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Cronache

Abuso d’ufficio, chiesto giudizio per Giunta Molise

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La procura di Campobasso ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente della Regione Molise, Donato Toma, e per gli assessori o ex assessori della sua Giunta, Vincenzo Cotugno, Nicola Cavaliere, Quintino Pallante, Vincenzo Niro e Filomena Calenda, Michele Marone e per l’ex consigliere regionale Nico Romagnuolo. L’accusa è quella di abuso d’ufficio. Un reato che in Parlamento in tanto vorrebbero abolire.

L’udienza preliminare è stata fissata al prossimo 6 settembre. I fatti finiti nel mirino della magistratura sono avvenuti tra il 2020 e il 2021 e ruotano attorno all’incarico di commissario straordinario del Consorzio per lo sviluppo industriale di Campobasso-Bojano. Il sostituto procuratore di Campobasso, Viviana Di Palma, ha concluso le indagini a febbraio, poi gli indagati hanno avuto la possibilità di presentare memorie difensive o di chiedere di essere sentiti. Il 18 settembre 2020 la Giunta regionale all’unanimità designò Romagnuolo per l’incarico e alcuni giorni più tardi, il 29 settembre, quest’ultimo fu nominato con decreto dal presidente Toma.

Tra marzo e aprile dello scorso anno poi il governatore e la Giunta – intanto modificata con l’ingresso di Fillomena Calenda al posto di Michele Marone – prorogarono l’incarico per altri sei mesi. Per la procura la nomina è avvenuta violando la legge in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati di controllo pubblico perché non fu rispettato il periodo di due anni che deve intercorrere tra la cessazione di una carica di componente della Giunta o del Consiglio regionale e il conferimento di un incarico di amministratore di ente pubblico di livello regionale: Romagnuolo era stato consigliere regionale supplente tra il 2018 e il 2020. Sempre secondo la Procura, la nomina provocò un ingiusto vantaggio patrimoniale a Romagnuolo consistito nell’emolumento previsto per lo svolgimento dell’incarico e arrecò inoltre un ingiusto danno ad altri perché impossibilitati a concorrere per la nomina pur avendone i requisiti. La nomina di Romagnuolo era già stata bocciata due anni fa dall’Autorità nazionale anticorruzione.

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Cronache

Il Papa in Campidoglio, Roma sia a servizio degli ultimi

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E’ il vescovo che va in visita alla sua amministrazione comunale, per la seconda volta (la prima nel 2019), ma è anche il Papa che guarda al Giubileo del 2025 con un occhio agli ultimi e alle periferie. Per questo “aprirò una porta santa in carcere” ricorda Papa Francesco parlando nella storica Aula Giulio Cesare in Campidoglio. Il Papa si è recato nel cuore della sua città per parlare dell’Anno Santo ma anche per ribadire che Roma deve conservare la sua vocazione ad essere città aperta e accogliente, “al servizio della carità, al servizio dell’accoglienza e dell’ospitalità. Pellegrini, turisti, migranti, quanti si trovano in gravi difficoltà, i più poveri, le persone sole, quelle malate, i carcerati, gli esclusi siano i più veritieri testimoni di questo spirito”.

“L’autorità è pienamente tale quando si pone al servizio di tutti, quando usa il suo legittimo potere per venire incontro alle esigenze della cittadinanza e, in modo particolare, dei più deboli, degli ultimi”, ha aggiunto il Papa auspicando che Roma possa continuare a “manifestare il suo vero volto, un volto accogliente, ospitale, generoso, nobile”. Bergoglio ribadisce la sua attenzione alle periferie: “A me piace andare a visitare le parrocchie di periferia, perché sentano che il vescovo gli è vicino. E’ molto facile essere vicino al centro, io sono al centro, ma andare a visitare le periferie è la presenza del vescovo lì”.

Poi quel messaggio che va oltre le mura della città. Ricordando quando Roma scelse di abolire la schiavitù il Papa ha sottolineato: “anche raffinate civiltà possono presentare elementi culturali così radicati nella mentalità delle persone e dell’intera società da non essere più avvertiti come contrari alla dignità dell’essere umano. Fatto che si verifica anche ai nostri giorni, quando, quasi inconsapevolmente, si rischia a volte di essere selettivi e parziali nella difesa della dignità umana, emarginando o scartando alcune categorie di persone, che finiscono per ritrovarsi senza adeguata protezione”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha accolto con grande calore Papa Francesco.

La prima cosa che fanno insieme è affacciarsi sulla splendida vista del Foro imperiale. “Roma è unica”, dirà poi Francesco nel suo discorso. Gualtieri dal canto suo si prepara ad aprire le porte ad oltre trenta milioni di pellegrini: “Il Giubileo, ne sono certo, farà Roma migliore”, ha detto il sindaco. “La dimensione universale di Roma – ha aggiunto – rappresenta una straordinaria ricchezza per la città, poiché ci stimola a un confronto globale sulle migliori soluzioni per garantire un futuro prospero e sereno alle nuove generazioni”. Intanto, in occasione della visita, la città di Roma ha ‘donato’ al Papa due iniziative sociali: “Una nuova dimora destinata alle anziane e agli anziani, in un immobile confiscato alla criminalità nel quartiere Ostiense”, ha spiegato il sindaco. A questa si aggiunge “un progetto di formazione e avviamento al lavoro destinato alle persone private di libertà della Casa Circondariale di Rebibbia”.

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Padre e figlio feriti a colpi di forbice a Napoli, preso 46enne

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E’ accusato di avere tentato di uccidere due persone, padre e figlio, verosimilmente con un paio di forbici, il 46enne denunciato per tentato omicidio dai carabinieri che lo hanno rintracciato nella sua abitazione nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli. Le vittime sarebbero state colpite con un’arma da taglio al culmine di una lite scoppiata con un conoscente: i due, un 43enne e un 22enne, padre e figlio, sono stati medicati nell’ospedale del Mare di Napoli. Il primo è stato colpito allo zigomo destro, al torace e al braccio destro (5 giorni di prognosi) mentre il secondo al collo e al torace (15 giorni di prognosi). I carabinieri stanno ora cercando di delineare con esattezza la dinamica e il movente del fatto.

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Ragazzo di 20 anni accoltellato a Nola, è in pericolo di vita

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E’ in pericolo di vita il ventenne che poco prima dell’una di oggi è stato colpito al torace verosimilmente con un coltello: sull’aggressione, avvenuta a Nola, in provincia di Napoli, stanno indagando i carabinieri. I militari della locale stazione e del Nucleo Operativo Radiomobile di Nola sono intervenuti in via Padre Francesco Palliola dopo la segnalazione della presenza di un ferito. Il giovane è stato portato prima all’ospedale di Nola e poi all’Ospedale del mare, nel quartiere Ponticelli di Napoli dove si trova in prognosi riservata e in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire la dinamica e identificare chi ha inferto il colpo.

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