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Economia

Il reddito di cittadinanza, istruzioni per l’uso: va speso tutto altrimenti il mese successivo lo tagliano fino al 10%

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Il soldi del reddito di cittadinanza vanno spesi. Se chi li percepisci pensa a conservarli quando ci saranno tempi peggiori, la misura avrà un impatto assistenzialistico. Ed è quello che a Palazzo Chigi vogliono evitare. Potenzialmente riguarda 1,8 milioni di famiglie e 5 milioni di individui. Chi non utilizzerà  fino all’ultimo centesimo del Rdc, il mese successivo dovrà fare infatti i conti con un assegno alleggerito fino al 10%. La versione definitiva del Decretone, a un giorno dall’approvazione del Consiglio dei ministri, ancora non c’è ma nelle ultime bozze spuntano alcune novità annunciate dal governo e ora messe nero su bianco. Salvaguardati ad esempio i genitori con bebe’ sotto i tre anni, single compresi: a loro il reddito andra’ a prescindere dal nuovo impiego e non saranno neanche obbligati a contribuire a progetti utili alla collettivita’. Spunta anche una tassa sui giochi a copertura di 400 milioni di euro che mancavano per finanziare reddito di cittadinanza e quota 100.

Poco più di un terzo (150 milioni) entrerà nelle casse dello Stato grazie all’aumento dell’aliquota del Preu, il prelievo sulle slot machine, e il resto arriverà dalla tassazione delle vincite e dal contrasto al gioco illegale.

La tabella di marcia per far partire la misura bandiera dei 5S resta pero’ a tappe forzate per i beneficiari e soprattutto per le amministrazioni, dall’Inps ai comuni.

REDDITO VA SPESO O TAGLIO 10% SU MESE DOPO – Chi usufruira’ del Rdc dovra’ spenderlo, altrimenti il mese successivo subira’ un taglio del 10 per cento del beneficio. Previsto inoltre un monitoraggio del ministero del lavoro proprio sulle spese.

RDC A GENITORE CON BEBE’ ANCHE SENZA LAVORARE – Niente obbligo di accettare un’offerta di lavoro per uno dei genitori nelle famiglie con bimbi fino a 3 anni. La misura, che sembra valere anche per i genitori single, nel caso di una famiglia prevede che un altro componente contatti il centro per l’impiego. Per i dettagli servira’ un decreto attuativo.

OFFERTE DI LAVORO, SI CAMBIA – Nei primi 12 mesi di fruizione del reddito di cittadinanza va accettata la prima offerta di lavoro “entro 100 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibile in cento minuti con i mezzi pubblici”. Se si tratta di seconda offerta il limite chilometrico sale a 250 km, mentre se si tratta di terza offerta va accettata in tutto il territorio nazionale.

LA PRIMA MOSSA TOCCA ALLL’INPS – Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del dl l’Inps da’ l’ok al modulo per la domanda.

DOMANDE A PARTIRE DA 5 MARZO – Il Rdc puo’ essere richiesto dopo il 5 di ogni mese: il primo utile e’ marzo.

A CHI VA RICHIESTO – Il Rdc, che arriva con una “normalissima” prepagata di Poste Italiane, potra’ essere richiesto via web ma chi non ha dimestichezza con il mondo dell’online potra’ andare agli uffici postali o al Caf. Entro 10 giorni lavorativi i dati devono essere comunicati all’Inps.

VERIFICA INFORMAZIONI – Ancora un’altra tappa: entro 5 giorni lavorativi dalla comunicazione delle informazioni, l’Inps verifica i i requisiti. Il via libera arriva entro la fine del mese successivo alla trasmissione della domanda all’Istituto.

STRANIERI, PALLA AI COMUNI – In attesa che nasca l’anagrafe nazionale della popolazione residente, sono i comuni a dover verificare i requisiti di residenza e soggiorno e poi comunicare le informazioni all’Inps tramite la piattaforma digitale.

CENTRI IMPIEGO – Una volta che la domanda viene accettata, i beneficiari verranno contatti dai Centri per l’impiego. A questo punto scatta la formazione o il reinserimento lavorativo.

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Economia

Giorgetti conferma il taglio del cuneo ai ‘redditi medio-bassi’

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Nel Def “noi abbiamo ribadito che sarà prioritario tra gli interventi del prossimo piano strutturale in base alle nuove regole esattamente garantire e confermare la riduzione del cuneo fiscale e abbattimento dell’imposizione per questi redditi medio-bassi”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time alla Camera. “Per quanto riguarda le coperture potranno essere definite esattamente in quella sede, che è quella che le regole contabili prevedono”, ha aggiunto. “Le stesse polemiche che lei porta qui oggi venivano additate l’anno scorso nei confronti del governo dicendo che non avremmo mai potuto fare le misure che poi abbiamo fatto. Io sono sono confidente, ho fiducia che riusciremo ad andare incontro, a favore di queste categorie che sono state oggettivamente aiutate”, ha detto il ministro.

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Economia

Faro imprese sull’intelligenza artificiale, in crescita del 30%

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Il mercato italiano dell’intelligenza artificiale è stimato per il 2023 a 570 milioni di euro con un tasso di crescita di oltre il 30%, che prosegue anche quest’anno e che nel 2026 arriverà a 1,2 miliardi di euro. Lo dice il Rapporto ‘Il Digitale in Italia 2023′ di Anitec-Assinform, al centro del convegno organizzato – presso l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo a Torino – da Confindustria Piemonte con Anitec-Assinform, Digital Innovation Hub Piemonte e Fondazione Piemonte Innova. “E’ necessario stimolare un dibattito aperto con al centro un utilizzo consapevole e costruttivo dell’IA per migliorare la vita delle persone e far progredire economia e società. In questa prospettiva, dobbiamo valorizzare la collaborazione pubblico-privato anche in questo comparto.

La recente inaugurazione della Fondazione Ai4Industry – Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale qui a Torino, è un eccellente segnale in questa direzione, così come il lavoro che svolgono ogni giorno imprese e talenti per una applicazione concreta di questa tecnologia” ha sottolineato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte e di Anitec-Assinform. “È importante riconoscere come l’intelligenza artificiale sia già oggi una realtà imprescindibile per tutte le imprese che aspirano a competere a livello nazionale, europeo e globale. Ma è cruciale un utilizzo consapevole, etico e sicuro. Per questo è fondamentale la collaborazione pubblico-privata, una governance collaborativa e multistakeholder di soggetti abilitanti che garantiscano un approccio responsabile e costruttivo a questa tecnologia” ha affermato Massimiliano Cipolletta, presidente della Fondazione Piemonte Innova.

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Economia

Per Fs ricavi trimestre in crescita di quasi il 20%

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Il gruppo Ferrovie dello Stato ha chiuso il primo trimestre con ricavi in crescita “di quasi il 20%”. Lo ha detto l’amministratore delegato Luigi Ferraris a margine della ‘Influence Relevance & Growth Confernce’ organizzata a Milano da NeWest Corp insieme a Sda Bocconi, Aspen e Cnbc. “Come investimenti – ha sottolineato il manager – siamo addirittura in crescita rispetto al 2023, che è stato un anno record”. “Nell’intero trimestre – ha spiegato Ferraris – abbiamo numeri positivi rispetto al 2023 soprattutto con i passeggeri, un po’ meno invece sulle merci a causa delle criticità legate ai valichi di frontiera che sono chiusi e al fatto che la Germania è ancora in sofferenza rispetto a dei cantieri che stanno portando avanti”. A tutt’oggi infatti la linea ferroviaria del Frejus è chiusa dallo scorso agosto sul versante francese a causa di una frana, con una perdita stimata dal gruppo di 8 milioni al mese, di cui 5 per il comparto merci e 3 per quello passeggeri. Quest’ultimo, legato all’Alta Velocità, è parzialmente in funzione grazie a un servizio automobilistico sostitutivo tra le stazioni di di Oulx (Torino) e Saint Jean de Maurienne (Francia).

Il problema sarà risolto entro l’anno, come annunciato al bilaterale tra il ministro francese dei trasporti Patrice Vergriete e l’italiano Matteo Salvini al G7 dei Trasporti a Milano lo scorso 12 aprile. Escluso invece un interesse delle Ferrovie italiane per il mercato Usa. “Abbiamo molto da fare in Italia prima di pensare agli Stati Uniti”, ha detto il manager rispondendo a una domanda e ricordando che “negli Usa siamo già presenti con la società di ingegneria Italferr, ci guardiamo intorno, siamo partner potenziali di progetti e dialoghiamo con Amtrack, ma non abbiamo nessun coinvolgimento diretto”. Le Fs operano già attraverso società controllate o partecipate in Germania, Regno Unito, Francia, Spagna, Grecia e Olanda, oltre che in Columbia, India, Qatar e Turchia. Ferraris ha parlato anche di Europa, sottolineando la necessità per il Vecchio Continente di dotarsi di una “rete integrata ad alta velocità” che unisca tuti i Paesi. Al momento infatti ne sono dotati soltanto “Spagna, Francia e Italia, in Germania ce n’è poca e nell’Europa Orientale è da costruire”. Poi c’è il tema del trasporto merci. Secondo Ferraris “L’Italia – è uno hub naturale logistico nel Mediterraneo, ma se non è ben connessa alla rete centro-europea è un problema”.

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