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Cronache

Mani sui fondi del Pnrr, arresti a Pescara

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Quattro misure cautelari in carcere e 17 indagati tra persone e società nell’Operazione della Guardia di Finanza “La Tana delle Tigri” che, questa mattina, ha provocato un vero e proprio terremoto nel Settore Lavori Pubblici del Comune di Pescara. Alla base uno stretto sodalizio tra un dirigente, l’architetto Fabrizio Trisi e un imprenditore edile Vincenzo De Leonibus. Sarebbe stato lui a prendersi tutto il banco di una lunga serie di opere pubbliche, dalla semplice manutenzione di marciapiedi e strade da San Silvestro, a Fosso Vallelunga, ma anche su diverse strade in centro; a lavori più cospicui come quelli sull’Asse Attrezzato e lo svincolo della Statale 714, fino alla manutenzione delle reti idriche, aggiudicandosi una gara pubblica dell’Aca per quasi 3 milioni e mezzo di euro, in Comuni litoranei e dell’area metropolitana.

Mani anche su fondi del Pnrr per circa 5 milioni di euro. In cambio soldi, regalie varie, 43 cene per famigliari e collaboratori per oltre 5.000 euro, assunzioni in “Pescara Energia” e, aspetto più delicato, droga acquistata e condivisa con lo stesso Trisi e con due stretti collaboratori Gianluca Centorame e Jairo Ricordi, spesso consumata, come recita il provvedimento del Gip Cingolani, in vari locali e nel loro ritrovo “La Tana delle Tigri”. In carcere, oltre a Trisi e De Leonibus, anche due dei tre spacciatori individuati. Tra gli indagati anche il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri per una cena elettorale in uno stabilimento balneare di Pescara, finanziata con 400 euro.

E’ lo stesso Sospiri a chiarire in una nota che si è trattata di una cena alla quale era stato semplicemente invitato con altri candidati e che non sapeva fosse a pagamento altrimenti avrebbe liquidato di tasca propria. Sul fronte delle reazioni consegna del silenzio da parte del sindaco Masci ad assessori e consiglieri di maggioranza, mentre quelli di minoranza chiedono, compatti, le dimissioni del sindaco e della sua giunta: “Avevamo segnalato da tempo i comportamenti anomali all’interno di quell’ufficio – spiega il capogruppo del Pd Piero Giampietro – ma il sindaco non ci ha mai voluto ascoltare”. “E’ grave constatare – aggiunge Erika Alessandrini del M5S – che l’uomo di maggior fiducia di Masci, l’architetto Trisi, sia in questo modo coinvolto, mi chiedo come mai il sindaco non si sia mai accorto di nulla, visto che le indagini vanno avanti da più di un anno.”

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Azienda dell’acqua di Napoli festeggia 139 anni dalla fondazione

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L’azienda che si occupa della gestione del ciclo integrato dell’acqua di Napoli compie 139 dalla sua fondazione. Un compleanno che l’Abc, azienda speciale del Comune di Napoli, ha deciso di festeggiare alla Basilica della Pietrasanta, nei cui sotterranei è stato realizzato nel 2021 il Museo dell’Acqua, grazie alla collaborazione tra Abc e associazione Pietrasanta Polo culturale Ets. Un compleanno che sarà celebrato con lo spettacolo ‘L’acqua è poca’, di e con Amedeo Colella, con le musiche del maestro Francesco Cuomo.

“Sono passati 139 anni da quando re Umberto I inaugurò l’acquedotto del Serino facendo zampillare quest’acqua purissima in piazza Plebiscito – ricorda Alessandra Sardu, presidente Abc – abbiamo deciso di festeggiare questo momento con questo spettacolo dell’artista Colella proprio per cogliere quel legame profondo che lega i napoletani all’acquedotto, un intreccio straordinario di credenze, storia, di modi di dire che svela l’identità più profonda della nostra città”.

La festa sarà anche l’occasione per ripercorrere la lunga storia che lega Napoli al suo acquedotto, la storia dell’azienda, che a seguito del referendum del 2011 sull’acqua pubblica è stata trasformata da spa in azienda di diritto speciale, ma offrirà anche l’opportunità di conoscere le innovazioni tecnologiche che si stanno mettendo in campo per rispondere alle necessità della transizione digitale e ambientale nell’ottica del contrasto al cattivo consumo della risorsa idrica. Alla Pietrasanta infatti sarà allestito uno stand per mostrare ai cittadini alcune delle nuove tecnologie che si stanno adottando e saranno illustrati anche i lavori che si stanno realizzando al sistema fognario e idrico della città.

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Cronache

Poliziotto ferito, l’ira di Sala: governo inadempiente, l’accoltellatore doveva essere espulso

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“I delinquenti acclarati devono essere rimpatriati e intendiamoci, il punto è chi fa che cosa. Quindi anche il nostro governo, visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, faccia un esame di coscienza e si chieda perché non fa il suo dovere”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato il ferimento di un agente di Polizia avvenuto questa notte in città, sottolineando che “se c’è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo. Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell’ordine o i cittadini” e in questo caso è “chiaro di chi è la responsabilità”.

“Vediamo questo caso nella sua dinamica e nella sua storia – ha detto Sala a margine di Orticola, la mostra mercato di fiori -. La persona che ha colpito” l’agente “era stata fermata qualche giorno fa su un treno con una lama, eppure era in giro. Aveva ricevuto un provvedimento di espulsione da tempo, firmato dal prefetto di Avellino ed era ancora in Italia. Se c’è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo”. “Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell’ordine o i cittadini. Quindi in questo caso la responsabilità è chiaro di chi è – ha concluso -. Questo non è un caso isolato qui ormai l’idea è che tanto non succede nulla e che tanto si può delinquere. Quindi ci deve essere certezza della pena e chi sbaglia deve pagare. Altrimenti sono sempre le città e i cittadini a pagarne le conseguenze e non va bene”.

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Riconoscimento facciale a Roma, Garante apre istruttoria

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Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni a Roma Capitale su un progetto di videosorveglianza nelle stazioni della metropolitana. Secondo alcune notizie stampa, in vista del prossimo Giubileo, l’Amministrazione prevede di installare telecamere con riconoscimento facciale, “in grado di verificare azioni scomposte” all’interno dei vagoni e sulle banchine da parte di chi in passato si è reso protagonista “di atti non conformi”. L’amministrazione ha 15 giorni per rispondere alla richiesta di informazioni del Garante privacy. Lo spiega l’autorità in una nota.

Nella risposta l’amministrazione deve fornire al Garante privacy, ”tra l’altro, una descrizione tecnica delle funzionalità di riconoscimento facciale, la finalità e la base giuridica di tale trattamento di dati biometrici e una copia della valutazione d’impatto sulla protezione dei dati. Fino a tutto il 2025, ricorda l’Autorità, vige una moratoria sull’installazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale attraverso l’uso di dati biometrici, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, da parte delle autorità pubbliche o di soggetti privati. Tale trattamento è consentito solo all’autorità giudiziaria, nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali, e alle autorità pubbliche, a fini di prevenzione e repressione dei reati, e comunque previo parere favorevole del Garante privacy”.

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