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Cronache

Neonato morto in ospedale a Castellammare di Stabia: l’inchiesta sulle cause del decesso

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Una vicenda drammatica ha scosso la città di Castellammare di Stabia, dove un neonato di poco più di un mese è deceduto all’ospedale San Leonardo dopo una lotta di 35 giorni contro le complicazioni nate durante il parto. L’evento ha scatenato un’inchiesta della Procura di Torre Annunziata e sollevato interrogativi sulla gestione del caso da parte dei medici dell’ospedale.

Il neonato, figlio di due giovani genitori residenti nella periferia di Torre Annunziata, è nato il 22 febbraio scorso all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Tuttavia, subito dopo la nascita, il bambino ha accusato un arresto cardiocircolatorio, provocando gravi danni neurologici e al funzionamento degli organi interni. Nonostante i tentativi del personale medico di salvargli la vita, il neonato è deceduto il 28 marzo.

L’inchiesta della Procura di Torre Annunziata ha portato al sequestro della cartella clinica e all’autopsia sul corpicino del bambino, mentre tre medici dell’equipe del reparto di Ginecologia dell’ospedale sono stati iscritti nel registro degli indagati. I genitori, assistiti dall’avvocato Gennaro Ausiello, hanno denunciato la vicenda, sottolineando che la gravidanza era giunta regolarmente a termine e che il neonato non aveva mostrato alcun problema durante i controlli medici periodici.

Secondo il direttore della Terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Leonardo, la causa della morte sarebbe stata una grave asfissia perinatale legata alla presenza di un nodo vero di cordone ombelicale, seguita da una gravissima encefalopatia ipossico-ischemica con insufficienza multi organo.

La direzione dell’Asl Napoli 3 Sud ha espresso piena fiducia nel lavoro della magistratura e ha dichiarato di essere vicina alla famiglia del neonato. Tuttavia, non è prevista un’inchiesta interna da parte dell’Azienda sanitaria, che aspetterà gli esiti dell’esame autoptico.

Attualmente, si attendono gli esiti delle indagini per stabilire con esattezza le cause della morte del neonato e determinare eventuali responsabilità. Gli specialisti nominati dalla Procura di Torre Annunziata hanno novanta giorni di tempo per completare l’analisi.

L’avvocato Ausiello, a nome dei genitori del bambino, ha dichiarato di attendere con fiducia l’esito delle indagini per comprendere appieno le circostanze che hanno portato a questa tragica perdita.

(nella foto una immagine di archivio dell’ospedale)

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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