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De Luca: straordinaria vittoria sui fondi per la Campania

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“Il Consiglio di Stato ha confermato pienamente le tesi della Campania, ha censurato i ritardi, e stabilisce l’inaccettabilità delle procedure messe in campo dal Governo. E’ il risultato della battaglia di civiltà e di dignità nella quale si sono impegnati in questi mesi centinaia di sindaci, amministratori, semplici cittadini. E’ un motivo di grande speranza e di grande soddisfazione per quanti hanno creduto nella giustizia amministrativa del nostro Paese”. Così il governatore Vincenzo De Luca sulla decisione del Consiglio di Stato in relazione ai fondi per la Campania, giudicata una “straordinaria vittoria” dopo mesi di polemiche.

Il Consiglio di Stato, ricorda ancora De Luca, “ha considerato pretestuosa la sopravvenienza dell’articolo 10 del Decreto coesione: smantellata la norma che surrettiziamente introduceva la vicenda Bagnoli nel Fondo di sviluppo e coesione”. “Ci si augura che a questo punto sia terminata la lunga e vergognosa catena di pretesti, di dilazioni, di ritardi strumentali, che ha penalizzato e penalizza le imprese, le famiglie, i Comuni della Campania. Ci si augura di poter cominciare a lavorare nell’interesse delle nostre comunità”, conclude il presidente della Regione.

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Sergio: Bortone andava licenziata. Insorge il Pd

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“Serena Bortone doveva essere licenziata per quello che ha fatto e non è stata licenziata. Non è stata punita”. L’Ad Rai Roberto Sergio torna sul caso Scurati alla Festa dell’Innovazione del Foglio a Venezia e non usa mezzi termini nel giudicare il comportamento della conduttrice, provocando la reazione indignata del Pd. L’Ad nega, d’altra parte, che esista una TeleMeloni e non si sottrae alle domande sul suo futuro, assicurando che il patto della staffetta con il dg Giampaolo Rossi resta in piedi e che dopo le europee i due si scambieranno i ruoli senza “nessun problema”.

A far discutere, in primo luogo, sono le affermazioni nette sulla conduttrice di ‘Chesarà…’, che ha denunciato l’episodio della mancata messa in onda del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile sui social ed è per questo alle prese con un procedimento disciplinare. “L’11 di questo mese rappresenterà le sue tesi e valuteremo, ma certamente a nessun dipendente di nessuna azienda sarebbe consentito di dire cose contro l’azienda in cui lavora – ha affermato Sergio -. Lei questo ha fatto e non è stata punita”.

Poi ha negato qualsiasi censura, spiegando che aveva mandato “un whatsapp a Bortone” con il quale la invitava “a mandare in onda il monologo” e che lo scrittore ha scelto di non andare solo perché “non veniva pagato”. False, a suo dire, anche le notizie su una riduzione per punizione delle puntate del programma di Bortone. “I palinsesti per la prossima stagione saranno presentati ai vertici venerdì della prossima settimana – ha aggiunto -. Quindi è una notizia che non esiste in questo momento”.

“Frasi vergognose”, secondo il senatore del Pd, Francesco Verducci. “È l’arroganza di un potere che è diventato censura e intimidazione – ha detto il parlamentare -. Di Roberto Sergio peraltro ricordiamo perfettamente le uscite social contro l’azienda Rai (ai tempi di un Sanremo) e in altro contesto contro il suo collega direttore Andrea Vianello. Quindi evidentemente per lui vale tutto. Altri invece vanno licenziati”. Per Sergio, invece, la Rai è travolta dalla fake news e non esiste alcuna TeleMeloni. “Teleopposizioni la chiamerei – ha sostenuto -. L’Osservatorio di Pavia proprio ieri mi ha mandato un’ultima testimonianza e mai come nella mia gestione c’è stato un equilibrio correttissimo”.

Nessuna epurazione per l’Ad: da Fabio Fazio a Amadeus “tutti sono andati via per propria scelta”. Lucia Annunziata, che ha lasciato l’azienda in polemica con la deriva politica dei vertici, è ora candidata alle europee per il Pd. “Era chiaro che già all’epoca il suo obiettivo era quello – ha affermato Sergio -. Io l’ho accompagnata all’uscita nella maniera più garbata possibile. Aveva una penale da pagare che non ha pagato”. Dopo le europee è atteso il rinnovo dei vertici e, secondo le indiscrezioni riportate dai media, l’amministratore delegato in pectore Rossi non guarderebbe con favore all’ipotesi di un dg unico e potrebbe al massimo accettare al suo fianco una figura dedicata esclusivamente al prodotto. Non è così secondo Sergio.

“Un anno fa mi è stato chiesto di completare il mandato di tre anni con l’uscita di Fuortes – ha ricordato -. Io ho accettato ed ho nominato come dg Giampaolo Rossi, che stimavo e continuo a stimare. Ora lui sarà il prossimo amministratore delegato e io sarò il prossimo dg. Non c’è nessun problema”. Infine un riferimento ai prossimi programmi. Non ci sarà una trasmissione con Pio e Amedeo come riportato da alcuni media. “Ho letto che sarebbe stato proposto loro un programma in Rai – ha detto -. Sarei contento ma non è così”. Quanto a Fiorello, ha concluso, “ora è sul divano, riposa. Sa che inizierò il pressing su di lui da metà luglio. Da metà luglio a metà agosto scopriremo se potrà ritornare in Rai”.

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De Luca all’attacco del Governo sulla Sanità: liste d’attesa? Iniziativa truffaldina e sgangherata

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“A tre giorni dal voto esce il provvedimento che da domani abbatte le liste di attesa, una delle iniziative truffaldine e sgangherate di questo Governo”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca nella sua diretta Facebook. “Su questo progetto – ha detto – non c’è un euro stanziato, tranne che 500.000 euro per il 2024 e 1,5 milioni per il 2025 per pagare chi farà parte dell’organismo di controllo istituito dal Governo.

C’è già l’Agenas ma facciamo un nuovo comitato, invece di riversare i dati sulla piattaforma digitale dell’agenzia. Sappiate che tutte le piattaforme informatiche del Governo non hanno mai funzionato. Quella del Pnrr non funzionava per la maggior parte dei casi. Si prevede che le Asl debbano rispondere in 15 giorni a tutti i rilievi di inefficienza fatti dai singoli cittadini, quindi i dirigenti Asl saranno impegnati a produrre carte invece che dare servizi a cittadini, il nostro è l’unico Governo d’Europa che complica tutti i percorsi burocratici. Va detto che la Campania ha già da un anno il sistema unico di prenotazione, compreso il privato convenzionato, senza aspettare il regio decreto di Vittorio Emanuele III”.

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Vademecum per l’elettore: si vota sabato dalle 15 alle 23 e domenica dalle 7 alle 23

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Tutto pronto per l’Election day. Sabato dalle 15 alle 23 e domenica dalle 7 alle 23 seggi aperti per eleggere i 76 membri italiani del Parlamento europeo, per le amministrative in 3.698 Comuni e per rinnovare il presidente ed il Consiglio regionale del Piemonte. L’elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale. Chi è sprovvisto di quest’ultima potrà richiederla, anche nei giorni della votazione, all’ufficio elettorale del proprio Comune.

Per le Europee l’elettore può tracciare un simbolo sulla lista scelta anche non indicando alcun candidato. Si può votare per una sola lista. Si possono esprimere accanto al simbolo fino ad un massimo di tre preferenze, indicando il cognome dei candidati scelti che dovranno appartenere alla lista votata. Non è quindi ammesso il voto disgiunto che annullerebbe la scheda.

Se si sceglie di esprimere due o tre preferenze queste devono riguardare candidati di genere diverso, per non annullare la seconda e la terza preferenza. Il sistema elettorale è proporzionale; la soglia di sbarramento per partecipare al riparto dei seggi è del 4% dei voti a livello nazionale.

Gli elettori avranno a disposizione una scheda che sarà di colore diverso a seconda della circoscrizione di appartenenza: grigio, per la circoscrizione elettorale I – Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia); marrone, per la circoscrizione elettorale II – Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna); rosso rubino, per la circoscrizione elettorale III – Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); arancione, per la circoscrizione elettorale IV – Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); rosa, per la circoscrizione elettorale V – Italia insulare (Sicilia, Sardegna). Diciotto anni è l’età minima per votare; 25 anni per candidarsi.

In quest’ultimo caso l’Italia è il Paese con il limite più alto d’Europa, insieme alla Grecia. Per le Amministrative l’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 23 e lunedì 24 giugno. Oltre 17 milioni gli italiani chiamati a votare. Per le Regionali, gli elettori piemontesi sono 3,6 milioni. I 50 consiglieri saranno eletti con un sistema misto: proporzionale per 40 seggi, maggioritario per 10.

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