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Il Milan riparte forte, poker al Lecce

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Quattro gol al malcapitato Lecce per riprendere la corsa in chiave Europa, e per agganciare momentaneamente al sesto posto il Napoli a quota 39. Pioli aveva chiesto ai suoi una prova di forza per continuare a cullare il sogno europeo, dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia. Ed il tecnico e’ stato abbondantemente accontentato dai suoi uomini. Un 4-1 a favore dei rossoneri che lascia poco spazio ad analisi tattiche o tecniche.

Un gol nel primo tempo di Castillejo, il momentaneo pareggio di Mancosu su rigore, poi Bonaventura, Rebic e Leao per una risultato rotondo e convincente, ottenuto con quattro interpreti diversi, cosa che non accadeva dal maggio 2018 (contro la Fiorentina). E ora l’incontro casalingo con la Roma, per proseguire in questa lunga rincorsa al vertice. Per il Lecce, che resta a quota 25, terz’ultimo, una prestazione da dimenticare quanto prima, anche se l’avversario prossimo risponde al nome di Juventus.

Liverani deve fare i conti con infortuni e squalifiche, e deve rinunciare a 5 elementi. Nel reparto arretrato trovano spazio Rispoli e Meccariello, con Rossettini destinato alla panchina. Una maglia da titolare per gli ex Saponare e Lapadula. Pioli sceglie ancora il dinamismo di Bonaventura, con Rebic unica punta, e Leao che parte in panca. Dopo lo stop per squalifica in Coppa Italia, il tecnico rossonero ritrova Theo Hernandez e Castillejo. Si parte ed il Milan comincia a dettare i ritmi del gioco, piazzandosi nella meta campo dei padroni di casa, soprattutto con la spinta di Castillejo che sembra essere in giornata. Il Lecce ribatte colpo su colpo, rendendosi proposito nella costruzione del gioco e dimostrando un gran coraggio. Sugli scudi da subito Gabriel, che sventa in rapida successione su Bonaventura (15′), Castillejo (17′) e Kessie’ (20′). L’azione del Milan diventa arrembante, soprattutto sulle corsie laterali, con i giallorossi che faticano a chiudere gli spazi; e alla fine Castillejo (26′) trova la zampata vincente, quasi d’istinto, su un pallone messo in area da Calhanoglu per il vantaggio rossonero.

L’ultima rete in campionato dello spagnolo risaliva all’aprile scorso contro il Parma. Il pareggio del leccese sembra cosa fatta con Meccariello (36′), ma un fuorigioco millimetrico strozza l’urlo in gola del difensore. Kjaer (40′) alza bandiera bianca per infortunio (40′), dentro il giovanissimo Gabbia. Proprio sul finire del tempo Lapadula, lanciato da un colpo di testa di Bennacer (49′), incrocia di sinistro, palla fuori di poco: nell’occasione l’attaccante si fa male. Si riparte e sono subito emozioni. Babacar, subentrato all’infortunato Lapadula, viene travolto in area da Gabbia: rigore solare e dal dischetto Mancosu (54′) firma il pareggio del Lecce, per il suo sesto gol stagionale. Nemmeno il tempo di rifiatare che il Milan piazza un uno-due devastante. Prima Bonaventura (55′), abile a sfruttare una corta respinta di Gabriel, poi Rebic (58′), con una cavalcata solitaria di quasi 50 metri: tris rossonero, e settimo gol nelle ultime gare giocate per l’attaccante. Pioli cerca di fa rifiatare qualche suo uomo e getta nella mischia Saelemaekers e Leao (67′), per Castillejo e Rebic. E proprio il nuovo entrato Leao (72′) con una perfetta inzuccata, su cross millimetrico di Conti, trova il poker. Il resto e’ una giostra forzata tra cambi e passaggi degni del miglior allenamento. Il Milan passa e prosegue nel sogno europeo, per il Lecce un pesante stop e la classifica resta preoccupante.

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Conference League, la Fiorentina pareggia con il Brugge e va in finale

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La Fiorentina conquista la finale di Conference League  contro il Club Brugge. Il pareggio 1-1 in Belgio è stato sufficiente per garantire agli uomini di Italiano la loro seconda finale consecutiva in questa competizione, dopo la delusione dello scorso anno contro il West Ham United. Il match è stato inizialmente tattico, con entrambe le squadre che hanno impiegato venti minuti per calibrare i propri movimenti. Il primo vero sussulto è arrivato con un mancino alto di Mandragora, ma è stato il Bruges a trovare il gol con De Cuyper, che ha sfruttato un’occasione su un errore difensivo della Viola. La squadra italiana ha risposto con determinazione, creando diverse occasioni ma senza riuscire a concretizzare. Tuttavia, il rigore trasformato da Beltran ha ribaltato le sorti del match, portando la Fiorentina in finale. La ripresa è stata un vero e proprio assedio viola, con Kouamé che ha colpito la traversa e Mignolet che ha salvato il Bruges su una punizione magistrale del capitano viola. Ma è stato Beltran a scrivere la storia, con il suo gol che ha garantito alla Fiorentina un posto nella finale. Non sono mancati momenti di tensione, come la parata di Terracciano che ha tenuto la porta inviolata. Ora gli occhi sono tutti puntati sulla finale del 29 maggio allo Stadio Agia Sophia di Atene, dove la Fiorentina cercherà di conquistare il trofeo.

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Internazionali di Roma, Djokovic: sarò al top della forma per Roland Garros

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“Penso di essere sulla buona strada per raggiungere il picco della mia forma al Roland Garros di Parigi”. Lo ha detto Novak Djokovic nella conferenza stampa agli Intenzionali d’Italia. “Spero che qui a Roma possa giocare meglio di quanto ho fatto a Montecarlo – ha proseguito – Il desiderio, ovviamente, è sempre quello di arrivare lontano. Ma vediamo. Adesso è un concetto diverso. È la prima volta che Roma e Madrid durano quasi due settimane, come Indian Wells e Miami. E questo ti da più tempo per recuperare tra una partita e l’altra se continui nel torneo, il che penso sia utile per me”. L’obiettivo, oggi, però non è Roma.

“In termini di preparazione guardo oltre – ha spiegato – Punto al Roland Garros, a Wimbledon e alle Olimpiadi. Questo è il blocco per il quale ci stiamo preparando di più e sono soddisfatto di come sono andati gli ultimi 10-14 giorni di allenamento”.

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Internazionali di Roma, dopo Sinner e Alcaraz anche Berrettini si ritira: non sono pronto

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Dopo Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, si ritira anche Matteo Berrettini dagli Internazionali di Roma. “Non riuscirò a giocare, ho provato a fare di tutto, ma non sono pronto per competere. Rischio di farmi male e stare fermo”, lo ha annunciato il tennista in conferenza stampa.

“Non c’è un infortunio o qualcosa di rotto, c’è solo la tristezza perché con questo sono tre anni che qualcuno mi porta via questo torneo. Semplicemente non sono pronto a giocare – ha continuato Berrettini spiegando il perché del suo forfait a Roma – E’ una sensazione difficile da spiegare, ma è come se sento che potrebbe succedere qualcosa”.

Da Madrid si era ritirato per via di una forte tonsillite e febbre e il tennista romano spiega così la sua decisione di oggi: “Nelle ultime settimane ho preso dei medicinali per curarmi che mi hanno debilitato tantissimo, al punto da non farmi sentire pronto a giocare. Io questo torneo lo voglio giocare se sono competitivo e se non lo sono è giusto che non partecipi”. Sui tempi di recupero ha concluso: “Difficile dirlo, spero prima di Parigi o per il Roland Garros”.

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