La partecipazione con il 24,99% dell’azienda di Stato cinese Cosco al container terminal Tollerort del porto di Amburgo è cosa fatta. Lo ha comunicato oggi la Hhla, la società logistica del porto tedesco. L’annuncio della firma decisiva arriva proprio mentre il primo ministro cinese, Li Qiang, si trova in visita a Berlino, per incontrare il presidente Frank-Walter Steinmeier e il cancelliere Olaf Scholz. Martedì si svolgono nella capitale tedesca le consultazioni intergovernative tra l’esecutivo tedesco e quello di Pechino. La vicenda Cosco si conclude dopo due anni di trattative, critiche e interrogativi sulla valenza geopolitica dell’affare. Inizialmente, l’azienda cinese voleva partecipare con il 35% al terminal container Tollerort, che è uno dei quattro del porto della città-Stato tedesca. Una decisione del governo Scholz, tuttavia, ha frenato lo scorso ottobre sotto al 25% l’ingresso di Cosco, per garantire che il gruppo non abbia una quota di minoranza decisiva.
Le polemiche, tuttavia, non si sono mai placate. Scholz, che ad Amburgo fu sindaco dal 2011 al 2018, è stato attaccato da chi riteneva che l’operazione andasse bloccata totalmente. Forti critiche sono arrivate internamente alla maggioranza, ad esempio dai Verdi, così come dall’opposizione Cdu. Il caso Cosco ha evidenziato le due diverse linee dell’esecutivo tedesco con Pechino: una molto più aperta al dialogo e alla collaborazione, rappresentata da Scholz e dalla sua Spd, e una più severa con la Cina, rappresentata ad esempio dai ministri verdi dell’Economia, Robert Habeck, e degli Esteri, Annalena Baerbock. Lo scorso aprile è poi emerso che il Bsi – l’Ufficio federale tedesco per la sicurezza informatica – ha classificato da inizio 2023 il terminal Tollerort come un’infrastruttura critica. Si sono così sollevati nuovi interrogativi sulla fattibilità dell’ingresso di Cosco, che è stato però poi confermato dal governo dopo ulteriori valutazioni. Scholz ha più volte ripetuto di non volere alcun decoupling dalla Cina, ma piuttosto un “de-resking”, facendosi di fatto espressione delle esigenze dell’industria tedesca.
La confindustria tedesca Bdi ha espresso il proprio sostegno all’operazione Cosco-Amburgo, salutandola già a maggio come “positiva per la Germania come luogo di investimento e come paese di import ed export”. Hhla ha sempre sostenuto che l’affare con Cosco – un’azienda con cui il porto amburghese collabora da oltre 40 anni – permetterà un nuovo posizionamento di Amburgo sul mare del Nord e sul mar Baltico. Hhla ha anche sempre ripetuto che con l’operazione l’azienda cinese non avrà accesso a processi decisionali e ai dati sensibili gestiti dal terminal, ribadendo anche che il terreno su cui sorge Tollerort continuerà ad appartenere interamente alla città-Stato di Amburgo. Secondo i dati della stessa Hhla, la Cina è il principale partner commerciale del porto amburghese e circa il 30% delle merci movimentate nello scalo proviene dalla Cina o vi è diretto. Le polemiche politiche sui rapporti tra Berlino e Pechino, tuttavia, non sembrano destinate a interrompersi, anche considerando che il governo tedesco ha appena presentato la propria Strategia di sicurezza nazionale e vuole elaborare prossimamente una strategia specifica proprio sui rapporti con la Cina.