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Cronache

Caccia al branco del linciaggio, tra loro due donne

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Si stringe il cerchio intorno al branco che giovedì mattina ha quasi linciato in strada, a Roma, Arshdeep Singh, un cittadino indiano che poco prima aveva tentato di scippare una signora anziana di 90 anni trascinandola a terra. L’uomo nella tarda serata di venerdì ha formalizzato ai carabinieri la denuncia per lesioni aggravate e gli inquirenti sono al lavoro per identificare gli autori. Un gruppo di almeno sette persone che per oltre due minuti ha aggredito l’uomo prendendolo a calci e pugni. Un vero e proprio blitz punitivo durante il quale il cittadino straniero è stato più volte colpito alla testa con un casco e scaraventato a terra. Nessuno è intervenuto per fermare la ferocia del gruppo.

A causa del pestaggio ha riportato la frattura del setto nasale e varie ferite al volto e al corpo. Gli aggressori sarebbero tutti abitanti della zona, alcuni anche con precedenti penali. Gli inquirenti per arrivare all’identificazione stanno analizzando anche il video, finito in rete e diventato virale in poche ore, che ha ripreso tutte le fasi del pestaggio. Un filmato fatto da una abitante del quartiere Quarticciolo, periferia est della Capitale, in cui si vedono almeno sette persone accanirsi sull’extracomunitario. Una azione violenta a cui hanno preso parte anche due donne: nei loro confronti potrebbe quindi scattare l’accusa di concorso. Il video è stato postato su varie piattaforme online. Decine i commenti pubblicati, di cui moltissimi di sostegno al branco. Frasi shock a corredo di un filmato in cui, di fatto, un gruppo di cittadini ha tentato di farsi giustizia da sé.

“Hanno fatto bene” scrivono in molti. Dal canto suo Singh ha lasciato Roma dopo il provvedimento del giudice che ha disposto per lui il divieto di dimora. Nel corso dell’udienza a piazzale Clodio, l’uomo ha chiesto scusa per quanto compiuto in via Ugento. “Non volevo fare male a nessuno, chiedo scusa alla signora”, ha detto visibilmente scosso. In base a quanto accertato il ventenne era lì perché in cerca di droga. Molto probabilmente non aveva denaro sufficiente ad acquistare del crack ed ha quindi aggredito l’anziana passante. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti il cittadino indiano è arrivato in Italia circa nove mesi fa. Una esistenza difficile la sua: nessun familiare e lavoro. Secondo quanto ha riferito anche al suo difensore, da giorni viveva in una area verde non lontano dal luogo dell’aggressione.

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Lavoratore 21enne morto a Scafati in un incidente

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Lavorava in nero il 21enne Alessandro Panariello, che ieri è morto in un incidente avvenuto a Scafati, in provincia di Salerno, mentre lavorava in un palazzo in pieno centro. A denunciarlo sono gli avvocati Gennaro Caracciolo e Agostino Russo dello Studio Forensis, che assistono la famiglia del giovane lavoratore. Secondo le prime ricostruzioni Panariello è rimasto ucciso da una lastra d’acciaio caduta dalla carrucola che stava sollevando. “L’unica cosa della dinamica che abbiamo saputo – spiegano i legali – è che Panariello era giù e un altro lavoratore era su quando gli è caduta addosso la lastra, e che era ancora vivo mentre lo portavano in ospedale”.

“Siamo morti insieme al nostro Alessandro – fanno sapere tramite gli avvocati la madre Flora, il compagno di quest’ultima (il papà di Alessandro è morto da anni) e la fidanzata del 21enne, Annachiara – ma faremo di tutto affinché giustizia venga fatta; sporgeremo querela contro il datore di lavoro, anche perché il povero Alessandro non era regolare, nonostante avesse sempre chiesto di avere un contratto di lavoro. Ora la nostra vita è cambiata per sempre. Saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restuirci il nostro Alessandro”. Il 21enne aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l’intera famiglia.

“Queste morti – dice l’avvocato Caracciolo – accadono perché non c’è la giusta cultura sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, non c’è la giusta cultura nelle aziende e non si provvede all’adozione dei giusti modelli di gestione e controllo delle procedure aziendali e quindi del modo di lavorare. Dunque non si fa nulla per prevenire tali situazioni; si tratta di un problema soprattutto culturale che nel sud Italia è ancora più pesante”.

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Turista Usa denunciata a Capri per furto con destrezza

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Dopo aver acquistato un articolo, ha misurato un bracciale in ottone del valore di 500 euro e, approfittando della distrazione della commessa, lo ha fatto scivolare all’interno della sua borsa, per poi allontanarsi. E’ successo nei giorni scorsi in una boutique di Capri. La donna – una turista statunitense – è stata però identificata perchè, avendo effettuato il pagamento col sistema “tax free”, ha consegnato il suo documento all’esercente commerciale. Questo ha consentito agli agenti del locale commissariato di identificarla e, poco dopo, di rintracciarla in una struttura ricettiva dell’isola, dove è stata trovata in possesso del bracciale rubato. La turista è stata denunciata all’autorità giudiziaria per furto con destrezza.

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Nappi, il Comune si preoccupi del degrado della Galleria Umberto

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“È assurdo e paradossale che davanti al degrado totale che attanaglia la Galleria Umberto I, ci si preoccupi prima di tutto di smantellare il salottino allestito per l’inaugurazione dello store Mondadori. Le irregolarità vanno sempre combattute e sanzionate, ma allo stesso modo mi chiedo: il Comune perché non interviene anche per riportare il decoro in uno dei luoghi simbolo della città? Perché continua a non vedere la sporcizia che interessa ogni angolo della struttura storica, l’accampamento di clochard, le facciate dei palazzi dai colori diversi, i vetri rotti e tutto ciò che mortifica e arreca danno all’immagine di Napoli  e dei napoletani?”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

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