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Juventus, Damien Comolli nuovo uomo forte del club: guiderà strategia sportiva e rotta finanziaria

La Juventus affida tutto a Damien Comolli, nuovo amministratore delegato e uomo solo al comando nella strategia sportiva e finanziaria del club. Nel CdA confermato Ferrero, in attesa dell’esito dell’indagine UEFA.

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Alla Juventus comincia l’era di Damien Comolli, 52 anni, manager francese e da 134 giorni nella galassia bianconera. Con la lista dei candidati al nuovo consiglio di amministrazione depositata da Exor, il braccio finanziario della famiglia Agnelli-Elkann, l’ex dirigente di Arsenal, Liverpool e Tolosa diventa di fatto l’uomo solo al comando: guiderà sia la strategia sportiva che la gestione finanziaria del club.

Monsieur Moneyball, come lo chiamano in Francia, prenderà il posto di Maurizio Scanavino, ringraziato per aver traghettato la società attraverso la crisi giudiziaria e contabile più complessa della sua storia. Attorno a Comolli si muoveranno interlocutori di grande peso — da Giorgio Chiellini al direttore tecnico Modesto, fino al futuro ds — ma fuori dalla stanza dei bottoni della società quotata.


L’eredità di una stagione complessa

La Juventus archivia così la stagione dei processi e delle inchieste, anche se la Uefa ha aperto un procedimento sui bilanci per un possibile sforamento dei criteri del Fair Play Finanziario nel triennio 2022-2025.
Il club, nei documenti di bilancio al 30 giugno, specifica che l’esito è atteso per la primavera 2026 e potrebbe portare a “una sanzione economica non rilevante o a restrizioni sportive, come limiti alle nuove iscrizioni Uefa”.
Un’eventualità che, al momento, sembra improbabile ma che Comolli dovrà gestire con prudenza.


Conferme e new entry nel consiglio di amministrazione

Resta al vertice Gianluca Ferrero, presidente in carica dal 2022, scelto da Elkann per guidare il club nel pieno della bufera sulle plusvalenze. Nonostante sia coinvolto in un’inchiesta sull’eredità Agnelli, Ferrero — commercialista di lungo corso — dovrebbe chiudere la vicenda con un patteggiamento.

Accanto a lui, Exor inserisce figure di primo piano:

  • Antonio Belloni, presidente di LVMH Italia e braccio destro di Bernard Arnault;

  • Guido de Boer, CFO di Exor;

  • Kerstin Andrea Lutz, dirigente esperta di marketing sportivo, già CEO della Billie Jean King Cup Limited;

  • Diva Moriani, presidente di KME Group Spa.

Confermati Laura Cappiello, Fioranna Vittoria Negri e Diego Pistone per continuità gestionale.

Anche Tether, colosso delle criptovalute e degli investimenti hi-tech, ha presentato una lista di minoranza con Francesco Garino e Zachary Lyons, che gestisce oltre 200 miliardi di dollari di asset.


Stipendi, buonuscite e premi

Dal bilancio emergono anche le cifre dei compensi dei dirigenti. Cristiano Giuntoli ha percepito 2,3 milioni di euro lordi, più una buonuscita da 850 mila euro e un possibile bonus da mezzo milione legato a futuri incarichi.
A Comolli spettano 950 mila euro alla firma e benefici non monetari per oltre un milione di euro. Una cifra importante ma che, come sottolineano in casa Juve, “dipenderà dai risultati e dal rilancio del club”.


La sfida del rilancio

Damien Comolli eredita una Juventus che ha voltato pagina, ma che resta sotto osservazione economica e sportiva. Il nuovo ad dovrà unire conti in ordine e ambizioni europee, in un equilibrio che sarà la vera sfida del suo mandato.
Un ritorno alla normalità, ma con un solo uomo al timone: la nuova Juventus parla francese.

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Serie A equilibratissima: Inter e Roma in vetta, crisi profonda per Fiorentina. Sei squadre in cinque punti

Inter e Roma guidano una Serie A mai così equilibrata: sei squadre in cinque punti, Fiorentina ultima, Lazio e Atalanta in ritardo. Cambi in panchina e stadi pieni come 30 anni fa.

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La Serie A riparte con un equilibrio quasi scientifico: sei squadre racchiuse in cinque punti, esattamente come un anno fa, ma con protagoniste profondamente cambiate. A guidare la classifica ci sono Inter e Roma, entrambe a 24 punti, seguite a breve distanza da Milan, Napoli e Bologna.

Il peso del derby e la forza della rosa nerazzurra

Il primo grande spartiacque sarà il derby di Milano. L’Inter sembra la squadra con la rosa più completa: nuovi innesti come Akanji, Bonny, Esposito e Susic hanno arricchito un gruppo già rodato, guidato da un leader assoluto come Lautaro Martínez.
Resta da migliorare la fase difensiva, protagonista di alcuni cali di concentrazione costati punti preziosi.

Il Milan di Allegri e la Roma blindata di Gasperini

Il Milan si affida all’esperienza di Max Allegri e alla qualità eterna di Modric, pur con interrogativi sulla sua tenuta fisica. La Roma, trasformata da Gasperini, vanta la migliore difesa d’Europa insieme all’Arsenal e un portiere, Svilar, che inizia a far gola ai grandi club.
I gol latitano, ma la società ha promesso rinforzi.

Napoli in difficoltà e tifoseria inquieta

Il nervosismo di Conte fotografa un Napoli in involuzione, soprattutto in Champions. Gli infortuni di massa pesano e alimentano dubbi sulla preparazione. La squadra può però ancora rialzarsi e difendere lo scudetto evitando un crollo come quello post-2023.

Le panchine che saltano e le big in difficoltà

Ben quattro squadre hanno cambiato allenatore nelle ultime settimane.

  • Spalletti è stato chiamato a risollevare una Juventus appesantita da un mercato deludente.

  • Tudor ha pagato una situazione compromessa dalla vicenda Vlahovic.

  • L’Atalanta, orfana di Gasperini, ha visto il flop di Juric prima dell’arrivo di Palladino.

  • La Fiorentina, ultima con zero vittorie e sei ko in 11 gare, ha detto addio a Pioli e si affida ora a Vanoli.

La Viola è il flop più clamoroso: 18 gol subiti, peggior difesa del campionato.

Lazio in ritardo e nuove sorprese

La Lazio paga un mercato insufficiente e molti infortuni, mentre brillano il Bologna di Italiano, capace di mantenere ritmo da big, e il Como di Fabregas, solido dietro ma poco prolifico. Bene anche Torino, Udinese, Cremonese e Sassuolo.

Lotta salvezza e numeri record allo stadio

In zona retrocessione, dopo la Fiorentina, lottano Cagliari, Lecce e Pisa, mentre Parma, Genoa e Verona arrancano ancora senza vittoria.
Nonostante i pochi gol e i molti 0-0, la Serie A vive un momento d’oro sugli spalti: oltre 31.000 spettatori di media, record che non si vedeva dalla stagione 1995-96.

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Serie A, sei giornate di fuoco: derby di Milano, big match a raffica e la corsa alla vetta

Derby di Milano, scontri diretti e impegni europei: le prossime sei giornate di Serie A offriranno 13 match clou che possono cambiare la corsa scudetto e la lotta Champions.

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La Serie A si prepara a sei giornate spettacolari con 13 match clou destinati a scuotere la classifica più equilibrata degli ultimi anni. Il via è immediato: c’è il derby di Milano, seguito da scontri diretti che coinvolgono tutte le squadre in corsa per scudetto, Champions e salvezza.

I big match delle prossime giornate

Le sfide di cartello scandiscono ogni turno:

  • 12ª giornata: Fiorentina-Juventus, Napoli-Atalanta, Inter-Milan

  • 13ª: Milan-Lazio, Atalanta-Fiorentina, Roma-Napoli

  • 14ª: Inter-Como, Lazio-Bologna, Napoli-Juventus

  • 15ª: Bologna-Juventus, Roma-Como

  • 16ª: Juventus-Roma

  • 17ª: Atalanta-Inter

Il menù è fitto anche per via della Supercoppa a Gedda, che coinvolgerà Inter, Milan, Napoli e Bologna.

Inter: il tour de force che può decidere la stagione

L’Inter (24 punti) affronta un mese devastante: derby, Como, Atalanta, Atletico Madrid e Liverpool in Champions, Coppa Italia e Supercoppa. Chivu avrà bisogno dell’intera rosa per reggere l’urto.

Roma: la vetta è vicina, poi tre scontri durissimi

La Roma (24) può ritrovarsi prima battendo la Cremonese, ma poi arrivano Napoli, Como e Juventus, oltre agli impegni di Europa League. Gasp dovrà gestire una rosa corta soprattutto in attacco.

Milan: partenza in salita, poi un calendario più morbido

Il Milan (22) debutta con il derby e affronta due volte la Lazio in cinque giorni. Superato questo scoglio, il cammino diventa più favorevole, con la Supercoppa che offre una nuova chance di trofeo.

Napoli: cinque settimane decisive

Atalanta, Roma, Juventus e Benfica in Champions mettono alla prova una squadra già in difficoltà. Conte dovrà blindare i risultati mentre si avvicina la trasferta di Gedda.

Bologna: occasione d’oro

Con 21 punti, Italiano può consolidare la zona Champions. Calendario buono, Europa League e Supercoppa permettono di sognare in grande.

Juventus: il percorso più complicato

Fiorentina, Napoli, Bologna e Roma: la Juve (19) ha il calendario peggiore. Champions con avversari alla portata, ma servono due vittorie per restare in corsa.

Como: pochi impegni, grande vantaggio

Fabregas gioca solo cinque partite: contro Inter e Roma gli ostacoli maggiori, ma la stanchezza altrui può favorire una scalata in classifica.

Lazio: tutto dipende dai recuperi

Sarri ritrova elementi importanti e può avvicinarsi alla zona Champions. Il doppio incrocio col Milan sarà decisivo.

Atalanta: una salita ripidissima

Per Palladino è un impatto durissimo: Napoli, Francoforte, Fiorentina, Chelsea e poi Inter. Serve una reazione immediata per risalire.

Fiorentina: serve una scossa

Ultima a 5 punti, parte con Juve e Atalanta. Solo vincendo nelle sfide successive può evitare di restare invischiata nella lotta salvezza.


Le prossime sei giornate promettono equilibrio, tensione e possibili scossoni in vetta e in coda. Il campionato entra nel suo tratto più caldo.

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Atp Finals, Binaghi avvisa il Governo: «Il futuro del torneo dipende dal decreto sport»

Binaghi rivendica il successo delle Atp Finals ma avverte il Governo: il futuro del torneo in Italia dipenderà dall’applicazione del decreto sport. Abodi rassicura: «Accordo possibile».

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Dati alla mano, le Atp Finals di Torino si chiudono con numeri imponenti: 230mila presenze, 591 milioni di impatto economico e 92,3 milioni di extra gettito, quasi sette volte l’investimento statale. Ma sul palco della conferenza finale, accanto alla soddisfazione, riecheggia anche un messaggio chiaro al Governo: il futuro delle Finals in Italia dipenderà dall’applicabilità del decreto sport varato in estate.

Binaghi: «Da domani si apre una nuova fase»

Il presidente della Fitp, Angelo Binaghi (foto Imagoeconomica), ha messo in fila i successi ma ha anche ricordato che il torneo è un asset Atp solo “in concessione” alla federazione:
«Da domani inizia la seconda fase: continuare a farle a Torino per un anno e dialogare con il Governo sull’applicabilità della nuova legge per i prossimi cinque anni. Le decisioni dovranno essere congiunte».

Sul fronte logistico, alla domanda sul duello Torino-Milano, Binaghi scherza: «Non ho mai visto il nuovo palazzetto di Milano. Torino ormai è la mia seconda casa».

Il tennis cresce, «e il Governo dovrebbe capirlo»

Binaghi non perde l’occasione per sottolineare che tennis e padel sono ormai «il secondo sport per numero di praticanti» e si avvicinano al calcio. Da qui l’“aggancio” politico:
«Il Governo dovrebbe capire che investire nel tennis è la miglior scelta possibile».

E allarga il discorso ai contributi pubblici nello sport:
«Serve un sistema che premi i risultati. Oggi è ancora basato su contributi che non tengono conto dei risultati sportivi. Forse il tennis dimostra che può esistere un modello che premia efficienza e merito, non assistenzialismo».

La partita ora si gioca nella capitale

A conti fatti, Torino ha incassato un successo sportivo ed economico indiscutibile. Ma il prossimo punto decisivo non si giocherà sul campo: si giocherà nei rapporti tra Fitp, Governo e Atp. Per capire se le Finals resteranno in Italia — e dove — occorrerà attendere le valutazioni sul decreto sport e i passi che seguiranno.

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