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Economia

Btp Valore parte da 3,7 miliardi, Bce pronta a tagliare

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Il Btp Valore parte da 3,7 miliardi di euro di sottoscrizioni nella prima giornata di collocamento fra i risparmiatori. Un ammontare che mostra una tenuta dell’interesse per lo strumento voluto dal Mef per diversificare la base degli investitori ampliando la platea del ‘retail’, pur di fronte a una normalizzazione ora che la Bce si avvicina alla prima riduzione dei tassi. Il titolo 2030 studiato per le famiglie, come annunciato dal Mef venerdì scorso, avrà tassi minimi garantiti al 3,35% per i primi tre anni e 3,90% per i restanti tre. Qualcosa di più sul primo triennio rispetto all’emissione dello scorso febbraio (era 3,25%), qualcosa di meno sui restanti tre anni (era 4%).

Per un collocamento ‘speciale’, fissato a una data ravvicinata rispetto al precedente e con la Bce in modalità ribassista, in molti sul mercato vedono una fisiologica normalizzazione della domanda, che nell’emissione record di febbraio nella prima giornata aveva totalizzato 6,4 miliardi. Fonti di mercato indicano in 10-11 miliardi di euro un range possibile per l’ammontare finale, che porterebbe il totale fin qui raccolto con il Btp Valore, nelle quattro emissioni di giugno 2023, ottobre 2023, febbraio 2024 e maggio 2024, in almeno 63 miliardi. Una fetta consistente di sottoscrizioni del debito da parte delle famiglie italiane, che era la strategia annunciata dalla premier Giorgia Meloni. Solo sul 2024, con le due emissioni di febbraio e maggio, al pubblico retail andrebbero quasi 30 miliardi, che contribuiscono a spingere a oltre il 40% la copertura dei 360 miliardi di titoli pubblici da collocare quest’anno. Il risultato finale lo si conoscerà al termine del collocamento, alle 13 di venerdì 10 maggio salvo chiusura anticipata. Il giorno prima, giovedì, il Mef collocherà 7,5 miliardi di Bot a 12 mesi, dopo aver annunciato che che “in assenza di specifiche esigenze di cassa, non verrà offerto il Bot trimestrale”.

Un calendario denso di emissioni: in vista c’è l’avvicinarsi del meeting di giugno della Bce, dal quale, a dispetto delle incertezze su cosa farà la Fed, i segnali confermano che è in arrivo un taglio dei tassi: gli swap danno al 95% un taglio di un quarto di punto. Con l’approssimarsi di quella riunione scendono anche i tassi di mercato, e così la remunerazione dei titoli italiani, che avevano visto un’impennata di interesse da parte dei risparmiatori nel 2022, più o meno in concomitanza col superamento del 3% sul Btp a tre anni che oggi è al 3,30% circa. Proprio oggi Philip Lane, il capo economista della Bce, a dispetto di un’inflazione rimasta ad aprile al 2,4% come a marzo, ha detto che gli ultimi dati sull’andamento dei prezzi e la crescita “hanno aumentato la mia fiducia che l’inflazione tornerà al target (del 2%, ndr) con tempismo”.

Un taglio dei tassi Bce, del resto, assieme alla ripresa dei salari, al calo dell’inflazione e al tasso di occupazione record in Europa, sarebbe un’iniezione di ossigeno per rilanciare i consumi, tassello mancante per un maggiore slancio all’economia europea messa alle corde prima dalla pandemia, poi dallo shock inflazionistico causato dalla guerra in Ucraina. Un doppio colpo cui l’Europa ha risposto con uno stimolo di bilancio senza precedenti come il Next Generation Eu, ma comunque meno potente di quello dispiegato dagli Usa. I segnali di ripresa ci sono già e sono confermati dagli indici anticipatori Pmi calcolati da S&P Global, che per il settore dei servizi indicano l’espansione più forte degli ultimi 11 mesi salendo a 53,3 ad aprile da 51,5 di marzo (per l’Italia rispettivamente 54,3) dopo una revisione in meglio legata all’economia francese.

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Ultime ore per la rottamazione quater, venerdì la scadenza

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La scadenza, precisa l’agenzia delle Entrate e della Riscossione riguarda anche i soggetti colpiti dagli eventi alluvionali di maggio 2023, residenti nei territori indicati nell’allegato 1 al Decreto Legge n. 61/2023, cosiddetto decreto Alluvione (convertito con modificazioni dalla Legge n. 100/2023), che devono effettuare il versamento della terza rata, in base allo specifico calendario definito per le zone interessate. Si ricorda che in caso di pagamento non effettuato, eseguito oltre il termine ultimo oppure di ammontare inferiore rispetto all’importo previsto, verranno meno i benefici della Definizione agevolata e quanto già corrisposto sarà considerato a titolo di acconto sul debito residuo. L’agenzia sottolinea anche che la Rottamazione-quater introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, consente ai contribuenti di versare solo l’importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi, compresi quelli di mora, e l’aggio, mentre le multe stradali possono essere definite senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio.

La scadenza, precisa l’agenzia delle Entrate e della Riscossione riguarda anche i soggetti colpiti dagli eventi alluvionali di maggio 2023, residenti nei territori indicati nell’allegato 1 al Decreto Legge n. 61/2023, cosiddetto decreto Alluvione (convertito con modificazioni dalla Legge n. 100/2023), che devono effettuare il versamento della terza rata, in base allo specifico calendario definito per le zone interessate. Si ricorda che in caso di pagamento non effettuato, eseguito oltre il termine ultimo oppure di ammontare inferiore rispetto all’importo previsto, verranno meno i benefici della Definizione agevolata e quanto già corrisposto sarà considerato a titolo di acconto sul debito residuo. L’agenzia sottolinea anche che la Rottamazione-quater introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, consente ai contribuenti di versare solo l’importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi, compresi quelli di mora, e l’aggio, mentre le multe stradali possono essere definite senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio.

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L’addio di Luciano Benetton al Cda, atteso il nuovo Ceo

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Prima il consiglio di amministrazione, poi l’assemblea il 18 giugno. Il cda di domani di Benetton nella sede di Villa Minelli segnerà l’ennesimo tentativo di rimettere in carreggiata il gruppo di Ponzano che si prepara all’uscita dell’amministratore delegato Massimo Renon, in vista dell’arrivo di un nuovo ceo, e all’addio alla presidenza di Luciano che 60 anni fa, nel 1965, l’ha fondato con la sorella Giuliana e i fratelli Gilberto e Carlo.

Un passo indietro ‘rumoroso’, annunciato con un’intervista al Corsera nel fine settimana in cui l’89enne presidente si è definito ‘tradito’ dall’ad e dai suoi manager, colpevoli di avergli nascosto una perdita importante. Si tratta alla fine, di 230 milioni di euro (a fronte di oltre 1 miliardo di ricavi) che il consiglio si troverà ad esaminare nell’approvare i conti del 2023 a cui darà poi il via liberà l’assemblea in agenda il 18 giugno. Un anno da shock per il gruppo del tessile che cercava il pareggio e sui cui Edizione, la cassaforte guidata da Alessandro Benetton, è pronta ad intervenire, in arco temporale di 4 anni con 260 milioni di euro. Un’iniezione a sostegno del piano di riorganizzazione e di rilancio del gruppo (il cui peso nel business della holding è solo del 2%) che verrà portato avanti da un nuovo management con una strategia industriale già in elaborazione.

L’intervento avverrà sia attraverso un aumento di capitale, sia attraverso finanziamenti infragruppo. Il tutto sarà sul tavolo del cda della holding – che in sostanza metterà i soldi – in una prossima riunione che servirà anche a definire al lista del prossimo cda del gruppo dell’abbigliamento senza più rappresentanti diretti della famiglia, come già avviene nella altre controllate. Nel nuovo board non ci sarà più, ovviamente, Renon, arrivato nel 2020 da Marcolin, che ha preannunciato “una risposta strutturata” per vie legali di fronte alle pesanti accuse mosse da Luciano Benetton. Il nuovo ceo, sul cui nome c’è stretto riserbo, è già stato scelto. Un manager di alto livello con competenze industriali e finanziarie, non nella moda, e un passato in grandi gruppi.

Nel frattempo 21 Invest, il gruppo di investimento europeo fondato da Alessandro Benetton, ha messo segno un altro colpo cedendo la francese ProductLife Group (PLG) e reinvestendovi, dando vita a un gruppo mondiale nel settore Healthcare. Un’operazione da 500 milioni che vede il controllo congiunto di 21 Invest con Oakley Capital insieme ad altri importanti investitori tra cui il management team, guidato dal ceo Xavier Duburcq . E’ un’operazione che ” testimonia il nostro impegno nel far crescere le aziende in cui investiamo, trovando soluzioni innovative e di ampio respiro per continuare a supportarne il percorso di crescita”, sottolinea Alessandro. Plg è una società francese che offre soluzioni per le aziende farmaceutiche, dalla fase pre-marketing di un farmaco o dispositivo medico, fino alla fine del suo ciclo di vita. Fondata nel 1993, è presente in 150 paesi, in cui serve oltre 1.000 clienti (società farmaceutiche, biotech e medtech). Entrata nel portafoglio di 21 Invest nel 2019, nell’arco di cinque anni Plg è passata da un fatturato di 25 milioni a 167 milioni nel 2023, nonché da 240 a 1.500 dipendenti.

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Rina punta a 2 miliardi ricavi e i 10.000 dipendenti al 2030

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Rina, gruppo multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica, ha presentato il nuovo piano strategico con l’obiettivo di raggiungere quota 2 miliardi di euro di ricavi organici al 2030 e il 20% di margine operativo lordo (Ebitda). Un’ulteriore spinta alla crescita potrebbe arrivare da operazioni di fusioni e acquisizioni: Rina è infatti attiva sul mercato con un focus particolare sulle aree di interesse strategico che il nuovo piano ha identificato. I capitali provenienti dai nuovi azionisti, insieme all’impegno a sostenere ulteriormente il gruppo nella crescita, saranno di importanza nello sviluppo del piano di M&A.

Contestualmente l’assemblea dei soci di Rina ha approvato oggi il bilancio 2023 che vede ricavi pari a 797 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 2022, e un Ebitda del 13%. L’utile netto sale a 12,5 milioni di euro. Grazie a un inizio anno molto positivo, Rina ha chiuso il primo trimestre 2024 con una raccolta ordini di circa 310 milioni di euro e a ricavi gestionali pari a 210 milioni di euro (+17%). I risultati del primo trimestre consentono di confermare la guidance economico-finanziaria per l’anno in corso. “Sono davvero felice di essermi unito allo straordinario team Rina e di avere l’opportunità di guidarlo in questa fase evolutiva che stiamo vivendo”, afferma Carlo Luzzatto, amministratore delegato e direttore generale. “Sono molto lieto di avere avuto la possibilità di completare l’operazione che ha portato all’entrata di Fondo Italiano d’Investimento nel nostro azionariato”, afferma Ugo Salerno, presidente esecutivo.

 

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