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Cronache

Inchiesta su Giugliano: ex sindaco Antonio Poziello indagato per corruzione e voto di scambio

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Antonio Poziello, ex sindaco di Giugliano in Campania e attuale consigliere comunale, è al centro di un’importante inchiesta giudiziaria. Il GIP di Napoli ha disposto per lui la misura cautelare del carcere, contestandogli diversi episodi di presunta corruzione e voto di scambio. Tuttavia, come previsto dalla legge italiana, Poziello – così come tutti gli indagati – è innocente fino a sentenza definitiva.

Secondo l’accusa, Poziello avrebbe accettato il sostegno elettorale del clan Mallardo in occasione delle elezioni comunali di Giugliano del settembre 2020. In cambio di voti, l’ex sindaco avrebbe versato 10mila euro a Francesco Mallardo, detto “’o marmularo”, esponente di vertice della cosca, e avrebbe promesso favori e appalti alle imprese legate all’organizzazione in caso di vittoria.

Le indagini dei Carabinieri del ROS e della DDA di Napoli avrebbero individuato in Andrea Abbate, detto “zio Andrea”, il presunto intermediario tra il clan e l’amministrazione comunale. Abbate è stato arrestato insieme ad altri indagati coinvolti nell’inchiesta.

Giugliano e il peso della criminalità organizzata

Giugliano non è nuova a situazioni di questo genere: nel 2013 il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Secondo la Prefettura, all’epoca il 30% dei dipendenti comunali risultava coinvolto in procedimenti giudiziari o aveva legami di parentela con membri del clan Mallardo.

L’inchiesta odierna si inserisce in un quadro più ampio di commistione tra camorra e politica, con particolare attenzione alle relazioni tra il clan Mallardo e gli amministratori locali.

Gli altri indagati: arresti e accuse di corruzione

Oltre a Poziello e Abbate, risultano indagati:

  • Giulio Di Napoli, ex assessore con numerose deleghe, finito agli arresti domiciliari;
  • Filippo Frippa, ex dirigente dell’assetto del territorio;
  • Ferdinando Cacciapuoti, amministratore di una società coinvolta nelle indagini.

Questi ultimi sono accusati di corruzione legata al rilascio di un permesso per la costruzione di un fast-food internazionale, inizialmente negato dall’amministrazione. In cambio dell’autorizzazione, sarebbero stati promessi denaro, voti e un’Audi Q3. Tuttavia, lo scioglimento della giunta avrebbe impedito il completamento dell’operazione.

Presunzione di innocenza e iter giudiziario

L’inchiesta solleva interrogativi sulla gestione amministrativa di Giugliano, ma è fondamentale ricordare che le accuse dovranno essere confermate nei successivi gradi di giudizio. La presunzione di innocenza è un principio fondamentale del diritto, e spetterà alla magistratura accertare eventuali responsabilità.

Nel frattempo, l’indagine rappresenta un nuovo colpo alla criminalità organizzata nel napoletano, dimostrando l’impegno delle istituzioni nel contrastare l’infiltrazione dei clan nella politica locale.

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Cronache

Blitz della Finanza a Pompei: sequestrati elicotteri usati per voli turistici senza autorizzazioni

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La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un sequestro preventivo nei confronti di otto elicotteri riconducibili a quattro soggetti residenti a Pompei, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Torre Annunziata. Le indagini hanno rivelato che, fino a novembre 2024, gli indagati avrebbero svolto attività di air taxi e voli panoramici senza le necessarie autorizzazioni, configurando l’impiego abusivo di aeromobili a scopo di lucro.

Lanci di petali e voli tra ostacoli

Tra gli episodi più eclatanti finiti sotto la lente degli investigatori figura il lancio di petali di rose in volo dopo un matrimonio, un’attività non solo scenografica ma anche potenzialmente pericolosa. Gli elicotteri, secondo gli inquirenti, non risultavano sottoposti ad ispezioni periodiche e le procedure di manutenzione non rispettavano gli standard europei previsti per i mezzi adibiti a scopi commerciali.

Turisti con bagagli sui comandi di volo

Ancora più gravi le irregolarità riscontrate a bordo: in diversi casi i piloti avrebbero trasportato turisti con i bagagli appoggiati sui comandi di volo o non correttamente stivati. Inoltre, le aree di decollo e atterraggio erano spesso collocate in prossimità di ostacoli pericolosi, come scuole, ferrovie e tratte autostradali, con gravi rischi per la sicurezza pubblica.

Tre elicotteri già sequestrati

Le operazioni di sequestro sono ancora in corso. Al momento, sono tre gli elicotteri già posti sotto sequestro, mentre proseguono le attività di accertamento e perquisizione nei confronti degli indagati e delle società riconducibili a loro.

(La foto in evidenza ha solo uno scopo illustrativo ed è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)

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Nuovo stop alla Funicolare Centrale, va sostituita di nuovo la fune: disagi per utenti e turisti

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Settembre 2022: Anm sostituisce la fune di trazione della funicolare Centrale, operazione che richiese la chiusura dell’impianto per un solo giorno. Il cavo, in acciaio, lungo 1,5 chilometri e del peso di 13 tonnellate, era stato installato nell’ambito della manutenzione straordinaria ventennale eseguita da Leitner. Tutto regolare, con un intervento rapido che sembrava garantire sicurezza e durata.

Un nuovo problema dopo due anni e mezzo

Sono passati poco più di due anni e mezzo e la funicolare ha nuovamente chiuso per motivi tecnici. Alle 7 del mattino, gli utenti hanno trovato le porte delle stazioni chiuse con un cartello che parlava di «verifiche tecniche inderogabili fino a cessate esigenze». Nessuna spiegazione precisa, né tempistiche sul ripristino. Chi si trovava all’Augusteo ha dovuto ripiegare sulla metropolitana, mentre altri hanno usato la funicolare di Chiaia o affrontato a piedi i 500 scalini del Petraio.

Il silenzio di Anm e la reazione della politica

Per ore, nessuna comunicazione ufficiale da Anm. Solo nel pomeriggio, intorno alle 16, è arrivata una nota: «Durante le operazioni di manutenzione ordinaria si è rilevata la necessità di approfondire alcuni aspetti tecnici dell’impianto». Non un cenno alla fune, elemento invece al centro del confronto con Ansfisa, l’agenzia del ministero dei Trasporti per la sicurezza degli impianti a fune.

La fune da sostituire: spunta un’anomalia

Secondo quanto trapelato da fonti sindacali, durante gli esami strumentali sono emerse possibili criticità nella fune installata nel 2022. Nessun rischio imminente, ma la decisione è stata quella di sostituirla per precauzione, forse anche sull’onda emotiva della recente tragedia della funivia del Faito. L’origine del deterioramento così rapido non è ancora chiara.

Riapertura prevista il 30 aprile

La funicolare resterà chiusa fino a mercoledì 30 aprile. Tempi lunghi, probabilmente legati all’arrivo del nuovo cavo da fuori Italia. Intanto, per alleviare i disagi, la funicolare di Montesanto prolungherà gli orari di esercizio: venerdì e sabato fino alle 2, domenica fino a mezzanotte e trenta.

Anche la Linea 6 in tilt

Nella stessa giornata, disagi anche sulla linea 6 della metropolitana, chiusa per oltre un’ora a causa di una verifica urgente al software di gestione.

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La rivoluzione di Eugenia Carfora, la preside che ha trasformato Caivano

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Nessun ragazzo è perduto. Il cambiamento è sempre possibile. Vietato arrendersi. Sono le tre regole non scritte che guidano da anni il lavoro instancabile di Eugenia Carfora (foto Imagoeconomica in evidenza), dirigente dell’Istituto superiore “Francesco Morano” di Caivano, nel cuore del Parco Verde, una delle realtà più difficili della provincia di Napoli. Da quando è arrivata, nel 2007, ha fatto della scuola un presidio di legalità, bellezza e speranza.

La sfida iniziata dai banchi

All’arrivo della preside, il “Morano” era una scuola dimenticata, con uscite di sicurezza ostruite, aule fatiscenti e strutture abbandonate. Eugenia Carfora ha ripulito muri e coscienze, ha coinvolto genitori, professori e studenti in una grande operazione di rigenerazione. Oggi l’istituto è un modello: ha una palestra funzionale, un orto per l’indirizzo agrario, laboratori moderni per informatica e meccatronica, una cucina per l’alberghiero. E soprattutto ha ritrovato la dignità.

Una serie tv per raccontare la sua storia

La sua vicenda sarà al centro di una serie tv Rai1 intitolata “La preside”, diretta da Luca Miniero e interpretata da Luisa Ranieri, che ha conosciuto personalmente la dirigente. «Non pensavo di dovermi esporre così per salvare un ragazzo o dire che la scuola è bella», ha commentato Carfora, commossa ma determinata. La fiction punta a raccontare la forza della scuola pubblica e il valore della cultura in territori difficili.

Una vocazione totale

Instancabile, sempre presente, la preside Carfora vive la scuola come una missione assoluta. «Sono malata di scuola», ammette. Anche a scapito della famiglia: «Ho un marito meraviglioso che è una mia vittima. Non sono stata una buona madre, ma i miei figli oggi sono come me». Non si è mai fermata davanti alle difficoltà: ha affrontato i pregiudizi, è andata a cercare i ragazzi casa per casa, ha sognato l’impossibile.

“Mi voglio spegnere tra i miei ragazzi”

«Mi offende sentir dire “poveri ragazzi” — spiega — perché in quell’espressione c’è già la resa. Io credo che ognuno di loro possa farcela». E quando pensa alla fine, confessa: «Non vorrei morire nel mio letto, ma fra i ragazzi, qui a scuola».

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