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Sky trascinata in Tribunale dalla Lega di Serie A: non paga 130 milioni di diritti Tv ma incassa dai suoi abbonati

La Lega porta Sky in Tribunale. Manca all’appello la sesta rata e i club hanno spedito già il decreto ingiuntivo alla pay-tv. Le società dei club di serie A vogliono i 130 milioni come da contratto. Sky pretende lo sconto come quello ottenuto per la Bundesliga.

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Il Consiglio di Lega “ha confermato, per quanto riguarda il rapporto con i licenziatari dei diritti audiovisivi, la linea del rispetto dei contratti, in ottemperanza alle delibere assunte dall’Assemblea dello scorso 13 maggio”. Che cosa significa? Che tra qualche ora a Sky verrà recapitato un decreto ingiuntivo (oramai ne arrivano a raffica a Sky) per non aver rispettato il versamento della sesta rata da circa 130 milioni come previsto dai contratti in essere. Quello delle società dei club di Serie A non è un ultimatum, non è una minaccia. No, è un decreto ingiuntivo. Un atto giudiziario che prelude il trascinamento di Sky in Tribunale.

Sky chiude sedi e licenzia. Una manifestazione di protesta di ex tecnici dipendenti di società esterne che lavoravano per Sky

Il Tribunale di Milano, uffici giudiziari dove si discutono molti decreti ingiuntivi alla tv a pagamento che vive una profonda crisi manageriale (non ne imbroccano una e i nuovi proprietari americani ancora non hanno messo mano al nuovo organigramma) e registra una sempre maggiore insofferenza dei suoi abbonati.

Francesca Manili Pessima. Lei è il capo del personale ed ha molti “amici” avvocati impegnati in contenziosi per Sky

A migliaia sono pronti, infatti, ad aggiungersi in questo contenzioso. Perchè se è vero che Sky non vuole pagare la Lega di Serie A sostenendo che non versa l’ultima rata per spettacoli non offerti (le partite di calcio non disputate per il lockdown) è vero anche che Sky ha continuato ad incassare ed incassa da febbraio ogni mese i soldi dei suoi abbonati, ai quali non ha però fornito i servizi del pacchetto calcio pagati profumatamente. La tv a pagamento, in questi mesi, ha solo promesso uno sconto sull’abbonamento a chi ne avrebbe fatto richiesta, pubblicizzandolo quasi fosse un documento dei servizi segreti e soprattutto evidenziando che trattavisi di una liberalità per la tragedia del coronavirus. Mica è un caso che l’hanno definito “sconto coronavirus”? Uno sconto che in tanti non hanno trovato sulla fattura e che in tantissimi non hanno mai saputo di poterne usufruire per la quasi clandestinità della reclame. Quei pochi che sono riusciti ad ottenerlo, hanno trovato un risparmio di 2/3 euro sulla fattura. Una beffa che ha solo aumentato la rabbia.

Maximo Ibarra. È il nuovo Ceo di Sky Italia che deve tagliare il management attuale e fissare nuovi obiettivi per l’azienda in crisi

Ora la partita si trasferisce in tribunale. E Sky Italia rischia il tracollo sia per il contenzioso con i club che per quello che alcune associazioni consumatori stanno promuovendo. Per ora l’attività di lobbying su alcune sigle di consumatori ha funzionato, ma sarà difficile tenere a bada la rabbia degli abbonati-consumatori in eterno. Nessun contenzioso invece della Lega di serie A con Dazn e Img (altri due soggetti licenziatari dei diritti tv, che devono versare altri 90 milioni) perchè hanno avanzato proposte di versamenti dilazionati che verranno valutati in seguito alla ripartenza delle competizioni.

Sky invece ha mostrato i muscoli e voleva imporre alla Serie A  uno sconto sul modello Bundesliga. Una richiesta irricevibile per i club tutelati da accordi differenti rispetto a quello  tedesco. Ma Sky dal braccio di ferro “sconto o non paghiamo” ne esce con le ossa rotte.

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Conference League, la Fiorentina pareggia con il Brugge e va in finale

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La Fiorentina conquista la finale di Conference League  contro il Club Brugge. Il pareggio 1-1 in Belgio è stato sufficiente per garantire agli uomini di Italiano la loro seconda finale consecutiva in questa competizione, dopo la delusione dello scorso anno contro il West Ham United. Il match è stato inizialmente tattico, con entrambe le squadre che hanno impiegato venti minuti per calibrare i propri movimenti. Il primo vero sussulto è arrivato con un mancino alto di Mandragora, ma è stato il Bruges a trovare il gol con De Cuyper, che ha sfruttato un’occasione su un errore difensivo della Viola. La squadra italiana ha risposto con determinazione, creando diverse occasioni ma senza riuscire a concretizzare. Tuttavia, il rigore trasformato da Beltran ha ribaltato le sorti del match, portando la Fiorentina in finale. La ripresa è stata un vero e proprio assedio viola, con Kouamé che ha colpito la traversa e Mignolet che ha salvato il Bruges su una punizione magistrale del capitano viola. Ma è stato Beltran a scrivere la storia, con il suo gol che ha garantito alla Fiorentina un posto nella finale. Non sono mancati momenti di tensione, come la parata di Terracciano che ha tenuto la porta inviolata. Ora gli occhi sono tutti puntati sulla finale del 29 maggio allo Stadio Agia Sophia di Atene, dove la Fiorentina cercherà di conquistare il trofeo.

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Internazionali di Roma, Djokovic: sarò al top della forma per Roland Garros

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“Penso di essere sulla buona strada per raggiungere il picco della mia forma al Roland Garros di Parigi”. Lo ha detto Novak Djokovic nella conferenza stampa agli Intenzionali d’Italia. “Spero che qui a Roma possa giocare meglio di quanto ho fatto a Montecarlo – ha proseguito – Il desiderio, ovviamente, è sempre quello di arrivare lontano. Ma vediamo. Adesso è un concetto diverso. È la prima volta che Roma e Madrid durano quasi due settimane, come Indian Wells e Miami. E questo ti da più tempo per recuperare tra una partita e l’altra se continui nel torneo, il che penso sia utile per me”. L’obiettivo, oggi, però non è Roma.

“In termini di preparazione guardo oltre – ha spiegato – Punto al Roland Garros, a Wimbledon e alle Olimpiadi. Questo è il blocco per il quale ci stiamo preparando di più e sono soddisfatto di come sono andati gli ultimi 10-14 giorni di allenamento”.

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Internazionali di Roma, dopo Sinner e Alcaraz anche Berrettini si ritira: non sono pronto

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Dopo Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, si ritira anche Matteo Berrettini dagli Internazionali di Roma. “Non riuscirò a giocare, ho provato a fare di tutto, ma non sono pronto per competere. Rischio di farmi male e stare fermo”, lo ha annunciato il tennista in conferenza stampa.

“Non c’è un infortunio o qualcosa di rotto, c’è solo la tristezza perché con questo sono tre anni che qualcuno mi porta via questo torneo. Semplicemente non sono pronto a giocare – ha continuato Berrettini spiegando il perché del suo forfait a Roma – E’ una sensazione difficile da spiegare, ma è come se sento che potrebbe succedere qualcosa”.

Da Madrid si era ritirato per via di una forte tonsillite e febbre e il tennista romano spiega così la sua decisione di oggi: “Nelle ultime settimane ho preso dei medicinali per curarmi che mi hanno debilitato tantissimo, al punto da non farmi sentire pronto a giocare. Io questo torneo lo voglio giocare se sono competitivo e se non lo sono è giusto che non partecipi”. Sui tempi di recupero ha concluso: “Difficile dirlo, spero prima di Parigi o per il Roland Garros”.

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