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Ambiente

Mediterraneo ‘bollente’, nel 2023 temperature record

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Al mare è salita la febbre. Nell’aprile 2023 la temperatura media della superficie del mar Mediterraneo ha raggiunto un nuovo record negativo, 21,1 gradi centigradi, con un aumento medio di quasi un grado rispetto al periodo 1850-1900. E durante l’inverno appena trascorso le acque del golfo di Napoli hanno registrato una temperatura di 15,5 gradi, con un aumento di un grado rispetto alla media. Un triste primato che sembra confermato anche dai più recenti dati forniti dal sistema europeo Copernicus, secondo cui ad aprile 2024 la temperatura globale della superficie del mare fra il 60/o parallelo sud e il 60/o nord è stata di 21,04 gradi. E’ la cifra più alta mai registrata in questo mese.

L’innalzarsi delle temperature impatta negativamente sul ruolo chiave dei mari nella termoregolazione del clima globale e nella custodia della biodiversità. Basti ricordare che “le acque oceaniche ricoprono il 70% del pianeta e assorbono circa il 90% del calore causato dal riscaldamento globale”, come riporta lo studio internazionale ‘New Record Ocean temperatures and related climate indicators’ a cui hanno partecipato Ingv ed Enea. Ma torniamo al mare Nostrum, che già inizia a presentare il conto dell’aumento delle temperatura delle acque. Le praterie di posidonia, piante acquatiche che assorbono circa 5,7 milioni di tonnellate di Co2 ogni anno, stanno diminuendo, così come le gorgonie, mentre meduse e specie aliene proliferano, secondo quanto emerge dal report Wwf ‘Il respiro degli oceani’, che fa il check up al mar Mediterraneo, definendolo “l’hotspot del cambiamento climatico”, in occasione della Giornata mondiale degli oceani, fissata dalle Nazioni Unite l’8 giugno.

Il motto di quest’anno è “risvegliare nuove profondità”. “Le conoscenze sullo stato disastroso degli oceani sono chiare. Eppure, non ascoltiamo – si legge sul portale dedicato dell’Onu -. Dobbiamo risvegliare nuove profondità” di “comprensione, compassione, collaborazione e impegno”. Tra le iniziative lanciate a sostegno della salute del mare, la European marine observatory and data network lancia il progetto ‘Emodnet data ingestion’, insieme a Enea. L’obiettivo è rendere i dati sulla acque più reperibili e accessibili, a vantaggio della pianificazione marittima e della ‘blue economy’. Arrivano proposte anche dal Wwf. Secondo l’associazione ambientalista, la percentuale dello spazio marittimo protetta andrebbe estesa al 30% entro il 2030. Ad oggi, infatti, solo l’8,33% del Mediterrano è sotto tutela. Inoltre, Wwf suggerisce di proteggere i corridoi ecologici vitali per la sopravvivenza di numerose specie migratorie, come le balene, e favorire una pesca più sostenibile.

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Ambiente

Le immagini più dettagliate dell’universo primordiale: Alma svela le origini delle galassie

Scoperte senza precedenti grazie al radiotelescopio Alma e al lavoro dei ricercatori cileni.

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Nel cuore del deserto del nord del Cile, tra le vette dell’altopiano di Chajnantor, il radiotelescopio Alma, il più potente del mondo, ha permesso di ottenere le immagini più dettagliate mai viste dell’universo primordiale. Un risultato storico per l’astrofisica mondiale, che getta nuova luce sulla formazione delle prime galassie oltre 13 miliardi di anni fa.

Gas cosmici e nascita delle prime stelle

«Non abbiamo mai ottenuto un tale dettaglio e profondità nelle galassie dell’universo primordiale», ha dichiarato Sergio Martin, responsabile del Dipartimento Operazioni Scientifiche di Alma. Le immagini rivelano la presenza di gas primordiali, elementi fondamentali che hanno dato origine alle prime strutture cosmiche, confermando e ampliando le scoperte fatte nel 2012 dal telescopio James Webb.

Secondo Rodrigo Herrera-Camus, direttore del Nucleo Millenio de Galaxias (Mingal), «grazie a queste immagini possiamo finalmente studiare i luoghi esatti in cui nascono le stelle», aprendo una nuova frontiera per lo studio delle galassie più antiche e remote dell’universo.

Anche il Vera Rubin alza il velo sull’universo

Sempre nel nord del Cile, l’Osservatorio Vera Rubin ha appena pubblicato le sue prime immagini ufficiali, che mostrano spettacolari vedute di galassie lontane e regioni di formazione stellare con dettagli mai osservati prima. Due contributi straordinari che confermano la centralità del Cile nella ricerca astronomica mondiale.

Il Cile, capitale mondiale dell’osservazione del cielo

Con oltre 30 paesi coinvolti e alcune delle tecnologie più avanzate al mondo, il nord del Cile ospita una concentrazione unica di osservatori astronomici. Il prossimo grande progetto, l’Extremely Large Telescope, dovrebbe entrare in funzione nel 2027, promettendo di spingersi ancora più in là, verso distanze cosmiche finora inaccessibili.

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Ambiente

Vesuvio, via alla riqualificazione dei sentieri del Gran Cono e della Strada Matrone: investimento da 8 milioni per turismo sostenibile e sicurezza

I Comuni danno il via libera ai progetti dell’Ente Parco: presto la gara d’appalto per rendere più accessibili e sicuri i due principali percorsi verso il cratere.

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Una svolta attesa da anni. I Comuni di Ottaviano, Torre del Greco, Ercolano, Boscoreale e Boscotrecase hanno finalmente ricevuto i progetti definitivi per la riqualificazione dei sentieri numero 5 “Il Gran Cono” e numero 6 “La Strada Matrone”, insieme agli stradelli di connessione. Si tratta di un passaggio cruciale che permetterà di avviare la gara d’appalto per uno degli interventi più ambiziosi mai realizzati all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio.

Un progetto strategico per il Parco e i Comuni vesuviani

Il piano è stato messo a punto dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità e la sicurezza dei percorsi più frequentati dell’area protetta. Con oltre 8 milioni di euro di investimento, il progetto punta a valorizzare il patrimonio naturalistico dell’area, tutelando la biodiversità e promuovendo una fruizione sostenibile.

Raffaele De Luca, presidente del Parco, spiega:
“Stiamo restituendo dignità e valore ai nostri sentieri, con interventi rispettosi dell’ambiente e mirati a migliorare l’esperienza dei visitatori”.

Interventi e novità: arriva la “Bomba di Lava”

I lavori riguarderanno la posa di nuove staccionate in legno, la realizzazione di canalette per il drenaggio, la creazione di aree di sosta attrezzate con panche e tavoli, percorsi didattici per le scuole e segnaletica informativa integrata con la rete escursionistica esistente.

Il cuore simbolico dell’intervento sarà la “Bomba di Lava”, una struttura eco-sostenibile che ospiterà attività di accoglienza, educazione ambientale e monitoraggio scientifico. Uno spazio pensato per far dialogare cittadini, studenti, turisti e studiosi.

Biagio Simonetti, sindaco di Ottaviano, sottolinea:
“È un intervento strategico per la sicurezza e per lo sviluppo del turismo. Una grande occasione per l’economia locale”.

Due sentieri simbolo del Vesuvio

Il sentiero n. 6, la celebre Strada Matrone, è uno dei percorsi più storici del Vesuvio. Realizzato nei primi del ’900 dai fratelli Matrone e riaperto nel 2017, consente di raggiungere il cratere dal versante di Boscotrecase attraverso la Riserva statale Tirone Alto Vesuvio. Lungo circa otto chilometri, il percorso passa da asfalto a sterrato fino a raggiungere il piazzale a quota 1050.

Il sentiero n. 5, quello del Gran Cono, è invece il più iconico del Sud Italia, scelto ogni anno da migliaia di escursionisti e turisti per godere di uno dei panorami più emozionanti del Mediterraneo.

Obiettivi e prossimi passi

Il progetto punta a:

  • Migliorare la qualità dell’esperienza di visita

  • Rendere i sentieri accessibili anche in condizioni meteorologiche avverse

  • Salvaguardare habitat e paesaggio

  • Garantire sostenibilità e bassa invasività degli interventi

Ora la parola passa ai Comuni. Con la presa d’atto formale, sarà possibile procedere all’apertura della gara d’appalto, con l’obiettivo di iniziare i lavori al più presto e cambiare il volto della fruizione del vulcano più famoso d’Europa.

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Ambiente

Ondata polare, l’Argentina è il Paese più freddo del mondo: Buenos Aires sotto la neve

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L’ondata di freddo che colpisce il Sud America ha portato l’Argentina ad essere il paese con le temperature minime più basse al mondo, al pari di Groenlandia e Cile secondo i registri meteorologici internazionali. Lo rendono noto i principali media argentini, sottolineando che il 1 luglio potrebbe essere il giorno più freddo dell’anno nell’Area metropolitana di Buenos Aires, dove la temperatura potrebbe scendere leggermente sotto i 0°C.

L’ondata di freddo polare ha portato la neve anche sulle spiagge della provincia di Buenos Aires, come a Miramar, località turistica a 46 km da Mar del Plata, dove le nevicate iniziate domenica sera si sono intensificate durante la notte. Oggi ad Esquel, città di circa 40mila abitanti nella provincia del Chubut, i termometri hanno segnato -17,2°C mentre in alcune zone della provincia di Río Negro le minime sono scese sotto i -20°C. Nella provincia di Mendoza, a Malargüe, città di 30mila abitanti, oggi la temperatura e arrivata a -15,1°C, mentre nel paese di Villa Reynolds, nella provincia di San Luis, il termometro è sceso a -12°C.

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