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Lanciato il taxi spaziale Starliner, a bordo 2 astronauti

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La navetta Starliner è finalmente in viaggio verso a Stazione Spaziale Internazionale con due astronauti a bordo. Dopo una lunghissima attesa, fatta di innumerevoli rinvii dovuti a problemi tecnici e costi che hanno superato di oltre un miliardo quelli previsti inizialmente, la capsula della Boeing è stata lanciata dalla base di Cape Canaveral con un razzo Atlas V della United Launch Alliance. A bordo ci sono due veterani della Nasa: Butch Wilmore, nel ruolo di comandante, e Suni Williams come pilota nonché prima donna a partecipare a un test in volo di un veicolo per la Nasa. Il lancio è avvenuto regolarmente ed è riuscita senza problemi anche la separazione della Starliner dallo stadio superiore Centaur dell’Atlas V.

E’ un momento atteso da anni: inizialmente previsto nell’aprile 2023, il volo era stato riprogrammato a fine luglio e quindi rinviato più volte per problemi tecnici di natura diversa, dai paracadute e al rivestimento dei circuiti elettrici. Mentre la Starliner era alle prese con i suoi problemi tecnici, la Crew Dragon ha continuato a collezionare successi a partire dal maggio 2020, fino ad avere al suo attivo 13 voli nei quali ha portato in orbita 50 fra astronauti e cosmonauti. I due astronauti a bordo della Starliner stanno affrontando un volo di 25 ore e alle 18,15 del 6 giugno è previsto l’arrivo alla Stazione Spaziale, dove li attendono i sette colleghi dell’attuale equipaggio, composto da quattro americani e tre russi.

Sarà anche un viaggio impegnativo, durante il quale Wilmore e Williams dovranno condurre una serie di test, compresa la guida manuale della navetta. Progettata per trasportare quattro astronauti oppure due astronauti e un carico, in questo volo di prova la Starliner sta viaggiando con un carico di 345 chilogrammi fra cibo, abiti, materiali e rifornimenti. Una volta agganciata la navetta alla Stazione Spaziale, Wilmore e Williams affronteranno una settimana di lavoro durante la quale dovranno eseguire i test necessari perché la Starliner ottenga dalla Nasa la certificazione di idoneità al trasporto di astronauti.

Se tutto andrà bene in questo Crew Flight Test della navetta, iniziato con il lancio e che si concluderà con il rientro a Terra, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti avrà al suo attivo due taxi spaziali perché la Starliner si alternerà alla Crew Dragon nel trasportare uomini e rifornimenti alla Iss. Non si esclude che le conseguenze di questo nuovo assetto possano farsi sentire anche sulla programmazione dei voli di astronauti della Nasa sulle navette russe Soyuz. Per l’amministratore capo della Nasa Bill Neson il test segna “una pietra miliare nel futuro dei voli spaziali”, come ha scritto sulla piattaforma X congratulandosi.

“Butch e Suni viaggiano sicure tra le stelle”, ha scritto ancora riferendosi ai due veterani che stanno collaudando il veicolo. “Ci vediamo a casa”, ha aggiunto. Per il presidente e Ceo della Boeing Defense, Space & Security, Ted Colbert, il test “rappresenta l’inizio di una nuova era dell’esplorazione spaziale”. Il lancio, ha aggiunto, è stato “un ottimo inizio. Non vediamo l’ora di portare gli astronauti in sicurezza alla Stazione Spaziale e di riportarli a casa”.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

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Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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