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Ambiente

In Italia rinnovabili in ritardo, bene il riciclo

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La green economy arranca in Italia. Le fonti rinnovabili crescono più lentamente che nel resto d’Europa, l’auto elettrica non decolla. Va bene solo il riciclo dei rifiuti, sopra la media europea. Ma il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, è ottimista: quest’anno, prevede, installeremo 6 gigawatt di nuove fonti rinnovabili. Il quadro della economia verde in Italia è stato fatto come tutti gli anni a Rimini, agli Stati generali della green economy. Un appuntamento organizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile di Edo Ronchi, e che si tiene alla fiera dell’economia circolare Ecomondo. Una fiera che quest’anno presenta numeri da record: 1.500 espositori, mai così tanti, e poi 300 buyer stranieri da 90 paesi, e 280 delegati di associazioni industriali e di governo. Ma nonostante il successo dell’expo riminese, i numeri della green economy in Italia non sono confortanti. L’anno scorso l’energia rinnovabile è scesa dal 21% del fabbisogno nel 2021 al 19%.

Nel 2022 sono stati installati 3 Gigawatt di nuovi impianti per rinnovabili elettriche: in aumento rispetto alla media molto bassa degli ultimi anni, ma ben lontani dai 10/12 di Gw annui che servirebbero per mettersi al passo con i target europei al 2030. Nel 2022 la Francia ha installato 5 Gw, la Polonia 6 Gw, la Spagna 9 Gw e la Germania 11 Gw. E’ buono il tasso di riciclo dei rifiuti, al 72%, sopra la media europea del 58%. Ma il tasso di utilizzo di materia proveniente dai rifiuti è diminuito al 18,4%. L’Italia è al 19esimo posto nella Ue per le aree protette di terra. Aumentano le auto circolanti, arrivate a 683 ogni 1.000 abitanti. Ma le elettriche sono poche: per l’86% le auto sono ancora benzina e diesel, sopra le medie dei paesi europei. Non a caso, le emissioni di gas serra sono aumentate del 2% dal 2019 al 2022. Secondo Edo Ronchi “un maggiore impegno nelle misure per la transizione ecologica all’economia di domani potrebbe contribuire in modo decisivo al rilancio dell’economia italiana, a promuovere innovazioni e investimenti”. Il ministro dell’Ambiente Pichetto, presente all’inaugurazione di Ecomondo e agli Stati generali, ammette i ritardi dell’Italia sulle rinnovabili, ma ribatte che il governo le ha fatte ripartire: “L’obiettivo di quest’anno è farne almeno 6”, dice

. Poi annuncia che il governo presenterà una legge contro il consumo del suolo e farà “in tempi molto brevi” il deposito delle scorie nucleari. Per Pichetto, gli obiettivi climatici al 2030 e 2050 “non dobbiamo raggiungerli in difesa, ma come opportunità, come nuova crescita”. Trovando però “il punto di equilibrio fra gli obiettivi ambientali, l’economicità dell’intervento e l’equilibrio rispetto alla società”. Un concetto ribadito dal suo collega alle Infrastrutture Matteo Salvini: “Dobbiamo fare in modo che questa sacrosanta transizione non danneggi il nostro sistema produttivo”. Proprio oggi, dal Forum europeo sull’energia nucleare di Bratislava, la commissaria Ue per l’Energia, Kadri Simson, ha annunciato che “nei prossimi mesi” sarà lanciata una “alleanza industriale” per i piccoli reattori modulari.

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Procida, liberate zanzare sterili per ridurre la riproduzione

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Troppe zanzare a Procida e così il Comune ha varato un progetto particolare: liberare zanzare sterili in modo che non possano riprodursi, a spiegarlo è lo stesso sindaco dell’isola Dino Ambrosino sul suo profilo Facebook: “Ieri pomeriggio c’è stata una tappa fondamentale del progetto Stop Zanzara Tigre. Sono stati liberati -scrive il sindaco di Procida- nei giardini della Chiaiolella migliaia di esemplari di zanzara maschio sterilizzati. Ogni settimana ne saranno rilasciati nell’ambiente 100.000, si accoppieranno con le femmine, ma non produrranno altri esemplari, in quanto sterili. Il progetto punta a dimostrare in questo modo che nel corso delle successive settimane ci potrà essere una riduzione del numero totale delle zanzare, che non riusciranno a riprodursi. Di conseguenza diminuiranno le zanzare femmine, che sono particolarmente moleste con le loro punture”.

“Il percorso è stato lungo, complesso ma esaltante. Basti pensare -scrive ancora Ambrosino – che la sterilizzazione di ogni singolo maschio è costata 3 centesimi. Il coinvolgimento della comunità della Chiaiolella, gratuito e generoso, ha invece dimostrato che si possono ridurre le condizioni in cui proliferano le zanzare, eliminando tutti i ristagni d’acqua. Un esperimento ben riuscito di Scienza Partecipata.Un grazie al prof. Marco Salvemini, a tutto lo staff di professori e ai giovani studenti delle Università e dell’Accademia di belle arti”.

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Copernicus: aprile di fuoco, negli ultimi 12 mesi riscaldamento +1,61 gradi

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L’aprile del 2024 è stato globalmente il più caldo mai registrato, con una temperatura media dell’aria in superficie di 15,03 gradi, 0,67°C sopra la media di aprile del trentennio di riferimento 1991-2020 e 0,14°C sopra il record precedente dell’aprile 2016. Lo rende noto il servizio meteo della Ue, Copenicus, che precisa che si tratta dell’11esimo mese consecutivo che risulta il più caldo mai registrato. Aprile 2024 è stato anche di 1,58°C più caldo rispetto alla media di aprile dell’epoca pre-industriale (1850-1900). La temperatura media in Europa per l’aprile del 2024 è stata di 1,49°C sopra la media di aprile del trentennio 1991-2020, rendendolo il secondo aprile più caldo mai registrato sul continente.

La temperatura globale della superficie del mare ad aprile 2024 fra il 60esimo parallelo Sud e il 60esimo Nord è stata di 21,04°C, il valore più alto mai registrato per questo mese, di poco sotto i 21,07°C registrati a marzo 2024. Aprile è stato il 13esimo mese di seguito in cui la temperatura globale della superficie del mare è stata la più alta mai registrata in quel mese. Secondo Carlo Buontempo, direttore del Servizio Cambiamento climatico di Copernicus, “El NIno ha avuto il picco all’inizio dell’anno e le temperature della superficie marina nel Pacifico orientale tropicale stanno ora tornando verso condizioni neutrali. Comunque, mentre le variazioni di temperatura legate ai cicli naturali come El Nino vanno e vengono, l’energia supplementare accumulata negli oceani e nell’atmosfera da concentrazioni in aumento di gas serra continueranno a spingere le temperature globali verso nuovi record”.

La temperatura media globale degli ultimi 12 mesi, da maggio 2023 ad aprile 2024, è stata la più alta mai registrata, di 0,73°C sopra la media del trentennio 1991-2020 e di 1,61°C sopra la media dell’epoca pre-industriale 1850-1900. Lo rende noto il servizio meteo della Ue, Copernicus.

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Stop al solare nei campi ma salve le opere già previste

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Sul solare avanti tutta riguardo la norma per lo stop ai pannelli fotovoltaici sui terreni coltivati, inserita nella bozza del decreto sugli aiuti all’agricoltura atteso lunedì in Consiglio dei ministri, ma con qualche primo distinguo. “Niente macchie nere a terra”, ma sì all’agrivoltaico su grandi aree come i tetti delle stalle e delle industrie, per le quali il ministero dell’Agricoltura “ha finanziato solo quest’anno 13.500 aziende” con una prospettiva di 26mila. In più le opere a terra che già erano previste, e “che non sono in numero eccezionale, verranno realizzate” per tutelare le imprese che hanno investimenti in corso, così come ci saranno altre aree agricole ritenute “utilizzabili”, come quelle accessorie alle grandi arterie di circolazione ferroviaria e autostradale, le aree che sono agricole, ma che non vengono utilizzate e non possono essere usate come agricole, ad esempio le cave.

Il giorno dopo la querelle sollevata dalle imprese del solare e dal Mase sulla bozza del provvedimento elaborato dal ministero dell’Agricoltura, il ministro Francesco Lollobrigida ribadisce la sua posizione e difende il testo, definendo la norma “di buonsenso”. E da Torino, a margine della prima tappa del Giro E-24, rassicura anche sul rapporto con Gilberto Pichetto Fratin. “Non solo siamo colleghi, siamo amici e ci sentiamo costantemente. È uscito che ci siano divergenze tra me e lui, ma non c’è alcun tipo di fondamento. Pichetto da agricoltore sa bene quanto è rilevante la tutela del territorio”, ha detto Lollobrigida ai giornalisti. Dopo un’iniziale presa di distanze, nel tardo pomeriggio di ieri il titolare dell’Ambiente aveva precisato che sull’agrivoltaico si stava lavorando “per la migliore formula, per tutelare gli agricoltori e i target di decarbonizzazione” e una telefonata questa mattina tra i due sembra aver ammorbidito ulteriormente le posizioni nella ricerca di una mediazione. Poi riunioni tecniche tra i due ministeri avrebbero analizzato i dettagli per una “soluzione condivisa”. In vista del consiglio di lunedì, resta però alta la preoccupazione da parte degli operatori.

Con il blocco delle realizzazioni degli impianti fotovoltaici “si perdono 60 miliardi di euro” di cui almeno 45 di investimenti privati diretti, afferma Italia Solare, l’associazione delle imprese del fotovoltaico, in una lettera inviata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a Pichetto Fratin. Secondo l’associazione i pannelli coprirebbero solo lo 0,24% della superficie agricola nazionale, “e anche sotto questi sarebbe possibile coltivare e far pascolare”. Secondo la norma all’articolo 6 della bozza di Decreto sui sostegni all’agricoltura, le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra. Ma per Italia Solare “vanno salvaguardate le aree già classificate idonee a questo scopo”. L’energia pulita, dice dal canto suo Lollobrigida “va prodotta bene, non riesco a immaginare la nostra Italia violentata da un modello di sviluppo senza razionalità”.

“Sottrarre terreno agricolo – aggiunge il ministro – significa speculare, per questo stiamo lavorando a un articolo che ponga limiti serissimi a questo tipo di sviluppo senza freni e garantisca produzione energetica”. Le previsioni del governo precedente sono state moltiplicate per quattro: “Siamo stati premiati con 830 milioni in più dalla Commissione per investimenti sul solare, quindi sappiamo fare le cose”, ha detto Lollobrigida. Appoggio al titolare del Masaf arriva intanto anche dalla Lega con il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, responsabile Agricoltura e Turismo. Mentre da parte degli agricoltori, la Cia è contraria ai pannelli a terra sui terreni coltivabili “che devono servire per produrre cibo” ma “in alcune aree marginali con terreni non coltivabili pensiamo che l’agrivoltaico possa andare”.

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