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Spettacoli

L’Urlo di Zucchero: “Tornare a suonare è rinascita”

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E’ stato un Urlo di ‘Liberazione’ e rinascita, quello di Zucchero sul palco dell’Arena di Verona, per il debutto italiano del ‘World Wild Tour 2022′ andato in scena proprio ieri, 25 aprile. “Non era scontato tornare a suonare – ha raccontato il bluesman emiliano al termine del concerto – e trovarsi davanti al pubblico che ha dovuto aspettare per tanto tempo. E’ una vera rinascita. Sono ancora incredulo”. Quattordici, in totale, sono le date previste dal tour di Zucchero in Arena, prima di portare il verbo del blues e di tutto quello che ci gira attorno, praticamente ovunque, fino almeno al termine del 2022 con le date in Nord America, tra Stati Uniti e Canada. Un viaggio geografico ma anche nel tempo, attraverso tutte le ‘epoche’ di Zucchero riassunte nella scaletta del concerto veronese (che “cambiera’ di sera in sera perche’ non voglio annoiare nessuno”). Da ‘Spirito nel buio’ a ‘Diavolo in me’, passando per tutte le interpretazioni del blues alla ‘Sugar’, compresi titoli che da tempo mancavano nei suoi live. “Sono legato alle sonorita’ di canzoni come ‘Senza rimorso’ e ‘Pene’ – ha detto Zucchero – che magari non hanno avuto fortuna come singoli. Sono canzoni che ho scritto in un momento non bello della mia vita, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Volevo riviverle. Sono una persona che sa come godere ma anche come soffrire, altrimenti non avrei fatto il blues”. Partito il 18 aprile da Glasgow, il World Wild Tour e’ gia’ passato anche dalla Royal Albert Hall di Londra con due date, andate sold out. Zucchero sara’ anche uno dei protagonisti dello show-evento con Eric Clapton previsto il 29 maggio al Waldbuehne di Berlino. “Clapton e’ un grande artista, una persona sensibile e a suo modo fragile. Le sue posizioni no vax penso siano state dettate dalla paura. Ci conosciamo dal 1989, da quando venne ad Agrigento a vedermi, su consiglio di Lory Del Santo. Gli saro’ grato per sempre perche’ mi ha dato la grande opportunita’ di farmi conoscere all’estero, aprendo i suoi concerti”. Un blues, quello di Zucchero, che torna a fare anche i conti con la realta’, oggi fatta anche di guerre vicine. “Cerco sempre di rendere i miei concerti ‘leggeri’ – ha spiegato la voce di ‘Il mare impetuoso’, ‘Facile’ e ‘Diamante’, tutte in scaletta per il debutto all’Arena – e non voglio pontificare dal palco o diventare un messaggero. Quello che devo dire lo dico con le canzoni e con la scaletta dei miei concerti, come ne caso di questa sera. Avevo in programma alcuni concerti anche a Mosca, San Pietroburgo e in Bielorussia. Non ci andro'”. E il futuro, fatto di concerti, dischi, anche, ma fatti in un certo modo. Poi il blues, perche’ “il blues non muore mai”. “In discografia oggi manca quel fuoco che muove le cose e spinge anche a rischiare. Faro’ ancora dischi, ma come li voglio fare io. Non credo piu’ nel disco come espressione principale di questo mestiere. Il futuro e’ live e non aspettero’ piu’ due anni per fare un album e poi partire con i concerti. Suonero’ dove mi chiamano, anche nelle piccole arene e dove altri non andrebbero, come a Kuala Lumpur”. Dopo la prima data all’Arena di Verona (dove si esibira’ per altre 13 date fino all’11 maggio), Zucchero tornera’ nuovamente live in Italia durante i mesi estivi: il 2 luglio sara’ a Nichelino (TO) per Sonic Park (Palazzina di Caccia di Stupinigi), il 4 luglio a Este (PD) per Estestate all’Arena Castello Carrarese, e poi ancora il 7 luglio al Lucca Summer Festival.

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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Spettacoli

Sara Tommasi, “dalla Bocconi al porno, guadagnavo 10mila euro a sera “ho perso tutto e sono rinata”

La confessione dell’ex showgirl: “Il dolore mi ha formata. Ma oggi ho una vita sana e felice”.

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In un’intervista al Corriere della Sera, Sara Tommasi (foto Imagoeconomica) si racconta con tenerezza e consapevolezza, rievocando il passato tra luci e ombre, e descrivendo il presente con un sorriso nuovo, accanto al marito e agente Antonio Orso, sposato nel 2021 in piena pandemia.

Ora sto bene”, dice. Non prende più farmaci da quando si è sposata, vive tra Terni e Sharm el-Sheikh, ha una vita regolare, dorme bene, fa palestra, lavora con equilibrio. E soprattutto si sente amata.

Il passato doloroso e la malattia

La Tommasi racconta con sincerità gli anni più difficili, segnati da un disturbo bipolare che lei stessa con coraggio ha ammesso pubblicamente: “Il problema è quando non si accetta la malattia. Si fanno errori da cui non si può più tornare indietro”. Fa riferimento anche ai film porno, al processo per violenza sessuale poi conclusosi con l’assoluzione degli imputati, e al dolore per non aver ascoltato la madre, che le chiedeva di curarsi. “Ce l’ho con me stessa”, confessa.

Gli affetti, le radici, il nuovo inizio

Ricorda con amore la madre Cinzia, scomparsa tre anni fa per il Parkinson, e la sua infanzia a Terni tra le merende in pasticceria dai nonni e i sogni da bambina. Confessa di essersi persa con le droghe, cercando conforto fuori dai farmaci prescritti: “Mi ha fatto uscire di testa”. Ma oggi, grazie ad Antonio, è rinata: “Quando mi parla, io mi sento bene”.

Carriera e ricordi felici

Rivive con emozione i momenti d’oro della carriera: Paperissima, l’Isola dei Famosi, Chiambretti Night, il calendario per Max. Parla con affetto di Gerry Scotti, Fabrizio Frizzi, Simona Ventura, e rivela che una delle esperienze più belle è stata proprio l’Isola, nel 2006.

A sorpresa, aggiunge: “Mi piacerebbe condurre un programma solare. E c’è l’idea di un docufilm sulla mia vita, per parlare di bipolarismo”.

Il futuro tra sogni e consapevolezza

Non esclude l’adozione: “Ho avuto un’operazione all’utero, la gravidanza sarebbe a rischio. Ma ci stiamo pensando”. Intanto si gode i piccoli gesti, il gelato con il marito, gli incontri con i suoi suoceri. E ammette: “Siamo ancora nella fase adolescenziale del nostro amore”.

Infine, il senso profondo del suo percorso: “Il dolore ti forma. Ma bisogna imparare a valorizzare quello che si ha. Io l’ho capito quando ho perso tutto”.

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