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Economia

L’ultima di Visco, ora si apre il nodo successione a Bankitalia

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Poche parole ‘a braccio’ di ringraziamento ai colleghi di 50 anni di lavoro nella Banca, una relazione senza sconti su quei temi e proposte che non condivide ma con toni pacati e un lungo applauso finale. Le ultime considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco si svolgono, nel salone dei partecipanti di Palazzo Koch, come da tradizione dopo la parentesi del Covid: platea gremita di banchieri, industriali, autorità e sindacalisti. In prima fila gli alti vertici della banca e l’ex premier e numero uno di Via Nazionale e della Bce Mario Draghi. Assente, come d’abitudine, il governo che da ora fino a novembre, quando scadrà il secondo mandato del governatore, dovrà trovare il nome del sostituto. Una casella ‘pesante’ nel puzzle delle nomine che molti indicano verrà occupata da Fabio Panetta, ora nel board della Bce ma con un lungo e inappuntabile curriculum in Banca d’Italia.

A Via Nazionale è arrivato fino alla carica di direttore generale prima di essere chiamato a Francoforte a inizio 2020. Altre soluzioni, quella interna con l’attuale dg della banca Luigi Federico Signorini o di un outsider esterno riscuotono quotazioni inferiori negli ambienti finanziari e della maggioranza parlamentare. L’iter della nomina tuttavia vede un ruolo non notarile del Presidente della Repubblica al quale, secondo la legge, spetta il decreto di nomina su “proposta del presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia”. Va poi ricordato come la banca sia parte dell’Eurosistema Bce che non deflette sulle caratteristiche di autonomia e indipendenza. Per il momento Visco incassa le parole di elogio dei diversi attori della scena finanziaria. Per Gros Pietro “il governatore è un grande economista, un bravissimo economista” mentre il presidente di Unciredit Pier Carlo Padoan (che occupava la carica di ministro dell’economia ai tempi delle crisi bancarie con Visco governatore), “”il paese deve essere grato a Ignazio Visco” per ” il suo contributo personale a quello che ha fatto la Banca d’Italia in questi anni”.

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Economia

Occupati al top, disoccupazione ai minimi da 14 anni

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Occupazione al top ad agosto, con il tasso che risale al 61,5% e 23 milioni 593 mila persone con un lavoro, un livello che si riposiziona sul record storico di giugno scorso. E il tasso di disoccupazione in discesa al 7,3%, ai minimi da oltre 14 anni. Il mercato del lavoro si presenta con risultati positivi che mettono alle spalle anche l’inciampo di luglio. I dati Istat fotografano così oltre mezzo milione di occupati in più in un anno. Dati accolti con favore dall’esecutivo, a partire dalla stessa premier Giorgia Meloni: “Ci incoraggiano a fare ancora di più. Avanti così per far correre l’Italia”, afferma, sottolineando come “il faro” dell’azione di governo sia “favorire le condizioni per chi crea lavoro” e dicendosi “felice della fiducia che le imprese stanno riponendo in noi”. Dopo il calo registrato a luglio, l’Occupazione torna quindi a crescere ad agosto segnando +59 mila unità rispetto al mese precedente, soprattutto tra i dipendenti a termine (+39 mila).

Rispetto ad agosto 2022, l’aumento è di 523 mila occupati e la spinta in questo caso arriva tutta dal lavoro stabile: i dipendenti permanenti sono 550 mila in più, mentre i dipendenti a termine risultano 74 mila in meno; in aumento anche gli autonomi (+48 mila). “Siamo sulla strada giusta: ora premiamo chi lavora con il taglio strutturale al cuneo fiscale”, commenta il ministro delle Imprese e made in Italy, Adolfo Urso. Volano dell’Occupazione è il turismo, sottolinea la ministra Daniela Santanchè, “prova ne è che sui 523 mila nuovi posti di lavoro, 130 mila provengono dal comparto, di cui 90 mila da inizio 2023”, evidenzia. Un rimbalzo atteso per gli autonomi, sottolinea Confesercenti, sebbene il loro numero sia ancora lontano da un recupero sostanziale: dal 2004 ad oggi gli indipendenti – calcola – sono diminuiti di 1,2 milioni di unità. Un dato che, a giudizio dell’associazione, purtroppo conferma “le crescenti difficoltà a rimanere sul mercato delle micro e piccole imprese, che hanno visto sfumare la ripresa post pandemica a causa del caro-vita e dell’incremento dei prezzi energetici”.

Tornando ai dati Istat, l’Occupazione femminile aumenta, ma resta ampio il gap con gli uomini: ad agosto, rispetto al mese precedente, le donne con un lavoro sono cresciute di 35 mila unità, più degli uomini (+24 mila); nel confronto annuo, la crescita segna rispettivamente +234 mila e +289 mila. Ma il tasso di Occupazioneli vede ancora distanti: al 52,5% per le donne contro il 70,5% per gli uomini. In calo il tasso di disoccupazione totale che scende al 7,3%: bisogna tornare indietro a gennaio 2009 per ritrovare lo stesso livello. Un livello più basso anche di quello registrato durante la pandemia e il lockdown: ad aprile 2020 era sceso al 7,5%, tra le chiusure e le restrizioni varie determinate dall’emergenza Covid.

Giù anche il tasso di disoccupazione giovanile al 22,0%. Nel complesso il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce di 62 mila unità rispetto al mese precedente e di 185 mila rispetto ad agosto 2022. Il tasso di inattività, ovvero tra coloro che non hanno un lavoro e non lo cercano, ad agosto resta stabile al 33,5%. “I risultati positivi registrati ad agosto sul versante del mercato del lavoro attenuano le preoccupazioni sulla possibilità che la nostra economia stia entrando in una fase di, sia pur moderata, recessione”, commenta l’Ufficio studi di Confcommercio, che tuttavia non manca di sottolineare come restino elementi di “criticità”, a partire dalla bassa partecipazione di donne e giovani al mondo del lavoro. Oltre “i timidi segnali di recupero” per l’Occupazione autonoma. Intanto sono cresciuti i contratti di produttività, aumentati in un anno del 35,6%. Una misura alla quale la ministra del Lavoro Marina Calderone vorrebbe dare continuità, visti i risultati, “per permettere alla contrattazione di farne uso su più larga scala”.

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‘Carrello tricolore’ a rilento, mancano i cartellini

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Parte a rilento il “carrello tricolore”, cioè l’iniziativa concordata fra governo, grande distribuzione e commercianti per offrire prodotti di prima necessità a prezzi scontati per tre mesi, dal primo ottobre al 31 dicembre. In buona parte dei supermercati mancano ancora i cartellini con i prezzi ribassati e il logo “trimestre anti-inflazione”. Arriveranno nei prossimi giorni, spiegano gli addetti, e solo allora cominceranno gli sconti. Ma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è soddisfatto: “Siamo già a oltre 23 mila punti vendita, ogni giorno si accrescono”. Già domenica primo ottobre, primo giorno del carrello tricolore, girando per i supermarket italiani si vedevano pochi cartellini con lo sconto e il logo. Ma anche oggi, lunedì, il carrello dei ribassi sembra ancora incagliato. La maggior parte dei punti vendita aspetta dalle case madri i nuovi cartellini dei prodotti calmierati. Qualcuno conta di averli nel pomeriggio, qualcun altro prevede di ottenerli giovedì. Ma c’è anche chi aspetta una call coi dirigenti nazionali per sapere qualcosa, e chi non sa nulla del tutto.

Solo pochi supermercati in giro per l’Italia hanno già esposto da domenica i cartellini col nuovo prezzo, una freccia rossa verso il basso e il logo con un carrello tricolore e la scritta “trimestre anti-inflazione”. L’accordo siglato il 28 settembre fra governo e 30 associazioni di impresa (in rappresentanza di 23 mila punti vendita) non indica un paniere preciso di beni da calmierare, ma parla solo di beni di prima necessità, alimentari e per l’igiene. Spetta alle catene, ai negozi, alle farmacie decidere cosa scontare e di quanto. Girando per gli scaffali, si nota che i ribassi riguardano soprattutto i prodotti a marchio proprio. I responsabili dei punti vendita spiegano che si tratta di prodotti che già erano in promozione, e che vengono ulteriormente scontati per il “carrello tricolore”. Fra le catene che hanno aderito, ci sono Coop, Carrefour, Conad, Despar, Lidl, Todis, Natura Sì. E poi produttori come Zuegg e Beiersdorf (multinazionale tedesca che possiede il marchio Nivea).

Al Ministero delle Imprese e del Made in Italy fanno sapere che siamo in una settimana di rodaggio, e che i ritardi dipendono da questo. “In pochi giorni siamo già a oltre 23 mila punti vendita – ha commentato in una intervista al Qn il ministro Adolfo Urso -, in gran parte supermercati, che ogni giorno si accrescono di esercenti, commercianti, farmacisti, con l’adesione dei marchi leader del Made in Italy: un successo che nessuno si aspettava”. Per il ministro “sarà un trimestre difficile, anche per il forte aumento dei tassi di interesse: la Bce non guarda all’economia reale. Sembrano dei marziani che hanno smarrito la rotta. Dobbiamo farlo noi”. Dall’opposizione, il capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, ribatte che “se il problema da affrontare non fosse serio, verrebbe da ridere. Il risparmio, come dimostrano le prime indagini, è veramente irrisorio”. Assoutenti denuncia “la prassi adottata dai supermercati di apporre il bollino tricolore ad alcuni prodotti che già nei giorni scorsi erano scontati, perché in offerta. Così i ribassi non vanno ad aggiungersi a quelli già in essere”.

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Il Btp Valore parte bene, primo giorno da 4,7 miliardi

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Sempre grandissimo successo per il Btp Valore: nel primo giorno di collocamento del prodotto riservato ai piccoli risparmiatori la raccolta ha raggiunto un controvalore di 4,7 miliardi di euro, con 162mila contratti. Quindi poco meno della prima giornata dell’emissione precedente che si era chiusa a 5,4 miliardi (con 185mila contratti sottoscritti), ma più dell’ultimo Btp Italia di marzo che il primo giorno era arrivato a una raccolta di 3,6 miliardi. Il collocamento di questa emissione, con scadenza nell’ottobre 2028, a meno di un’ipotetica chiusura anticipata si concluderà venerdì. Ma già ci sono i primi commenti politici, con il vicepremier Matteo Salvini che vede “fiducia” nel sistema Italia da parte dei risparmiatori.

“C’è fiducia nell’Italia che quest’anno pur tra mille difficoltà crescerà più della Germania, spenderà in legge di bilancio meno della Francia e ha meno infrazioni europee della Spagna”, spiega Salvini. Al debutto dello scorso giugno il Btp Valore ha raccolto un totale di 18,1 miliardi, con il precedente più importante per un prodotto simile rappresentato dal Btp Italia del 2020, che si era fermato a poco meno di 14 miliardi raccolti dai risparmiatori, oltre agli otto assicurati dagli investitori istituzionali. “L’eccesso di depositi italiani nei conti bancari dovrebbe giocare un ruolo di importante supporto all’emissione”, commenta John Taylor, co-gestore dell’Ab European Income fund di AllianceBernstein, secondo il quale “questa positività potrebbe poi riflettersi sui mercati pubblici, con una minore offerta da assorbire da parte degli investitori istituzionali”.

Perché è chiaro che l’importanza ‘politica’ dei prodotti rivolti al pubblico dei risparmiatori, e di questo Btp Valore in particolare, è proprio quella di sganciare parte del debito italiano dal mercato internazionale e soprattutto dalla progressiva diminuzione degli acquisti della Bce. Non a caso al ministero dell’Economia hanno scelto di spingere, per consolidare la quota di debito in mano ai piccoli risparmiatori domestici. E i tassi a questi livelli aiutano. Il meccanismo del nuovo Btp è infatti studiato per assicurare rendimenti certi e molto interessanti. Il nuovo titolo è con scadenza a cinque anni, solo uno in più del suo predecessore, con un sistema di crescita progressiva delle cedole, che tra l’altro saranno pagate per la prima volta trimestralmente. Nei primi tre anni il minimo garantito è del 4,1%, leggermente inferiori dei Btp ‘normali’ di pari durata. Ma poi si arriva al 4,5%, più il premio fedeltà dello 0,5% per chi lo acquista in questi cinque giorni di collocamento.

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