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Cronache

Scontro filobus e camion a Milano, donna in coma

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Uno scontro tra un filobus e un camion dell’azienda municipale dei rifiuti spezza l’idillio della Milano vestita a festa per la prima della Scala. Una donna di 49 anni e’ in coma a causa dell’incidente avvenuto alle otto del mattino nella festa di Sant’Ambrogio, con ogni probabilita’ per un ‘rosso’ bruciato da uno dei due mezzi in via Ergisto Bezzi, all’angolo con via Marostica, sulla circonvallazione ovest. Da una prima ricostruzione della Polizia Municipale, sembrava che fosse una passante investita dal mezzo pubblico, poi pero’ il marito ha raccontato agli inquirenti che prendeva abitualmente la linea 91, una delle piu’ affollate della citta’. E’ stata quindi avanzata l’ipotesi, tutta ancora da verificare, che la donna, in condizioni sempre piu’ disperate col passare delle ore, possa essere stata sbalzata fuori dal filobus e poi investita dalla vettura dell’Atm, l’azienda pubblica dei trasporti gia’ coinvolta ieri nell’episodio di una brusca frenata del metro’ a San Babila, con diversi contusi. A testimoniare la violenza dello scontro, il fatto che uno dei pali dei semafori sia stato sbalzato venti metri piu’ in la’ rispetto alla sede originaria. Il bilancio finale e’ di 18 persone coinvolte. Ricoverati anche l’autista del bus, che era rimasto incastrato nell’abitacolo e ha riportato un lieve trauma alla testa, e tre dipendenti a bordo del camion verde, uscito semidistrutto dall’impatto. Uno ha riportato una sospetta frattura al femore, gli altri due lievi contusioni. Otto passeggeri sono stati trasportati in ospedale per ferite non preoccupanti, altre sei hanno subito medicazioni sul posto. Gli inquirenti stanno ascoltando diversi testimoni, tra cui anche i due autisti e, attraverso eventuali telecamere presenti nella zona, saranno in possesso di tutti i dati per ipotizzare le responsabilita’ di quanto avvenuto solo nelle prossime ore. Con una nota, Amsa ha garantito “massima disponibilita’” per contribuire ad accertare i fatti. “Oggi non e’ stata una giornata bellissima – ha detto il sindaco Giuseppe Scala prima che iniziasse la Tosca, facendo riferimento all’incidente – sono cose su cui a volte mi sento anche un po’ impotente, ma non riesco a togliermelo dalla testa”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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