Collegati con noi

Politica

Su Russiagate il Copasir ferma la lite Renzi-Conte: non sarà riaperta la discussione

Pubblicato

del

Il Copasir non intende riaprire i dossier sul Russiagate e non tornera’ ad ascoltare i due ex premier, Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Ma la polemica tra i due leader non si placa. Dopo che entrambi si sono rinfacciati la necessita’ che il Comitato per la sicurezza li riascoltasse. Tant’e’ che sia il M5s, sia Italia Viva oggi hanno chiesto all’organismo di riascoltare i due ex premier. Ma l’ufficio di presidenza dell’organismo ha respinto le richieste: “non vi sono elementi di novita’ tali da richiedere ulteriori approfondimenti” chiarisce il presidente Adolfo Urso. “Renzi vada al Copasir, faccia quello che vuole, vada nelle tv a parlare. Non mi interessa” liquida la vicenda il leader pentastellato che risponde alla richiesta di un confronto pubblico fatta da Renzi e si mostra tranquillo. La vicenda Barr “non mi preoccupa e perche’ dovrebbe? Quando si agisce in piena coscienza, con chiarezza, assolvendo ai propri compiti la massima dedizione perche’ dovrei essere preoccupato'” dice Conte in tv dove smentisce la ricostruzione del quotidiano la Repubblica a proposito della “cena segreta” che si sarebbe tenuta a Roma nel 2019 tra l’allora capo dei servizi italiani Gennaro Vecchione e il segretario americano alla Giustizia di Donald Trump, Bill Barr. “Ho letto la dichiarazione di Vecchione: e’ stata una cena conviviale con delegazioni in un noto ristorante, non hanno parlato di informazioni riservate e confidenziali, quindi non mi sembra ci sia molto da speculare” taglia corto il Presidente del Movimento che si difende: “non sono stato ne’ disinvolto ne’ disattento”. E soprattutto, dice Conte, le informazioni chieste dagli Usa “non riguardavano autorita’ italiane”. Ma Renzi non molla la presa visto che secondo le ricostruzioni del quotidiano l’obiettivo della missione statunitense doveva essere proprio lui. Gli Usa avrebbero voluto informazioni, e’ la tesi, sullo scandalo sulle presunte interferenze russe nelle presidenziali Usa del 2016 per portare Trump alla Casa Bianca e sapere se non fosse stato confezionato in Italia, dai servizi guidati dall’allora premier Renzi insieme ad agenti ostili dell’Fbi, per danneggiare il tycoon e far vincere Hillary Clinton. “Una follia” per Renzi secondo il quale, inoltre, Conte “ha mentito al Copasir perche’ ha detto che non c’erano stati incontri fuori dalle sedi istituzionali, che non era vero. Deve smettere di dire bugie agli italiani” . “Spero che i suoi atteggiamenti non rovinino le nuove generazioni, il senso delle istituzioni e’ importante” gli ribatte Conte, offeso per le insinuazioni di Renzi: “ho sempre perseguito l’interesse nazionale. E’ un’infamita’ metterlo in discussione”. “Danneggiare le prossime generazioni? Io non lo so che cosa gli e’ successo a quell’uomo…” alza le braccia il leader di Iv.

Advertisement
Continua a leggere

Politica

Rai: giornalisti precari, siamo maggioranza informazione reti

Pubblicato

del

”L’Assemblea dei giornalisti precari e programmisti multimediali delle Reti Rai all’indomani dello sciopero del 6 maggio indetto da Usigrai dichiara – in una nota – quanto segue:

1) Lo sciopero è una delle prerogative più importanti in mano ai lavoratori in un sistema democratico. Nelle reti Rai esistono circa 250 giornalisti a cui questo strumento è negato: siamo infatti giornalisti partite Iva, dunque senza diritto di sciopero, o giornalisti inquadrati come “programmisti multimediali” dunque non rappresentati dalle sigle sindacali dei giornalisti

2) La giornata di sciopero proclamata da Usigrai ha aiutato a evidenziare che nei programmi di informazione delle Reti Rai una buona parte dei giornalisti non ha un contratto giornalistico. Anzi, nella maggior parte dei programmi, soprattutto quelli quotidiani, noi siamo la maggioranza. Non si può andare avanti così, è necessario trovare una soluzione

3) Abbiamo apprezzato che durante la conferenza stampa indetta in occasione dello sciopero il segretario della Fnsi, Vittorio Di Trapani e il segretario di Usigrai, Daniele Macheda, abbiano dichiarato con nettezza che si tratta di una situazione da sanare al più presto. Abbiamo altresì apprezzato che il segretario di Unirai, Francesco Palese abbia dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera di avere un punto in comune con la piattaforma di Usigrai: il giusto contratto per chi lavora nei programmi come giornalista. È lo spirito giusto: nessuno che abbia legittimità sindacale all’interno dell’azienda può esimersi dal farsi carico della nostra condizione. Lavoriamo da anni nel servizio pubblico contribuendo a realizzare con il nostro lavoro e le nostre competenze l’informazione delle tre Reti Rai, chiediamo di avere un contratto giornalistico che ci tuteli dal punto di vista previdenziale, salariale e sindacale

4) In conclusione: non ci interessa essere “tirati per la giacchetta”. Se ne avessimo avuto la possibilità qualcuno di noi avrebbe aderito allo sciopero, altri no, altri hanno comunque voluto partecipare prendendo giorni liberi e permessi che, però, non hanno nulla della dignità dell’astensione dal lavoro organizzata. Quindi chiediamo: quanto dobbiamo aspettare ancora? Ci saranno nuove priorità? Davvero il più grande editore italiano non può applicare il contratto previsto per legge a chi informa il pubblico per “questioni economiche”? Attendiamo da cinque anni un tavolo sindacale che affronti seriamente la questione. Ci aspettiamo che, subito dopo l’insediamento del nuovo cda, tutti lavorino per giungere a un accordo e che questo sia uno dei primi punti posti all’attenzione della nuova governance”.

Continua a leggere

Politica

Tajani, su Toti si poteva intervenire in un altro momento

Pubblicato

del

“Il ministro Nordio ha un ruolo e può dire ciò che pensa. Fa bene e condivido le sue parole”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale di Confcooperative, a Roma. Per Tajani si tratta di una “vicenda giudiziaria che risale a vicende di parecchi anni fa, forse si poteva intervenire due mesi fa, il giorno dopo le elezioni… Però questo non ci turba, non ci preoccupa nulla”. Alla domanda sulle dimissioni per Michele Emiliano chieste dal centrodestra, Tajani ha affermato che “le vicende giudiziarie sono diverse. Emiliano ha detto due volte di essere andato dalla sorella del boss”.

“Io sono garantista – ha ribadito Tajani – anche per le vicende di Bari, per quella di Genova e anche per persone che non sono di Forza Italia”. In merito all’opportunità della richiesta di dimissioni, Tajani ha chiesto di “non strumentalizzare le vicende giudiziarie” .

Continua a leggere

Politica

Meloni a Stoltenberg: la Nato affronti le sfide sul fianco Sud

Pubblicato

del

“Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg. Al centro del colloquio i temi di attualità dell’agenda atlantica nel contesto della preparazione del Vertice NATO di Washington in luglio”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che la premier “in particolare ha ribadito l’aspettativa italiana che a Washington possano essere adottate decisioni concrete in risposta alle sfide caratterizzanti il fianco Sud, in coerenza con l’approccio a 360 gradi alla sicurezza euroatlantica previsto dal Concetto Strategico della Nato”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto