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Cronache

Ai giovani che abbandonano la scuola niente Rdc

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I giovani tra i 18 e i 29 anni che non hanno completato i dieci anni di istruzione obbligatoria e quindi che hanno lasciato la scuola prima dei 16 anni non avranno diritto alla quota del reddito di cittadinanza. Lo precisa l’Inps chiarendo che non saranno considerati tra i componenti della famiglia nella definizione della scala di equivalenza. “In fase di presentazione della domanda – spiega l’Inps in una circolare di chiarimento delle disposizioni della legge di Bilancio – dovranno essere indicati i soggetti del nucleo che, non avendo adempiuto all’obbligo di istruzione (almeno 10 anni di istruzione obbligatoria, ndr), non siano ancora iscritti o non frequentino un percorso di istruzione degli adulti di primo livello. S

e, in tali ipotesi, emerge che uno o più beneficiari non hanno adempiuto a tale obbligo, il beneficio, relativamente alla quota di costoro, non verrà erogato fintanto che l’obbligo non è rispettato”. Nella circolare si ricorda che la durata massima per l’erogazione del Reddito di cittadinanza alle famiglie nelle quali non ci sono minori, disabili o over 60 è di sette mesi e che quindi a luglio si esaurisce la possibilità di avere la misura. Questa misura scade per tutti a fine 2023, mentre dal 2024 entreranno in vigore le nuove regole disegnate nel decreto di maggio convertito in legge a luglio.

Si ribadisce poi che il Reddito di cittadinanza decade se si rifiuta la prima offerta di lavoro congrua considerando tale una proposta di impiego entro 80 chilometri dall’abitazione (purché non si superi un’ora di viaggio con i mezzi pubblici), che rispetta i principi di coerenza con le esperienze e le competenze maturate e ha una retribuzione superiore di almeno il 10% del beneficio massimo fruibile da un solo individuo, inclusivo della componente a integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazione in locazione. L’autorizzazione di spesa per il reddito di cittadinanza per quest’anno viene ridotta di 958 milioni.

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Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Cronache

Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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