Collegati con noi

Economia

Picco tassi sui mutui a novembre

Pubblicato

del

E’ stato toccato a novembre, un livello che non si vedeva da 15 anni, il picco dei tassi sui mutui. Ma per fortuna a dicembre ‘l’amara medicina’ della Bce ha iniziato a dare i suoi frutti rallentando l’inflazione, e i tassi sul mercato hanno iniziato a scendere in vista di un taglio nei prossimi mesi dalla banca centrale. I dati della Banca d’Italia certificano il colpo che ha ricevuto il mercato immobiliare italiano nell’ultima parte del 2023.

Il tasso taeg (comprensivo quindi di spese) sui nuovi finanziamenti è arrivato a novembre al 4,92%, un livello che non si vedeva dalla fine del 2008. Non a caso, sempre secondo le tabelle di Bankitalia, a novembre sono scesi dell’1,2% i prestiti alle famiglie che evidentemente hanno rimandato, se possibile, l’acquisto. Gli alti tassi peraltro hanno inciso anche sui prestiti alle imprese, crollati del 4,8% con le aziende che stanno rimandando gli investimenti o ricorrendo alla propria liquidità con la Cna che avvisa dei pericoli di una stretta del credito chiedendo alle banche di non soffocare il “tessuto produttivo” italiano di artigiani e Pmi.

Da allora il quadro è comunque cambiato almeno per i mutui. I dati sull’inflazione diffusi a dicembre hanno indotto la Bce, nella sua riunione di quel mese, a tagliare le stime di inflazione per il 2024. L’istituto centrale ha tuttavia mantenuto i tassi ancora una volta fermi e non si è sbilanciato sulla tempistica dei tagli, forse per frenare le eccessive aspettative di mercato che ha comunque fatto dietrofront sui mutui dopo 24 mesi di rialzi. Su quando la Bce inizierà a ridurre il costo del denaro c’è ancora incertezza. Il mercato, molti comparti economici e buona parte della politica (come ha fatto ancora una volta il capogruppo di Fdi al Senato Maurizio Gasparri) chiede un’azione già a marzo ma lo scenario più probabile, secondo gli osservatori, la prevede a giugno con un ulteriori tagli nella seconda metà dell’anno.

E con questa prospettiva, nell’ultimo scorcio del 2023 i tassi di riferimento per la stipula dei finanziamenti a tasso fisso hanno così innescato un percorso discendente. Attualmente il Taeg più basso, nelle piattaforme di ricerca sui mutui oscilla fra il 3,4 e il 3-5% per il fisso mentre il variabile non ha subito variazioni significative. Chi ha sottoscritto questa tipologia, per fortuna una minoranza, ha subito un aumento vertiginoso della rata in questi due anni se non è riuscito a surrogare e passare al fisso o se non aveva un ‘cap’ ovvero un tetto. Un rialzo che ha portato molte famiglie in grave difficoltà e costrette a ricorrere alla sospensione delle rate o all’allungamento della durata.

Advertisement

Economia

Bbva lancia un’offerta ostile da 11,5 miliardi su Sabadell

Pubblicato

del

Bbva ha lanciato un’offerta di acquisto ostile su Sabadell, che valuta la banca spagnola 11,5 miliardi di euro dopo che il board di quest’ultima aveva respinto la proposta ‘amichevole’. Il Banco Bilbao Vizcaya mette sul piatto una sua azione di nuova emissione ogni 4,83 azioni del Sabadell, che corrispondono in contanti a 2,12 euro per azione.

L’opa, diretta alla totalità delle azioni della banca catalana, è subordinata all’ottenimento di oltre il 50% dell’accettazione da parte degli azionisti. Si tratta della stessa offerta avanzata lo scorso 30 aprile dal gruppo Bbva, che stimava in circa 11,5 miliardi il valore dell’istituto di credito catalano e che per il cda del Sabadell “sottostimava significativamente” la banca e le sue prospettive di crescita come ente indipendente.

Dopo il rifiuto, il consiglio di amministrazione del Bbva, riunito ieri, ha deciso di lanciare l’offerta ostile offrendo agli azionisti le stesse condizioni. Lo scambio di azioni sarà effettuato mediante l’emissione di nuovi titoli ordinari riservati ai titolari di azioni del Sabadell. Con l’acquisizione per assorbimento, il Bbva costituirebbe il secondo gruppo bancario spagnolo per capitalizzazione. “La concentrazione economica risultante dall’offerta dovrà essere notificata alla Commissione nazionale dei mercati e la concorrenza e richiede l’autorizzazione espressa o tacita dell’Amministrazione spagnola”, segnala la comunicazione alla Cnmv.

Continua a leggere

Economia

First Cisl, nel trimestre utili grandi banche a 6 miliardi

Pubblicato

del

Ancora un trimestre di utili per le grandi banche italiane dopo i buoni risultati del 2023. Secondo un’analisi del sindacato First Cisl sui conti delle prime cinque banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps, Bper) l’utile netto aggregato è salito a 6 miliardi (+25,1%) grazie al margine d’interesse (+15%) e alle commissioni nette (+4,9%).

La redditività beneficia anche del basso livello del costo del rischio (appena 22 punti base, con l’Npl ratio netto stabile all’1,4% e il peso dei crediti in bonis stage 2 sui crediti alla clientela in contrazione dal 12,3% al 10,8%). Il Roe annualizzato passa dal 12,5% al 14,7%. “Le banche italiane sono quelle che hanno beneficiato maggiormente del rialzo dei tassi della Bce. Ciò può essere dovuto sia ad una maggior presenza tra gli impieghi di quelli indicizzati all’Euribor sia, soprattutto, ad un minor adeguamento al rialzo della remunerazione della raccolta retail”, sottolinea il rapporto.

In parallelo, rileva lo studio First Cisl, “continua la discesa dei costi. Il cost/income si attesta al 39,8% dal 43,1% di un anno fa (con una media stimata al 53,7% per le 15 maggiori banche europee), dato cui contribuisce la riduzione degli sportelli (-558 pari al 4,6%) e dell’occupazione (-6.504, pari al 2,8%). Cala anche il rapporto tra costo del personale e proventi operativi (dal 26,6% al 24,8%). Balza in avanti la produttività: margine primario per dipendente (+14,5%) e risultato di gestione per dipendente (+19,4%) dimostrano il contributo determinante del lavoro”.

L’incremento di produttività risulta multiplo rispetto alla variazione del costo del personale pro capite, in crescita del 5,4%, che incorpora gli effetti del contratto nazionale rinnovato a fine 2023. “Gli straordinari risultati del primo trimestre non si riflettono tuttavia sulla patrimonializzazione, che rimane stabile, con un Cet1 ratio attorno al 15% grazie al contenimento delle attività ponderate per il rischio (-0,6%)”, conclude l’analisi.

Continua a leggere

Economia

Antitrust sanziona per 18 milioni sei società autonoleggio

Pubblicato

del

L’Antitrust ha sanzionato per oltre 18 milioni di euro complessivi le imprese di autonoleggio Avis Budget Italia, Hertz Italiana, Centauro Rent a Car Italy, Green Motion Italia, Noleggiare e Drivalia Leasys Rent per clausole vessatorie. Secondo l’Autorità, le sei società imponevano “una fee ingiustificata al cliente per la gestione delle multe e gli omessi pagamenti di parcheggio o pedaggio”. L’Autorità ha anche disposto di eliminare queste clausole dalla modulistica contrattuale “perché possono causare un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi a carico dei consumatori”.

L’Autorità contesta la clausola, contenuta nella documentazione contrattuale adottata da ciascuna società e pubblicata sui rispettivi siti internet aziendali, che prevede l’obbligo del locatario della vettura di pagare un importo forfettario (cd. “fee”) per gestire la pratica amministrativa correlata a ciascuna multa irrogata per infrazione stradale od omesso pagamento di tariffe di parcheggio/pedaggio durante il periodo di noleggio. L’importo aggiuntivo previsto dalla clausola – indipendentemente dalla qualificazione adottata da ciascuna società (quale “penale” o “corrispettivo per servizio”) – “non è giustificato alla luce degli adempimenti spettanti in caso di multa riconducibile al contraente.

Le società di autonoleggio, infatti, devono solo trasferire all’Ente accertatore dell’infrazione i dati identificativi dei clienti”, spiega l’Antitrust in una nota. “Il carattere ingiustificato di tale fee è emerso anche a prescindere dallo specifico importo applicato dall’impresa e in ragione del carattere automatico dell’addebito sulla carta di credito del consumatore, in base a pre-autorizzazione fornita all’atto della sottoscrizione del contratto di noleggio”, precisa ancora il Garante. All’esito dell’accertamento di vessatorietà, ogni società ha l’obbligo di pubblicare un estratto del provvedimento sul proprio sito internet aziendale.

Inoltre, per effetto dell’entrata in vigore, dal primo febbraio 2022, dei nuovi poteri sanzionatori attribuiti all’Autorità in materia di clausole vessatorie – in base alla legge n. 238/2021 e al D. Lgs. n. 26/2023 – ciascuna impresa è stata condannata, oltre che a pagare una sanzione amministrativa pecuniaria, ad eliminare la clausola dalla propria documentazione contrattuale.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto