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Cronache

Paura per le scosse nei Flegrei, ma nessun legame col sisma in Marocco

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Sale la paura, in Campania e nelle Marche, dopo il grave terremoto che ha colpito il Marocco, che si è verificato solo alcune ore dopo la registrazione dei continui sciami sismici nell’area dei Campi Flegrei e la scossa al largo della costa anconetana. Ma non ci sarebbero connessioni con quanto accaduto nel territorio partenopeo “perché – spiega Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento vulcani dell’istituto nazionale di geofisica – il fenomeno del bradisismo è completamente locale e non ha una risposta geodinamica, non risponde alle grandi spinte delle zolle”. E non ci sarebbe inoltre alcun legame con il sisma avvertito nei giorni scorsi ad Ancona, visto che il terremoto in Marocco è avvenuto in una zona sismogenetica importante del continente africano, dove si sono già registrati eventi di pari intensità. Aldilà delle cause ora c’è chi chiede un provvedimento ad hoc per fronteggiare i rischi del bradisismo: è la richiesta che il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, rivolgerà al ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, in un incontro in programma mercoledì a Roma dopo il riacutizzarsi delle preoccupazioni per i forti sciami sismici che si registrano da oltre un anno nell’area dei Campi Flegrei.

L’ultima scossa giovedì sera, alle 19.45, con una magnitudo di 3.8, livello che in questa zona non si registrava da 39 anni. Nessun danno è stato registrato, e naturalmente non c’è alcun legame tra questa situazione e il disastroso terremoto in Marocco: resta però la paura dei cittadini per un fenomeno che dal 2005, inizio dell’attuale fase di bradisismo, ha visto in alcuni punti sollevarsi il suolo dell’area flegrea di oltre un metro. Con una attività sismica che, negli ultimi mesi, cresce di intensità. Al ministro Manzoni chiederà, anche a nome degli altri sindaci dell’area, uno specifico provvedimento “per fronteggiare adeguatamente i rischi derivanti dal fenomeno bradisismico, a partire dallo stanziamento di risorse per completare le verifiche e l’esecuzione di interventi strutturali sugli edifici e sulle infrastrutture pubbliche, e per agevolare i cittadini nelle attività di controllo e di adeguamento statico degli immobili di proprietà privata”.

Subito dopo il confronto con Musumeci è in programma un incontro del sindaco metropolitano Gaetano Manfredi con i primi cittadini dell’area flegrea. Tra i temi sul tappeto quello delle vie di fuga previste. Le strade, a causa di mancati lavori di adeguamento della rete, rischiano di essere totalmente insufficienti nel caso in cui dovessero essere evacuate – secondo la peggiore delle ipotesi di rischio – fino a 500mila persone, in caso di allarme per un rischio di eruzione del vulcano sotterraneo dei Campi Flegrei. Il piano di sicurezza, consultabile sul sito della Protezione civile nazionale, prevede una zona rossa che comprende l’intero territorio di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, con parte dei comuni di Giugliano in Campania, di Marano e alcuni quartieri di Napoli. Le evacuazioni verso città gemellate avverrebbero mediante bus e navi, ma il vero punto critico sarebbe la viabilità stradale per raggiungere i punti di raccolta. Al di là degli scenari peggiori, però, i sindaci flegrei chiedono che al piano per il rischio eruzione se ne affianchi uno specifico per il bradisismo, che affronti i problemi derivanti dal sollevamento del suolo ed i relativi problemi di sicurezza per le strutture pubbliche e private.

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Gratteri in visita al comando provinciale dei Carabinieri di Napoli

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Il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri si è recato in visita stamane alla caserma Pastrengo, storica sede del Comando Provinciale Carabinieri. Ad accoglierlo il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli, Generale di Brigata Enrico Scandone e i vertici investigativi dell’Arma partenopea. Durante l’incontro, Gratteri “ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti i Carabinieri impegnati nel difficile territorio del Comando Provinciale di Napoli e ha voluto far sentire a tutti i militari la vicinanza dell’intera Procura nell’ambito di una sinergia ben consolidata”, è scritto in una nota  dell’Arma.

“Un particolare plauso è stato espresso per la professionalità e l’abnegazione quotidianamente profusi nello svolgimento del servizio, con passione ed entusiasmo, e per gli importanti risultati ottenuti nell’azione di prevenzione e repressione dell’illegalità, in ogni sua forma”. Nel corso dell’incontro il procuratore capo ed i vertici investigativi di Napoli e provincia hanno delineato anche i prossimi piani investigativi e le strategie da adottare nel contrasto alla criminalità organizzata ed a quella ‘comune’. Durante la visita Gratteri ha avuto modo di incontrare, tra gli altri, i carabinieri della centrale operativa del comando provinciale di Napoli – cuore pulsante dell’Arma territoriale – e vederli all’opera durante il “monitoraggio” dell’intera città grazie alle telecamere distribuite sul territorio.

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Droga e armi, sei arresti dei carabinieri nel Napoletano

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Sei persone, tra cui un 17enne, sono state arrestate dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna in una operazione contro la criminalità organizzata di Afragola, in provincia di Napoli. I militari hanno svolto perquisizioni a tappeto nell’area di parco Sant’Antonio, via Calvanese e vicolo Maiello. In una abitazione sono state sorprese quattro persone, tra cui un 17enne, mentre confezionavano droga per la vendita al dettaglio tra cocaina, hashish e marijuana per un peso complessivo di un chilo. Sequestrata la somma contante di 6mila euro. L’altra perquisizione ha permesso invece di rinvenire e sequestrare a carico di due uomini fermati in strada un Kalashnikov con relativo munizionamento che era nascosto in un’auto. Trovate poi anche due pistole con il relativo munizionamento, un centinaio di proiettili di vario calibro, nascoste nel sottotetto di una abitazione di via Calvanese.

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A Pozzuoli locali comunali in fitto a chi denuncia la camorra

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Con una delibera votata all’unanimità, il Comune di Pozzuoli intende ricompensare tutti quei cittadini che, con le loro denunce, consentiranno alla magistratura di contrastare concretamente la criminalità organizzata. Nell’atto viene stabilita, infatti, la possibilità di assegnare in fitto una parte dei locali comunali non destinati ad uso abitativo a chi abbia contribuito a far arrestare o condannare soggetti responsabili di crimini malavitosi. “Lo scopo dell’iniziativa – ha spiegato il sindaco Luigi Manzoni – è quello di concedere il giusto riconoscimento ai cittadini che abbiano assunto una posizione coraggiosa di denuncia di reati commessi dalla criminalità, esponendo la propria persona e la propria famiglia al rischio di pericolose ritorsioni. Intendiamo quindi premiare in modo tangibile il prezioso contributo che un simile comportamento di civiltà offre alle forze dell’ordine per interrompere azioni delittuose che minano la serenità del vivere quotidiano di ognuno di noi”.

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