta che da quell’abitazione al civico 4 di via Santa Teresella degli Spagnoli cadevano oggetti pesanti.
Proprio questo elemento ha spinto la Procura a contestare ai genitori la mancanza di adeguate misure di controllo, pur sapendo che il figlio aveva l’abitudine di lanciare oggetti dalle finestre.

Le finestre erano state dotate di chiavistelli di sicurezza, ma – secondo le indagini – il ragazzo era in grado di aprirli facilmente.
I genitori, dunque, avrebbero dovuto sostituirli con serrature più sicure e rimuovere dalla casa tutti gli oggetti pesantialla sua portata, oltre a vigilare costantemente sul suo comportamento.


Una tragedia nel cuore di Napoli

Il caso, che ha scosso profondamente l’opinione pubblica, resta uno dei più dolorosi episodi di cronaca recente a Napoli.
Due famiglie, quella di Chiara Jaconis e quella del giovane autore del gesto, restano oggi legate da una tragedia che – al di là delle responsabilità penali – ha distrutto vite su entrambi i fronti.

Advertisement

Cronache

Furto in casa del dirigente del Real Forio: denunciato un calciatore del Lacco Ameno. «Nessuna rivalità sportiva»

Un calciatore 21enne del Lacco Ameno è stato denunciato per il furto di 2.000 euro in casa del direttore generale del Real Forio. Le società isolane respingono ogni lettura sportiva dell’episodio.

Pubblicato

del

Una vicenda iniziata fuori dal campo e finita nella caserma dei carabinieri di Forio. Un calciatore senegalese di 21 anni del Lacco Ameno è stato denunciato dopo essersi introdotto, nella notte tra giovedì e venerdì, nell’abitazione del direttore generale del Real Forio, rubando 2.000 euro in contanti.
Il dirigente, svegliato di soprassalto mentre era in casa con la moglie, ha scoperto il furto soltanto al mattino, quando ha avvisato i carabinieri guidati dal luogotenente Luigi Di Nola.

Le immagini di videosorveglianza e l’identificazione

Grazie alle telecamere della zona, i militari hanno riconosciuto l’autore del furto nonostante il cappuccio della felpa. L’abbigliamento era infatti familiare ai carabinieri, spesso visto addosso al giovane nelle aree della movida.
Quando è stato fermato, il ragazzo indossava ancora gli stessi vestiti e aveva con sé un sacchetto con alcuni capi appena acquistati. In tasca sono stati recuperati 1.400 euro, parte del bottino. I contanti sono stati restituiti al dirigente del Real Forio.

Le società respingono ogni “derby della cronaca”

L’episodio non ha incrinato i rapporti tra Real Forio e Lacco Ameno. Il Real ha pubblicato un comunicato su Facebook per «evitare strumentalizzazioni», chiarendo che il furto è privo di qualsiasi connotazione sportiva:
l’appartenenza dell’autore e della vittima a due squadre diverse dell’isola è «una mera casualità» e ogni tentativo di collegare l’episodio alle rivalità calcistiche viene «respinto con forza».

Solidarietà al dirigente e vicinanza al giovane calciatore

Anche il Lacco Ameno conferma i buoni rapporti con la società confinante, esprimendo solidarietà al dirigente derubato. Al tempo stesso i dirigenti lacchesi hanno dichiarato l’intenzione di stare vicino al giovane, definendolo un ragazzo «ingenuo» che ha bisogno di essere seguito e riportato «sulla retta via».

Continua a leggere

Cronache

Papa Leone con i poveri: messa a San Pietro e pranzo con 1300 persone per la Giornata mondiale

Papa Leone celebra la Giornata mondiale dei poveri con una messa gremita a San Pietro e un pranzo con 1300 persone in difficoltà, richiamando i leader mondiali ad ascoltare il grido degli ultimi.

Pubblicato

del

Papa Leone ha scelto di vivere la Giornata mondiale dei poveri accanto a chi affronta ogni giorno la fatica della sopravvivenza. Il pranzo con 1300 persone in difficoltà ha rappresentato il momento più intenso di una giornata nata da un’intuizione di Papa Francesco, che Leone ha voluto ricordare e applaudire.

La messa a San Pietro e il saluto fuori dalla Basilica

La mattina si è aperta con la messa nella Basilica di San Pietro, troppo piccola per contenere le migliaia di persone presenti. Prima della celebrazione, il Papa è uscito in Piazza San Pietro per salutare chi non era riuscito a entrare e invitarlo a seguire la celebrazione dai maxischermi.

Il richiamo ai responsabili del mondo

Nell’omelia, Papa Leone ha rivolto un appello diretto ai leader mondiali:
«Ascoltate il grido dei poveri».
Ha parlato delle tante forme di povertà, materiali, morali e spirituali, ricordando che alla radice di tutte c’è una ferita comune: la solitudine.

Secondo Leone, la sensazione di impotenza globale nasce da una menzogna: credere che nulla possa cambiare. «Il Vangelo – ha detto – ci dice che proprio negli sconvolgimenti della storia il Signore viene a salvarci. La comunità cristiana deve esserne oggi segno vivo, in mezzo ai poveri».

Pace, giustizia e responsabilità

Il Papa ha insistito sul ruolo dei responsabili istituzionali:
«Non ci potrà essere pace senza giustizia», richiamando alle proprie responsabilità capi di Stato e governanti. Il grido dei poveri, ha ricordato, è spesso soffocato da un mito del benessere che non include tutti e lascia indietro chi non riesce a reggere il passo.

Il pranzo nell’Aula Nervi e la visita ai volontari

La giornata si è conclusa con il pranzo nell’Aula Nervi, organizzato grazie alle realtà che ogni giorno lavorano accanto ai poveri: Vincenziani, Caritas, Sant’Egidio e l’associazione francese Fratello, che ha curato un secondo pranzo nei Giardini Vaticani.

Papa Leone, a sorpresa, si è recato anche lì per salutare e benedire volontari e ospiti, ribadendo così la sua vicinanza concreta agli ultimi.

Continua a leggere

Cronache

Fnsi attacca gli editori: «Tagliano diritti e qualità. Basta usare i giornalisti come un bancomat»

Fnsi denuncia dieci anni di immobilismo contrattuale e accusa gli editori di tagliare diritti, welfare e qualità dell’informazione. Il 28 novembre sciopero nazionale dei giornalisti.

Pubblicato

del

La Fnsi rompe il silenzio e, in vista dello sciopero nazionale del 28 novembre, attacca frontalmente gli editori. Il sindacato ricorda che «responsabili lo siamo da dieci anni», tanto quanto è durata l’assenza della Fieg dai tavoli contrattuali, con il contratto scaduto e nessuna protesta portata in piazza fino a oggi.

Il bonus informazione ignorato

La Fnsi rivendica di aver proposto alla Fieg una piattaforma comune da presentare al governo, con misure condivise come il “bonus informazione”, uno strumento pensato per sostenere i cittadini nell’accesso a un’informazione di qualità e riportare ricavi nelle aziende editoriali. La risposta? «Non solo la proposta non è stata presa in considerazione, ma è stata accolta con fastidio».

«Solo tagli e precarietà»

Nella nota il sindacato denuncia che le proposte della Fieg puntano esclusivamente a tagli sul costo del lavoro, presenti e futuri, «condannando la categoria a pensioni da fame e indebolendo il welfare». Secondo la Fnsi, l’obiettivo degli editori sarebbe ottenere risorse per prepensionare chi oggi lavora, sostituendolo con giovani «senza diritti» e con pensionati. A ciò si aggiunge la richiesta di sovvenzioni certe, «senza dare nulla in cambio», con un impatto diretto sulla qualità dell’informazione.

Il crollo dell’occupazione

Dal 2011 ad oggi, ricorda la Fnsi, i giornalisti dipendenti sono passati da 19mila a 13mila: «circa il 30% di posti di lavoro in meno», anche tenendo conto delle assunzioni obbligatorie. Una crisi aggravata da stati di crisi «ripetuti anche quando i bilanci erano floridi» e che ha contribuito a mettere in ginocchio l’Inpgi.

La difesa degli scatti e il nodo autonomia

Il sindacato respinge anche le critiche sugli scatti percentuali, rivendicando che rappresentano «la tutela dell’autonomia professionale» di chi viene penalizzato nei percorsi di carriera.

Le domande della Fnsi

Nel finale, il sindacato pone una serie di interrogativi diretti agli editori:
È responsabile pagare i collaboratori 2-5 euro a pezzo?
È responsabile evitare di affrontare i temi dell’innovazione tecnologica, dell’IA e delle piattaforme digitali?
È responsabile fare giornali con precari e pensionati per ridurre i costi?
È responsabile incentivare le uscite anticipate sfruttando una legge di 35 anni fa?

La chiusura è netta: «Gli editori la smettano di usare la categoria come un bancomat».

(La foto di archivio in evidenza è di Imagoeconomica)

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto