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Politica

Effetto scissione nel M5s su voto, i ballottaggi sono un test per le alleanze

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Quindici giorni. Il tempo di aspettare il secondo turno, e gia’ lo scenario politico non e’ piu’ lo stesso. I ballottaggi di domenica si annunciano come un esame per coalizioni riviste e corrette. I leader di centrodestra mirano a mettere da parte le divisioni della prima tornata, e hanno sfoggiato unita’ in un video appello al voto. Mentre il centrosinistra sta provando a verificare i danni della scissione nel M5s. Il centro, invece, non puo’ che prendere tempo, per capire chi stara’ con chi per fare cosa. L’assetto parlamentare post scissione Cinque stelle rischia intanto di portarsi dietro pericolosi assestamenti: gli equilibri numerici andranno ricalibrati, prima di tutto nelle commissioni. Per il momento, pero’, non sono previsti regolamenti di conti ai piani alti: il presidente del consiglio, Mario Draghi, non reputa necessario un rimpasto. E non pensa che la tenuta della maggioranza abbia cambiato vigore: “Mi sento con lo stesso mandato”, ha risposto a margine dei lavori in Ue. Domenica si tornera’ al voto in 13 capoluoghi: in 7 il centrosinistra si presenta ai ballottaggi in vantaggio, in 5 il centrodestra, in uno (Viterbo) una lista civica. Fra le sfide tenute piu’ d’occhio, c’e’ quella di Verona, con Damiano Tommasi che, per il centrosinistra, sfida il sindaco uscente Federico Sboarina, sostenuto da Lega e FdI, ma non da FI. Attenzione anche su Parma, dove l’ex assessore di Pizzarotti, Michele Guerra, sostenuto dal centrosinistra ma non dal M5s, se la vede con Pietro Vignali che, presentato da Lega e FI, per il ballottaggio ha ottenuto il sostegno anche di FdI, seppur con qualche incertezza. “Adesso l’importante e’ unirsi, anche laddove il centrodestra la settimana scorsa e’ andato diviso, e scegliere donne e uomini che rappresentano il centrodestra, che unito vince da Nord a Sud”, ha detto Matteo Salvini nel videomessaggio. Stesso invito da Giorgia Meloni: “Fratelli d’Italia sostiene e invita a votare il candidato di centrodestra arrivato al ballottaggio. Perche’ noi combattiamo sempre e solo la sinistra”. Diretto Silvio Berlusconi: “Se deciderete di non scegliere, vincera’ la sinistra”. Se al centrodestra il voto servira’ a pesare la coalizione, al centrosinistra sara’ utile per capire un po’ meglio quale futuro abbia il campo largo, quello a cui sta lavorando il Pd, per riunire le forze che vanno dall’ex Leu a Iv e Calenda, passando per il M5s e, adesso, Ipf. “Noi governiamo 2 su 13 citta’ capoluogo al voto – ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta – Prima di parlare di campo largo che si sfarina, aspetto il risultato di domenica”. L’orizzonte poi si spostera’ alle politiche del 2023: “Le alleanze che cerchiamo sono le piu’ larghe – ha detto Letta – Chi ci vuol stare stara’ con noi sulla base dei programmi. Il Pd e’ il partito piu’ grande, che ha la maggiore responsabilita’ di mettere parole di unita’. Ai cittadini non importa sapere se c’e’ tizio o caio ma se abbiamo un programma vincente”. La nuova formazione di Luigi Di Maio, Insieme per il futuro, si aggiunge al gia’ affollatissimo centro. Per adesso e’ un tutti contro tutti. Con l’arrivo Di Maio il clima non cambia. Per esempio, se Berlusconi ha aperto uno spiraglio, Antonio Tajani lo ha subito chiuso: “Il centroe’ Forza Italia, non c’e’ bisogno di altri centrini… Di Maio? Di Maio e’ Di Maio, noi siamo noi, e poi sta con la sinistra…”. Lapidario Carlo Calenda: “Un accordo con Ipf non sta ne’ in cielo ne’ in terra. Devono andare a casa. Non credo che Di Maio abbia il coraggio di chiamarmi, nel caso sarei cortesemente fermo nel dirgli che e’ il caso di fare un giro fuori dalla politica”. Al di la’ delle dichiarazioni, la situazione e’ fluida, ingarbugliata, per nulla lineare. Come dimostra il “caso Lucca”. A livello nazionale, Azione dice “no” al campo largo ma, per la chiusura della campagna elettorale, nella citta’ toscana sono arrivati sia Letta sia Calenda, a sostegno del candidato di centrosinistra, Francesco Raspini: “Il nostro candidato, che non era di Azione ma un civico – ha spiegato Calenda – ha deciso di appoggiare la destra dove c’e’ anche CasaPound e io mi sono scusato con gli elettori e vado a sostenere il candidato altrui”.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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