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Economia

Visco, cautela sui tassi, limitare effetti sul Pil

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“Prudenza”, “pazienza” e “cautela quanto basta” nelle decisioni di politica monetaria. Sono queste le parole d’ordine pronunciate ancora una volta dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che oggi all’assemblea dell’Abi, a poco più di un mese dalle considerazioni finali, torna a fare il punto sulla congiuntura, sullo stato di salute delle banche e sulle conseguenze dell’ innalzamento del costo del denaro da parte della Bce. E’ vero che nel club dell’euro il faro deve restare il controllo dell’inflazione, ma “ora che i tassi sono in territorio restrittivo, calibrare la durata della stretta monetaria, piuttosto che aumentare eccessivamente l’ampiezza” appare a Visco la strada più corretta da seguire. E con sempre maggior franchezza (il suo mandato scade a fine ottobre ndr) ribadisce la propria posizione: “non comprendo e continuo a non condividere osservazioni anche di recente avanzate che spingerebbero a preferire il rischio di essere più, anziché meno, restrittivi”.

Da un lato dunque è essenziale tenere la barra dritta ma dall’altro bisogna esser prudenti per valutare e limitare gli eventuali effetti negativi della restrizione monetaria sulla congiuntura. Un parere in linea è quello espresso anche dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti secondo il quale “l’azione delle banche centrali per contrastare l’inflazione è comprensibile ma parimenti comprensibile è il timore degli effetti recessivi per l’economia europea ancora sotto stress” per i danni del Covid e della guerra. In Italia, ad esempio, gli effetti dei tassi più elevati iniziano già a vedersi: “date le condizioni di finanziamento più restrittive e il rallentamento del commercio internazionale – spiega il governatore – ci attendiamo che il Pil aumenti in misura moderata nei prossimi trimestri”. E stima una crescita del prodotto che potrebbe superare l’1% quest’anno per mantenersi intorno a questi livelli anche nel prossimo biennio. Cruciale sarà comunque il contributo del Pnrr, il rispetto del timing per riforme e investimenti. L’effetto tassi si fa sentire anche per il mondo del credito. Visco assicura che “le condizioni del sistema bancario italiano sono complessivamente soddisfacenti” ma avverte che l’incertezza rimane tuttavia ancora elevata. Il repentino aumento dei tassi d’interesse sta ad esempio riducendo la capacità di famiglie e imprese di rimborsare i finanziamenti.

“Nei primi tre mesi di quest’anno l’incidenza del flusso di prestiti che presentano ritardi nei pagamenti, anche se non ancora tali da richiedere una classificazione come deteriorati, è raddoppiata all’1,6% del complesso dei finanziamenti in bonis in ragione d’anno” osserva. Per tamponare il pericolo si dovrà, tra l’altro, “assicurare un adeguato livello di copertura dei crediti deteriorati, soprattutto per le banche meno significative”. Le decisioni della Bce si sono trasmesse rapidamente al credito portando anche a un rapido aumento degli interessi sui mutui e sui prestiti alle imprese e a una contrazione della domanda di finanziamenti. Più lento è invece il passaggio della stretta monetaria alla remunerazione della raccolta bancaria. Visco ricorda che da dicembre 2021 a maggio di quest’anno i tassi sui prestiti alle imprese e sui nuovi mutui alle famiglie sono cresciuti rispettivamente di circa 360 e 280 punti base. Anche il costo della raccolta bancaria è in aumento ma, anche a causa dell’abbondante liquidità accumulata dalle banche nell’ultimo decennio, “gli effetti dei rialzi dei tassi ufficiali sui rendimenti dei depositi a vista sono ancora molto contenuti”. Ma con la stretta “dovrebbe seguire un graduale innalzamento, con corrispondenti, più decisi, incrementi dei tassi”.

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Economia

Alis: transizione ecologica più concreta, Ue miope e dura

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La transizione ecologica deve essere più concreta e meno ideologica, e l’Europa finora “dura e miope” deve aiutare le imprese a crescere e ad essere più competitive non a penalizzarle con regole che alla fine favoriscono i Paesi extra Ue. E’ in sintesi la riflessione che ha trovato convergenza fra i partecipanti all’evento ‘Un caffè a Villa Borghese…la logistica europea al centro degli scenari geopolitici mondiali’ organizzato da Alis, l’associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, anche in vista della prossima legislatura europea. Il presidente di Alis, Guido Grimaldi, ha rilevato la strategicità del settore logistico che in Europa dà lavoro a oltre 6 milioni di persone e in Italia a 1,6 milioni.

La stessa associazione è cresciuta negli anni con oltre 2.300 imprese, 82 miliardi di euro di fatturato aggregato e 261.000 lavoratori. Alis punta allo sviluppo dell’intermodalità – sia per i vantaggi economici per imprese e famiglie sia per quelli ambientali con il taglio di emissioni cimalteranti – per la quale, ha ribadito Grimaldi, “occorrono maggiori incentivi pubblici ed auspichiamo pertanto l’aumento della dotazione finanziaria per Sea Modal Shift e Ferrobonus a 100 milioni di euro annui”. Sono necessari poi “interventi per ridurre i costi e i tempi di accesso alle nostre professioni nonché semplificare le relative procedure ed abilitazioni.

C’è infatti l’impegno di spiegare ai giovani “le innumerevoli opportunità lavorative offerte dal comparto”. Il viceministro all’Ambiente e alla sicurezza energetica, Vannia Gava, ha assicurato che “il governo è al fianco delle imprese per la eco transizione, la decarbonizzazione è un punto fermo ma dobbiamo considerare i tempi e la necessaria gradualità per il mondo dell’impresa e la loro riconversione per uno sviluppo sostenibile vero. Dobbiamo tutelare l’ambiente e la salute ma anche l’economia di questo Paese”. Da parte sua il sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali, Claudio Durigon, ha affermato che bisogna “cambiare l’Europa che frena le imprese” e “quello che sarà nell’8 e il 9 giugno sarà un cambiamento, speriamo di spostare questo asse”.

Anche il vice ministro alle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi si è detto d’accordo che “la commissione europea non sempre ha la sensibilità delle cose, l’abbiamo visto con la tassazione Ets, con la direttiva sui carburanti che il governo italiano è riuscito a bloccare ma che avrebbe creato ulteriori problemi ai nostri operatori”. Rixi auspica “regole omogenee a livello mondiale o almeno tra i paesi che commerciano tra di loro”, “bisogna armonizzare questo processo non creando dei vantaggi competitivi a chi sta fuori dall’Unione europea”.

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Economia

Le scorte di gas in Italia sopra al 71%, nell’Ue al 67%

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Le scorte di gas hanno superato il 71% in Italia a 142,16 TWh. Il dato supera in percentuale la media dell’Unione Europea (67,15% a 760,85 TWh) e piazza l’Italia in seconda posizione per scorte di gas. Prima è la Germania (71,10% a 174,954 TWh), mentre la percentuali di riempimento più alte sono di Austria (77,20% a 76,4 TWh) e Ungheria (73,8% a 49,96 TWh). Terza in stoccaggi è l’Olanda (60,53% a 87,18 TWh), mentre la Francia (56% a 72,15 TWh) è quinta dopo l’Austria.

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Saipem si aggiudica tre contratti per 3,7 miliardi dollari

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Saipem

Saipem si è aggiudicata tre nuovi contratti da TotalEnergies Ep Angola Block 20, società controllata da TotalEnergies, per il progetto Kaminho relativo allo sviluppo dei giacimenti petroliferi di Cameia e Golfinho, situati a circa 100 chilometri a largo delle coste dell’Angola. L’ammontare totale dei contratti è di 3,7 miliardi di dollari.

Il primo contratto che si è aggiudicato Saipem riguarda l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione, il trasporto e il commissioning del mezzo navale Fpso Kaminho (Floating Production Storage e Offloading). Il secondo contratto comprende l’operation & maintenance dello stesso mezzo Fpso per un periodo di 12 anni con una potenziale estensione di 8 anni. Il terzo contratto prevede l’ingegneria, l’approvvigionamento, la fornitura, la costruzione, l’installazione, il pre commissioning e l’assistenza per il commissioning e la fase di start-up di un pacchetto subsea umbilicals, risers & flowlines, che include circa 30 chilometri di condotte. Le strutture associate saranno fabbricate nello stabilimento locale di Saipem ad Ambriz.

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