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Cronache

Renato Natale si ricandiderà a sindaco a Casal di Principe, ha sempre combattuto la mentalità mafiosa con i fatti

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Il sindaco di Casal di Principe (Caserta) Renato Natale ha annunciato che si ricandiderà alle elezioni amministrative del 2019. La comunicazione è stata fatta all’assemblea degli amministratori, assessori e consiglieri comunali di maggioranza, riunita ieri sera, su iniziativa dello stesso sindaco, nella sede di una associazione. Assurto negli anni a vera e propria bandiera dell’anticamorra, Natale fu gia’ nel 1994 sindaco di Casal di Principe, ma allora, con il clan dei Casalesi in piena ascesa, fece poca strada, e la sua consiliatura duro’ neanche un anno; fu “disarcionato” dalla sua stessa maggioranza, su volere dei boss Francesco Sandokan Schiavone e Francesco Bidognetti, che volevano personaggi a loro vicini alla guida del paese in cui erano nati e cresciuti. Qualche giorno fa il figlio di Sandokan, Nicola Schiavone, ha riconosciuto in aula che il clan a Casal di Principe non ha mai fatto errori con i sindaci, nel senso che ha sempre fatto eleggere persone contigue, “tranne che con Renato Natale”. Il sindaco, eletto nel 2014 con una lista civica, nel rinnovare il suo impegno politico, ha spiegato di aver “apprezzato l’impegno di assessori e consiglieri di maggioranza, che hanno garantito, con competenza e spirito di servizio, il governo della citta’, raggiungendo il primo obiettivo politico, la stabilita’ di governo dopo decenni di instabilita’. Da gennaio comincera’ la fase della costruzione delle liste e dell’aggiornamento del Programma di governo”. Natale ha auspicato la ricandidatura di tutti gli amministratori e di “quanti hanno contribuito alla rinascita della Citta’, senza chiudere pero’ alla possibilita’, anzi alla esigenza, di allargare ad altri, costruendo alleanze piu’ vaste, tenendo innanzitutto conto di quanti in questi anni si sono avvicinati a noi”.

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Far West Napoli, due sparatorie e quattro feriti

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Una violenta sparatoria ha scosso il tardo pomeriggio di Napoli, lasciando tre persone ferite da colpi di arma da fuoco. I feriti, che hanno riportato lesioni alle gambe e ai glutei, sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Vecchio Pellegrini, mentre la Squadra mobile di Napoli ha avviato le indagini per fare luce sull’accaduto.

Secondo una prima ricostruzione, la sparatoria è avvenuta su corso Amedeo di Savoia, una strada che collega il centro cittadino alla zona di Capodimonte. Si sta cercando di capire se vi sia un collegamento con un altro episodio avvenuto poco prima: il ferimento di un 24enne, trasportato all’ospedale Cto per ferite alle gambe da colpo di arma da fuoco. Anche su questo caso stanno indagando i Carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e della stazione di Secondigliano.

Il giovane ferito nella sparatoria è stato identificato come Mariano Errichelli, 24 anni, già noto alle forze dell’ordine e figlio di Antonio Errichelli, noto come “o cinese”, esponente di spicco del clan camorristico Licciardi, ucciso nel 2014 in un agguato a Secondigliano. Anche l’agguato di oggi sembra essere avvenuto nella stessa zona.

I tre uomini coinvolti nella sparatoria hanno precedenti per reati contro il patrimonio. La situazione clinica dei feriti, rispetto alle prime informazioni, sembra essere peggiorata, con uno di loro in prognosi riservata all’ospedale Vecchio Pellegrini.

L’episodio criminale ha scosso la tranquillità di una strada normalmente molto trafficata, mettendo in allarme gli abitanti dei quartieri circostanti. Gli investigatori sono al lavoro per chiarire l’esatta dinamica degli eventi e individuare i responsabili di questo violento episodio, che ha seminato il terrore nella città partenopea.

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Morta 27enne investita a Napoli: ok genitori a trapianto organi

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Sì al trapianto di organi della 27enne investita a Napoli nella notte fra sabato e domenica scorsi e morta nella giornata di ieri. I genitori della giovane hanno infatti dato il consenso ai medici dell’ospedale di Nocera Inferiore alla donazione. Acquisito il consenso dei familiari, è immediatamente iniziato l’accertamento di morte cerebrale da parte della apposita commissione, presieduta dal dr. Massimo Petrosino e composta dal direttore sanitario del Dea Nocera-Pagani-Scafati dottoressa Rosa Santarpia, e dai medici Ranieri (neurologo) e Scarpato (anestesista rianimatore).

Terminato il periodo di osservazione previsto dalla legge, sono iniziate le attività chirurgiche che hanno consentito di prelevare gli organi: il fegato, cuore, polmoni, fegato, reni, pancreas e cornee, che, affidati alle diverse equipe coinvolte, sono partiti alla volta dei vari centri di trapianto dislocati presso altrettanti ospedali italiani. Ai genitori ed alla famiglia è andata anche la gratitudine dell’azienda ospedaliera per la forza dimostrata in una circostanza così tragica, nel quale, tuttavia, sono riusciti a trovare la forza per un gesto di amore e solidarietà di altissimo valore etico e morale, che regala una speranza di vita a tante altre persone in attesa di trapianto in tante parti d’Italia.

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Bimba di 10 mesi morta per avere ingerito candeggina

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Appena dieci mesi, morta per avere ingerito candeggina. Una tragedia che gli investigatori stanno cercando di inquadrare. Il dramma ha sconvolto Noto, cittadina barocca a mezz’ora di strada da Siracusa.

La Procura ha aperto un’inchiesta per capire cosa sia successo nell’abitazione della famiglia, che si trova alla periferia di Noto. Le indagini sono state affidate ai carabinieri che stanno raccogliendo gli elementi per ricostruire quanto accaduto. Secondo quanto accertato finora nell’appartamento c’erano la madre, due fratellini e la bimba di 10 mesi.

La piccola sarebbe entrata in contatto con un secchio al cui interno si trovava uno straccio immerso nell’acqua e nella candeggina. Cosa sia effettivamente accaduto, se abbia messo la testa dentro o il secchio le sia finito addosso mentre gattonava è il rebus che i carabinieri stanno cercando di risolvere. È certo comunque che la bimba ha ingerito dell’acqua con la candeggina.

La madre appena se ne è accorta ha urlato disperata richiamando l’attenzione dei vicini di casa che subito sono accorsi in suo aiuto. Per velocizzare i soccorsi hanno deciso di non attendere l’arrivo dell’ambulanza e di portare a bimba all’ospedale Trigona che si trova non lontano dall’abitazione della famiglia. Immediatamente la piccola è stata trasportata al pronto soccorso del nosocomio dove è stata pressa in cura dei medici. È probabile che sia arrivata già incosciente e subito dopo il suo cuoricino avrebbe smesso di battere.

I militari dell’Arma hanno interrogato i familiari che sono sotto shock per la tragedia. Hanno effettuato i rilievi all’interno dell’appartamento per cercare di ricostruire con esattezza la dinamica di quella che appare come un fatale incidente domestico. “Un lutto per tutta la città. Siamo in attesa dell’evoluzione delle indagini degli inquirenti: è un grande dolore per tutti noi e da padre piango questa perdita che crea un grande vuoto”, dice il sindaco di Noto, Corrado Figura.

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