Collegati con noi

Cronache

Piacenza, camion con acido travolge auto, un morto e 7 intossicati

Pubblicato

del

Una tragedia  sull’A21 a Piacenza, con conseguenze devastanti. Un camionista ha perso la vita in un incidente che ha coinvolto il suo mezzo carico di acido paracetico e un’auto con a bordo tre persone.

L’incidente è avvenuto all’ingresso dell’area di servizio Nure, nella corsia Sud. Il camion, per cause ancora da accertare, ha travolto l’auto, provocando la morte immediata del conducente del mezzo pesante. Nel frattempo, i tre occupanti dell’auto sono rimasti intossicati a causa della pericolosa sostanza trasportata dal camion.

Le vittime dell’incidente, comprese le persone che hanno aiutato i passeggeri dell’auto a uscire dall’abitacolo, sono state trasportate d’urgenza all’ospedale di Piacenza. Fortunatamente, nessuno si trova in pericolo di vita, ma l’episodio ha comunque provocato un forte allarme nella zona.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti tempestivamente mezzi del 118, inclusa un’eliambulanza, e le squadre dei vigili del fuoco per gestire la situazione e soccorrere le vittime. La polizia stradale di Cremona ha provveduto alla chiusura dell’area di servizio per consentire le operazioni di soccorso e di ripristino della viabilità.

L’incidente ha generato grande preoccupazione e sgomento tra i residenti della zona e gli automobilisti che transitavano sulla A21. Le cause esatte dell’accaduto sono ancora al vaglio delle autorità competenti, che stanno conducendo le indagini per chiarire i dettagli e determinare le responsabilità.

Advertisement

Cronache

Auto blu per fini privati, divieto dimora per Miccichè

Pubblicato

del

L’ex presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, deputato regionale di Forza Italia, è indagato di pm di Palermo per peculato, truffa e false attestazioni. Al politico è stata notificata oggi la misura cautelare del divieto di dimora a Cefalù. Il parlamentare avrebbe usato per fini personali l’auto che gli era stata assegnata per svolgere le funzioni istituzionali. A Miccichè, inoltre, i magistrati contestano di aver confermato le false missioni di servizio dichiarate da Maurizio Messina, dipendente Ars che gli faceva da autista. Una truffa che avrebbe portato nelle tasche di Messina indennità non dovute per 10.736 euro.

Con l’Audi della Regione, sistematicamente parcheggiata a casa dell’autista, per 33 volte, tra marzo e novembre del 2023, Miccichè avrebbe fatto viaggi privati, sarebbe andato a fare visite mediche, avrebbe dato passaggi, nel tragitto Palermo – Cefalù e viceversa, a componenti della sua segreteria, a familiari e a persone assunte nello staff politico e in realtà impiegate nelle più disparate mansioni: dalla pulizia, alla manutenzione della piscina, alla derattizzazione.

Il veicolo sarebbe stato utilizzato, secondo l’accusa, anche per portare al politico la cocaina e per fargli recapitare il cibo acquistato al ristorante dell’amico Mario Ferro, lo chef poi indagato per spaccio di droga nell’ambito di una inchiesta che svelò che il deputato più volte si era rivolto a lui per acquistare sostanze stupefacenti. L’Audi faceva la spola tra Palermo e Cefalù anche per fare avere a Miccichè medicine e oggetti vari.

Ovviamente siamo nel campo delle contestazioni della Procura. Miccichè è come ogni indagato da considerare innocente fino al terzo grado di giudizio.

 

Continua a leggere

Cronache

Killer stipendiati e legami mafiosi nel mondo della ristorazione a Napoli: i segreti nel racconto di un pentito

Pubblicato

del

Nel cuore di Napoli, una trama intricata di affari illeciti e riciclaggio di denaro si snoda all’ombra di noti ristoranti, tra cui il celebre “Dal Presidente” in zona Tribunali. Le indagini, culminate in recenti blitz, hanno messo in luce una realtà allarmante legata al clan Contini, famigerata organizzazione camorristica con interessi che si estendono ben oltre le attività criminali tradizionali.

Secondo le rivelazioni di collaboratori di giustizia e le indagini condotte dalla Procura Anticamorra di Napoli, membri del clan, tra cui presunti killer, percepiscono stipendi mensili paragonabili a quelli di un top manager, oscillanti tra i cinque e i seimila euro. Una cifra notevole, specialmente considerando il ruolo e i rischi legali che questi individui assumono all’interno dell’organizzazione.

L’inchiesta, guidata dai pm Alessandra Converso, Ida Teresi e Daniela Varone, ha svelato come il clan abbia investito in attività economiche apparentemente legittime, come pizzerie e servizi di car sharing, non solo a Napoli ma anche a Roma, per riciclare denaro sporco. Un’operazione recente ha portato all’arresto di diversi imprenditori e uomini d’affari, accusati di supportare le attività del clan.

Uno degli arrestati, l’imprenditore Massimiliano Di Caprio, è accusato di avere legami diretti con il clan e di utilizzare il suo ristorante come facciata per il riciclaggio di capitali illeciti. Di Caprio, difeso dall’avvocato Fabio Visco, nega tutte le accuse, sostenendo la sua innocenza. Anche Vincenzo Capozzoli, altro indagato, si difende dalle accuse di riciclaggio, ribadendo durante l’interrogatorio di non avere alcuna relazione con i guadagni del ristorante incriminato.

Le indagini hanno anche coinvolto professionisti come la commercialista Nappo, attualmente agli arresti domiciliari, e altri soggetti ritenuti prestanome o complici nelle operazioni di riciclaggio e gestione degli affari illeciti del clan.

Questo scenario ha acceso i rifletori sulla necessità di maggiore trasparenza e controlli nel settore della ristorazione e oltre, in un tentativo di contrastare la penetrazione della criminalità organizzata nell’economia legale. La vicenda ha scosso l’opinione pubblica e sollevato importanti questioni sulla sicurezza e l’integrità economica di Napoli, una città già segnata da un lungo e doloroso confronto con la criminalità organizzata.

 

Continua a leggere

Cronache

Giuseppe, ucciso a 17 anni da un fulmine mentre pascolava le sue bestie

Pubblicato

del

Un ragazzo di 17 anni è morto nel pomeriggio nelle campagne di Santeramo in Colle nel Barese dopo essere stato colpito da un fulmine. La vittima era impegnata, assieme al padre, in attività di pascolo quando è stato sorpreso da un violento temporale nel corso del quale è stato raggiunto dalla potente scarica elettrica che lo ha fatto cadere a terra. Pare che il ragazzo sia riuscito a rialzarsi ma è morto poco dopo, per arresto cardiocircolatorio. Sul posto, oltre ai carabinieri, è intervenuto il personale del 118 che ne ha constatato il decesso.

“Perdere la vita, a soli 17 anni, è una tragedia che nessuno potrà mai capire. Esprimo il mio sentito cordoglio alla famiglia di Giuseppe, giovane studente santermano, che frequentava l’Istituto tecnico e tecnologico “Nervi-Galilei” di Altamura. Il suo sorriso, la sua determinazione e la dedizione al lavoro resteranno nei cuori di quanti lo hanno conosciuto. Un forte abbraccio a chi gli era vicino”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il sindaco di Altamura, in provincia di Bari, Antonio Petronella, all’indomani della morte dii Giuseppe Cacciapaglia, colpito da un fulmine nelle campagne di Santeramo in Colle durante un temporale. Fino a all’anno scorso il sindaco Petronella era il dirigente dell’istituto scolastico superiore frequentato dal giovane scomparso.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto