Dopo la deposizione di ieri della presunta vittima di Leonardo Apache La Russa e delle sue amiche che hanno offerto ricostruzioni ritenute “credibili” e “interessanti”, proseguono a tutto campo le indagini per mettere in fila minuto per minuto quanto accaduto tra l’esclusivo Apophis Club, in pieno centro a Milano, e l’appartamento del Presidente del Senato, tra il 18 e il 19 maggio scorsi. Il pm Rosaria Stagnaro e l’aggiunto Letizia Mannella, titolari dell’indagine in cui il trapper 21enne e terzogenito del senatore di Fdi è indagato per violenza sessuale, hanno delegato altre attività tecniche alla Squadra Mobile. Attività che riguardano, tra l’altro, la convocazione di ulteriori possibili e testi, tra i quali amici e conoscenti e coloro che la sera della presunta violenza si trovavano nel locale milanese dove la 22enne, ha rivisto la Russa jr.
Dopo essersi salutati e dopo un paio di drink, come lei stessa ha riferito, non ha più ricordato nulla fino alla mattina dopo quando, verso mezzogiorno, si è risvegliata senza abiti nel letto del figlio più giovane del politico. Dopo che l’esame dei filmati delle telecamere di sorveglianza installate sia nei dintorni del ‘club membership only’ – si accede solo con iscrizione – dove i due si sono rivisti, sia lungo il tragitto verso casa dei La Russa sia nei pressi del palazzo vicino a corso Buenos Aires dove vivono, non ha restituito immagini utili alla ricostruzione, si sta valutando se sequestrare il cellulare al giovane (ci sarebbero anche questioni giuridiche da affrontare) per eventuali e ulteriori verifiche. Al vaglio ci sarebbe pure la posizione del dj amico di Leonardo la Russa il quale quella notte, stando alla denuncia della presunta vittima, avrebbe pure lui abusato della giovane e che al momento non sarebbe iscritto nel registro degli indagati. Mentre sul caso oggi è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni, inquirenti e investigatori, dunque, sulla base dei racconti con cui è stato confermato quanto messo nero su bianco nella denuncia presentata dalla compagna di liceo di Leonardo Apache, stanno lavorando alle prossime mosse investigative considerando da un lato che le ricostruzioni raccolte ieri sono lineari e dall’altro che il giovane ha sempre parlato, difendendosi, di “scelta condivisa” e rapporto “consenziente”.
Non così per la ragazza e le sue amiche e conoscenti che hanno descritto fatti che messi in fila fornirebbero un quadro ben preciso. La presunta vittima, che più avanti potrebbe essere riascoltata, dopo aver incontrato il compagno di liceo che le avrebbe offerto un paio di cocktail, ha riferito di un ‘black out’ fino alla mattina dopo quando, verso mezzogiorno, si sarebbe risvegliata “confusa”, disorientata e svestita nel letto di lui, senza ricordare nulla delle ore precedenti “Siamo venuti qui dopo la discoteca con la mia macchina”, le avrebbe detto il trapper, aggiungendo, avrebbe ripetuto lei, che le spiegò che “aveva avuto un rapporto con me sotto effetto di sostanze stupefacenti” e che anche un suo amico, che stava dormendo in un’altra stanza, aveva “avuto un rapporto con me a mia insaputa”. Quando è stata visitata, il pomeriggio del 19 maggio, alla clinica Mangiagalli è risultata positiva a cocaina e cannabis, che ha riferito di aver assunto, e anche alla benzodiazepine e lei stessa ha chiarito di fare uso di tranquillanti. Uno dei punti dell’indagine da chiarire, anche se molto complicato, riguarda l’eventuale somministrazione di sedativi alla ragazza. Altri particolari, infine, li hanno forniti altre tre testimoni. Tra loro l’amica con cui la 22enne era andata a ballate all’Apophis e alla quale il giorno dopo scrisse via chat da casa La Russa. “Mi ha drogata, per forza” E la risposta è stata: “Lui ti ha offerto il drink e poi sei diventata strana strana”.