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De Laurentiis prepara un mercato da sogno: 200 milioni per ricostruire il Napoli

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Aurelio De Laurentiis accelera i tempi: la seconda fase della ricostruzione azzurra è pronta a partire con un piano ambizioso, concreto e ad alto tasso di investimento. L’obiettivo è chiaro: consegnare ad Antonio Conte una rosa completa all’80% già ai primi giorni del ritiro di Dimaro. Per farlo, il presidente è pronto a mettere sul piatto oltre 200 milioni di euro, tra risorse proprie e proventi da cessioni eccellenti.

Il mercato parte da Osimhen: clausola e addio

La partenza di Victor Osimhen (attualmente in prestito al Galatasaray) è il primo tassello: il Manchester United è in pressing, pronto a versare la clausola estera da 75 milioni, magari con l’inserimento di una contropartita tecnica come Rasmus Hojlund, attaccante danese che in Premier non ha convinto. Ma sullo sfondo c’è anche la Juventus, forte del rapporto tra Giuntoli e il nigeriano, anche se la clausola non vale per i club italiani e i rapporti tra i due club restano gelidi.

Difesa: Dragusin e altri tre nomi

Il reparto arretrato sarà profondamente rinnovato. Dopo aver ipotecato Marianucci dell’Empoli per 9 milioni, il Napoli punta su Radu Dragusin (Tottenham), pronto a tornare in Serie A dopo una stagione anonima in Premier. Restano sotto osservazione anche Beukema del Bologna e Solet dell’Udinese.

Centrocampo: ritorno di Veiga e occhi su Sudakov

A centrocampo torna d’attualità Gabri Veiga, talento spagnolo sfuggito al Napoli due stagioni fa e ora in uscita dall’Al-Ahli. I nomi caldi sono anche Georgiy Sudakov (Shakhtar) e Lewis Ferguson, reduce da un infortunio ma sempre stimato a Castel Volturno. Spunta anche un profilo giovane e interessante: Alvaro Montoro, italo-argentino del Velez con contratto in scadenza.

Attacco: Lang, Lookman e il piano per Lucca

Sulla fascia sinistra offensiva il casting è aperto. Garnacho resta un sogno complicato, ma il Napoli lavora su alternative concrete come Noa Lang (Psv), Paixao (Feyenoord) e Lookman, che potrebbe salutare l’Atalanta. Per il ruolo di vice-Lukaku (o alternativa vera), si stringe su Lorenzo Lucca, attaccante in crescita dell’Udinese.

La promessa del presidente

Il segnale è chiaro: De Laurentiis intende dare a Conte tutto ciò che serve per puntare in alto, senza più alibi o rimpianti. L’obiettivo non è solo il ritorno in Champions League, ma una squadra competitiva su tutti i fronti, costruita su misura per il tecnico pugliese. Il mercato sarà la risposta definitiva alla fame di successi del mister. E anche una sfida lanciata agli altri top club italiani.

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A Imola le McLaren già volano, Ferrari in chiaroscuro

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Terminato il mezzo giro del mondo del primo quarto di stagione, la Formula 1 è sbarcata in Europa senza portare novità, almeno al primo impatto, anche se molti team hanno portato aggiornamenti anche importanti. Le McLaren, sempre loro, hanno dominato entrambe le sessioni di prove libere del Gp dell’Emilia Romagna, con Oscar Piastri davanti a tutti (1.15.293), tallonato a 25 millesimi da Lando Norris, facendo capire che anche a Imola sarà difficile per gli altri concorrenti sia contendere la prima fila in qualifica, sia puntare alla vittoria.

Le Ferrari hanno ancora un po’ faticato nel giro veloce: Charles Leclerc col suo sesto tempo ha ceduto quasi mezzo secondo all’australiano, mentre Lewis Hamilton, undicesimo, è rimasto a sei decimi e mezzo, accusando entrambi qualche problema in frenata. Più confortanti per le Rosse, e le decine di migliaia di loro tifosi già arrivati sul circuito del Santerno, sono stati i tempi sul long run, risultati non troppo distanti da quelli delle monoposto papaya.

“Le prime prove libere sono state un po’ complicate – ha detto Leclerc -, nelle seconde siamo riusciti a mettere insieme qualcosa di meglio. Il passo gara è parso discreto ma a Imola i sorpassi sono complicati e quindi dovremo concentrarci sulla performance in qualifica, al momento un nostro punto debole”. Hamilton ha invece ammesso di aver avuto problemi nella seconda sessione, “ho fatto fatica a trovare costanza di prestazione”, contando sui dati raccolti per fare meglio nella Fp3 e in qualifica.

La sfida per le Ferrari sarà soprattutto con le Mercedes e le Red Bull. George Russell ha ottenuto il quarto tempo, dietro a un sorprendente Pierre Gasly con l’Alpine (il più vicino alla McLaren, a 275 millesimi) e subito davanti a Max Verstappen, ma Leclerc è molto vicino a entrambi. L’altra Red Bull di Yuki Tsunoda ha chiuso ottava, mentre l’attesissimo Kimi Antonelli, sulla Mercedes, ha fatto segnare per oggi solo il 18/o tempo, anche per un errore di guida nel time attack che l’ha relegato ad oltre un secondo da Piastri. Il 18enne ha ammesso l’errore ma ha anche detto che sa “dove migliorare domani perchè bisogna mettere a posto la qualifica.

Nel long run, invece, il passo sembrava buono”. Nella top 10 dei tempi si sono piazzate invece la Racing Bulls di Hadjar – una cui uscita di pista nel finale della seconda sessione ha imposto una breve bandiera rossa – e le Williams Carlos Sainz e Alex Albon. Nei commenti post libere, Piastri ha detto che pur non essendo stato “un venerdì perfetto, perchè ci sono alcune cose da aggiustare, tutto è filato piuttosto liscio” e annunciato che punterà tutto sulla qualifica, che non dà per scontata. Meno soddisfatto si è detto Verstappen, finoira l’unico a strappare una vittoria alle McLaren nelle prime gare stagionali. L’olandese spera di “trovare un miglior bilanciamento in curva, per andare più veloci. La McLaren mi ha superato, questo dice abbastanza…. Penso piuttosto che dovremo lottare con gli altri”.

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Errani e Paolini volano in finale: doppio sogno azzurro agli Internazionali d’Italia

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Ancora loro, ancora in finale. Sara Errani e Jasmine Paolini firmano una prestazione di altissimo livello e si guadagnano l’accesso all’atto conclusivo del doppio femminile agli Internazionali BNL d’Italia 2024, bissando il traguardo raggiunto lo scorso anno. In semifinale, le campionesse in carica hanno superato con il punteggio di 6-4 6-4 la coppia russa composta da Mirra Andreeva e Diana Shnaider, in una rivincita della finale olimpica di Parigi 2024.

Prestazione solida e tatticamente perfetta

Un’ora e 22 minuti di partita ben gestita, con 18 vincenti a testa per entrambe le coppie ma un dato decisivo: 34 errori gratuiti per le russe, contro 25 delle azzurre. Una differenza che ha fatto pendere l’ago della bilancia verso l’Italia.

«C’è davvero tanta gioia e soddisfazione», ha detto a caldo Sara Errani.
«È stata una partita tosta ma siamo state tutte e due molto solide, direi tatticamente perfette».

Paolini fa doppietta: finale anche in singolare

Jasmine Paolini scrive un’altra pagina di storia azzurra: è la prima italiana dopo 11 anni a raggiungere entrambe le finali a Roma. L’ultima? Proprio Sara Errani nel 2014.

«È sempre difficile giocare contro di loro perché sono due ottime singolariste», ha spiegato Jas.
«Sto vivendo una settimana incredibile, e ringrazio Sara che mi supporta in questo doppio sforzo».

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Veronica Confalonieri: «La paternità ha cambiato Lorenzo Musetti. Ora è più forte e sereno»

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Mentre sul campo centrale del Foro Italico Lorenzo Musetti incanta il pubblico con il suo tennis elegante, in un angolo tranquillo del villaggio del torneo la compagna Veronica Confalonieri si prende un attimo di respiro. Accanto a lei, il piccolo Ludovico, nato lo scorso 15 marzo, è coccolato dalla nonna materna. In una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, Veronica racconta la trasformazione intima e sportiva del tennista azzurro, diventato da poco papà e semifinalista nei tre Master 1000 sul rosso nella stessa stagione — un traguardo mai raggiunto prima da un italiano.

«Piango ogni volta che vedo il Lorenzo che conosco»

«Mi ero ripromessa di non piangere, ma poi mi emoziono sempre», confida Veronica. «Conosco bene Lorenzo e le critiche che ha ricevuto, e ogni volta che riesce a far vedere tutta la sua bellezza, mi commuovo. Si chiedono come faccia a non considerarsi forte con quel talento? Perché in passato ha avuto poca fiducia in sé stesso. C’è stato un momento difficile nel 2024, e già un paio di anni fa si era affidato a una psicologa».

La rinascita interiore: «Un figlio, non un obbligo»

Il cambiamento più profondo, però, è arrivato con la paternità. «All’inizio, scoprire di essere incinta è stato uno choc. Lorenzo era nel mezzo di una fase confusa e questo si rifletteva anche in campo. Ma oggi, con Ludovico che cresce e interagisce sempre più, vedo Lorenzo sereno, più centrato».

Veronica chiarisce subito: «Non volevo che si sentisse obbligato. Abbiamo parlato a lungo della paternità, in privato. Per me un figlio è molto più di un matrimonio. E lui si è dimostrato maturo anche in questo».

«Ama la famiglia, si ricarica con gli affetti»

Di Musetti, racconta, l’ha conquistata «la profondità dei suoi valori». «È raro oggi trovare un ragazzo così legato alla famiglia. Quando rientra dai tornei non cerca di isolarsi, ma vuole vedere mia sorella, i nostri nipotini. Si ricarica così».

Le critiche e la forza del legame con Tartarini

Veronica non nasconde l’amarezza per le critiche ricevute. «Ne abbiamo sentite di ogni tipo, anche da ex giocatori che nulla sanno di noi. Mi hanno dipinta come una “femme fatale”, hanno detto che avrebbe dovuto cambiare coach… Quello che lo ha ferito di più è stato proprio mettere in discussione il progetto che ha costruito da bambino con Simone Tartarini. Il loro legame è totale».

Il confronto con Sinner? Uno stimolo

Inevitabile il confronto con Jannik Sinner, anche lui protagonista in questi mesi. Ma Veronica non vede rivalità negativa. «Lorenzo è contento dei successi di Jannik, lo stimolano. C’è una sana competizione. Ma bisognerebbe valorizzare anche altri tennisti italiani. Ognuno ha la sua storia. E Lorenzo ha una sensibilità unica. Ecco perché, quando vince, mi viene da piangere».

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