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Politica

Napoli, Mara Carfagna: voglia di partecipazione su idee per Palazzo Fuga

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“Il cosiddetto capitolo sud del Pnrr destina una cifra consistente, 100 milioni di euro, al restauro di Palazzo Fuga, ed e’ una scelta che io ho voluto sostenere con forza per due motivi: il primo e’ il valore storico ma anche sociale di questo meraviglioso edificio che non e’ soltanto uno dei piu’ grandi palazzi settecenteschi d’Europa, ma soprattutto testimonia la cultura inclusiva e anche attenta al sociale che il Mezzogiorno ha sempre avuto. Il secondo motivo e’ la certezza, confermata dalla straordinaria partecipazione di questo pomeriggio, che al Sud esiste una grande vivacita’, una grande voglia di partecipazione, non c’e’ una rassegnazione, cosi’ come spesso viene raccontata, a quello che pare un destino ineluttabile, quanto piuttosto energie, capacita’, volonta’ e progetti che vanno ben oltre lo stereotipo del Mezzogiorno rassegnato che qualcuno ha voluto cucirci addosso”. Cosi’ Mara Carfagna, ministro della coesione, ha aperto la riunione online in programma oggi sui progetti per il grande Albergo dei Poveri a Napoli, che coinvolge anche il ministero dei beni culturali, con la partecipazione di Salvatore Nastasi, segretario generale del Ministero della Cultura. “Siete davvero in tantissimi – ha detto Carfagna – la domanda di partecipazione a questo incontro ha superato ogni aspettativa, con oltre 130 iscritti a parlare. Centinaia di osservazioni e proposte sono gia’ arrivate per mail. La politica e soprattutto questo Governo, che si qualifica come un Governo di rinascita nazionale, hanno il dovere di tenere in debita considerazione questa vivacita’ e queste energie, questo e’ un metodo di lavoro che mi sono data sin dall’inizio del mio mandato, inaugurando il Forum sul Mezzogiorno, ed e’ un metodo di lavoro che verra’ replicato anche successivamente. Come detto il Pnrr assegna 100 milioni di euro agli interventi di restauro e di consolidamento dell’ex Albergo dei Poveri e io penso che per la sua storia, per la sua vocazione culturale, per la sua bellezza questa operazione di restauro e di consolidamento puo’ davvero diventare il simbolo della rinascita del Mezzogiorno. Il vostro dibattito sara’ molto importante, attribuisco alla giornata di oggi un valore prezioso, ci consentirete di raccogliere idee, di riordinare e riorganizzare le idee, di capire ma anche di scegliere. Da parte mia prometto sin da ora massima attenzione a questo processo che oggi si mette in modo perche’ il restauro di Palazzo Fuga non resti una promessa vuota ma si traduca in bandi, in progetti e soprattutto in una realizzazione concreta al servizio di Napoli e dei napoletani”.

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Rai: giornalisti precari, siamo maggioranza informazione reti

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”L’Assemblea dei giornalisti precari e programmisti multimediali delle Reti Rai all’indomani dello sciopero del 6 maggio indetto da Usigrai dichiara – in una nota – quanto segue:

1) Lo sciopero è una delle prerogative più importanti in mano ai lavoratori in un sistema democratico. Nelle reti Rai esistono circa 250 giornalisti a cui questo strumento è negato: siamo infatti giornalisti partite Iva, dunque senza diritto di sciopero, o giornalisti inquadrati come “programmisti multimediali” dunque non rappresentati dalle sigle sindacali dei giornalisti

2) La giornata di sciopero proclamata da Usigrai ha aiutato a evidenziare che nei programmi di informazione delle Reti Rai una buona parte dei giornalisti non ha un contratto giornalistico. Anzi, nella maggior parte dei programmi, soprattutto quelli quotidiani, noi siamo la maggioranza. Non si può andare avanti così, è necessario trovare una soluzione

3) Abbiamo apprezzato che durante la conferenza stampa indetta in occasione dello sciopero il segretario della Fnsi, Vittorio Di Trapani e il segretario di Usigrai, Daniele Macheda, abbiano dichiarato con nettezza che si tratta di una situazione da sanare al più presto. Abbiamo altresì apprezzato che il segretario di Unirai, Francesco Palese abbia dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera di avere un punto in comune con la piattaforma di Usigrai: il giusto contratto per chi lavora nei programmi come giornalista. È lo spirito giusto: nessuno che abbia legittimità sindacale all’interno dell’azienda può esimersi dal farsi carico della nostra condizione. Lavoriamo da anni nel servizio pubblico contribuendo a realizzare con il nostro lavoro e le nostre competenze l’informazione delle tre Reti Rai, chiediamo di avere un contratto giornalistico che ci tuteli dal punto di vista previdenziale, salariale e sindacale

4) In conclusione: non ci interessa essere “tirati per la giacchetta”. Se ne avessimo avuto la possibilità qualcuno di noi avrebbe aderito allo sciopero, altri no, altri hanno comunque voluto partecipare prendendo giorni liberi e permessi che, però, non hanno nulla della dignità dell’astensione dal lavoro organizzata. Quindi chiediamo: quanto dobbiamo aspettare ancora? Ci saranno nuove priorità? Davvero il più grande editore italiano non può applicare il contratto previsto per legge a chi informa il pubblico per “questioni economiche”? Attendiamo da cinque anni un tavolo sindacale che affronti seriamente la questione. Ci aspettiamo che, subito dopo l’insediamento del nuovo cda, tutti lavorino per giungere a un accordo e che questo sia uno dei primi punti posti all’attenzione della nuova governance”.

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Politica

Tajani, su Toti si poteva intervenire in un altro momento

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“Il ministro Nordio ha un ruolo e può dire ciò che pensa. Fa bene e condivido le sue parole”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale di Confcooperative, a Roma. Per Tajani si tratta di una “vicenda giudiziaria che risale a vicende di parecchi anni fa, forse si poteva intervenire due mesi fa, il giorno dopo le elezioni… Però questo non ci turba, non ci preoccupa nulla”. Alla domanda sulle dimissioni per Michele Emiliano chieste dal centrodestra, Tajani ha affermato che “le vicende giudiziarie sono diverse. Emiliano ha detto due volte di essere andato dalla sorella del boss”.

“Io sono garantista – ha ribadito Tajani – anche per le vicende di Bari, per quella di Genova e anche per persone che non sono di Forza Italia”. In merito all’opportunità della richiesta di dimissioni, Tajani ha chiesto di “non strumentalizzare le vicende giudiziarie” .

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Politica

Meloni a Stoltenberg: la Nato affronti le sfide sul fianco Sud

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“Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg. Al centro del colloquio i temi di attualità dell’agenda atlantica nel contesto della preparazione del Vertice NATO di Washington in luglio”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che la premier “in particolare ha ribadito l’aspettativa italiana che a Washington possano essere adottate decisioni concrete in risposta alle sfide caratterizzanti il fianco Sud, in coerenza con l’approccio a 360 gradi alla sicurezza euroatlantica previsto dal Concetto Strategico della Nato”.

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