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Calciomercato, la Juve prende Rabiot, Intere e Roma aspettano Barella

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Ufficiale RABIOT alla Juventus e PINAMONTI al Genoa, quasi fatta per MANOLAS al Napoli, ancora uno o due giorni per BARELLA, oggetto del desiderio di Inter e Roma. L’ultimo week-end prima dell’apertura ufficiale della finestra del mercato estivo regala un paio di certezze e un dilemma destinato a risolversi magari gia’ domani quando l’ad dell’Inter, Beppe Marotta, incontrera’ in Lega il presidente del Cagliari, Giulini: sara’ l’occasione per parlare del giovane talento sardo, appetito dal club nerazzurro (35 mln e due giovani) e da quello giallorosso (che offre invece 35 mln piu’ DEFREL, valutato 15). Allo stato, non sembra che l’Inter sia intenzionata a giocare al rialzo e quindi sara’ decisiva la volonta’ del giocatore. In attacco, tutto resta legato alle laboriose trattative per LUKAKU e DZEKO, per i quali Manchester United e Roma tengono il punto. Per finanziare l’acquisto del belga Marotta potrebbe mettere sul mercato JOAO MARIO e DALBERT che non rientrano nei piani di Conte. Intanto, oggi la Juventus, dopo LUCA PELLEGRINI, che ha svolto le visite mediche, ha annunciato anche Adrien Rabiot che arriva a Torino a parametro zero. Nell’attesa di sapere se anche DE LIGT vestira’ bianconero nella prossima stagione, il club di Andrea Agnelli deve pero’ anche pensare alle uscite, con Gonzalo HIGUAIN tra i principali indiziati. Sull’argentino in Italia ci sarebbe la Roma che pero’ non e’ disposta a svenarsi, visto che deve anche pensare ad acquisire un portiere per sostituire OLSSEN, il sostituto di MANOLAS e l’eventuale sostituto di Edin DZEKO, quest’ultimo in stand-by nelle trattative con l’Inter che intanto, stando ai media turchi, avrebbe puntato il giovane centrocampista TOKOZ, classe ’96 in forza al Besiktas (sarebbe l’alternativa a Barella) e sul quale c’e’ anche la Lazio che intanto sta per chiudere per LAZZARI della Spal. La Fiorentina, nell’attesa di conoscere il futuro di CHIESA, cerca acquirenti per il ‘cholito’ SIMEONE che, pero’, avrebbe detto no al Sassuolo e potrebbe accasarsi al Verona (lo vuole Juric) o all’Atalanta (che sta per prendere JOAO PEDRO). In entrata, intanto, il club viola e’ tornato su BENNACER dall’Empoli. La Samp ha ceduto KOWNACKI al Fortuna Duesseldorf, GERSON e’ a un passo dalla Dinamo Mosca, mentre in casa Milan ci sono buone notizie ful fonte CEBALLOS: il giocatore ha accettato la ‘corte’ dei rossoneri che adesso devono discuterne col Real. Il Napoli, in attesa di MANOLAS (nelle ultime ore sarebbero sorti piccoli intoppi su alcune clausole del contratto, comunque superabili), aspetta sempre il si’ dal colombiano JAMES RODRIGUEZ: due acquisti che verrebbero in parte finanziati con le cessioni di VERDI (c’e’ il Torino), INGLESE (piace alla Fiorentina) e DIAWARA, che passera’ alla Roma in un’operazione comunque slegata dal centrale greco.

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Pioli più lontano, forse è Conte il nuovo allenatore del Napoli

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La panchina del Napoli potrebbe presto vedere un cambio significativo con due grandi nomi del calcio italiano in lizza per il ruolo di allenatore capo: Antonio Conte e Stefano Pioli. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha un chiaro favorito tra i due: l’ex allenatore di Inter e Juventus, Antonio Conte, considerato l’uomo ideale per avviare un nuovo ciclo vincente al club.

Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, De Laurentiis è disposto a offrire a Conte un contratto triennale con un compenso sostanzioso e piena libertà di manovra sul mercato, nella speranza di sedurre il tecnico toscano, che sembra attendere offerte da club di maggior prestigio europeo.

Nonostante l’interesse per Conte, il Napoli non ha escluso altre opzioni. Stefano Pioli, che recentemente sembrava perdere terreno, rimane una valida alternativa. Anche Gian Piero Gasperini è stato menzionato come possibile candidato, sebbene per ora rimanga solo un’ipotesi.

Il Napoli, dopo una stagione al di sotto delle aspettative, è alla ricerca di un rinascimento che possa rinvigorire la squadra e riacquistare la fiducia dei tifosi. La rosa attuale è considerata competitiva, e Conte, se dovesse accettare l’incarico, ha richiesto di mantenere i giocatori chiave, ad eccezione di quelli in partenza come Zielinski e Osimhen.

Il futuro allenatore del Napoli avrà il compito di ripristinare il morale e ottimizzare le prestazioni di una squadra che, nonostante le difficoltà, lotta ancora per un posto nelle competizioni europee. La decisione finale sull’allenatore sarà probabilmente annunciata al termine della stagione, quando il club avrà un quadro più chiaro delle sue prospettive europee e potrà pianificare con maggiore certezza il futuro.

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Tennis, Masters 1000 di Madrid: Sinner troppo forte per l’amico Sonego

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Esordio vincente per Jannik Sinner al Masters 1000 di Madrid. L’altoatesino, n.2 del ranking e testa di serie n.1, nel derby azzurro con Lorenzo Sonego, si è imposto con un perentorio 6-0 6-3 in un’ora e otto minuti di gioco. Al terzo turno Sinner affronterà il vincente del match tra il russo Pavel Kotov e l’australiano Jordan Thompson.

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Cambi panchine e stagione no, la Salernitana saluta la A

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La retrocessione in serie B della Salernitana, sancita dalla sconfitta di questa sera per 3-0 a Frosinone, era sembrata, da tempo, un film dal finale già scritto. Ma ora che anche la matematica ha spazzato via le ultime speranze, l’amarezza e lo sconforto hanno preso il sopravvento perfino sulla rassegnazione. Dopo tre stagioni consecutive, Salerno saluta l’olimpo del calcio e si prepara a ripartire dalla cadetteria. Un epilogo che è diretta conseguenza di un’annata in cui nulla ha funzionato, e nella quale non è servito nemmeno cambiare quattro allenatori e due direttori sportivi per ritrovare la retta via. In difficoltà praticamente dall’inizio, la Salernitana ha probabilmente pagato (anche) il clima di grande confusione che si è creato sin dagli albori di una stagione sportivamente maledetta.

A giugno i contatti tra Paulo Sousa e il Napoli avevano acceso un primo focolaio, disinnescato a fatica e i cui strascichi si sono protratti nel tempo tra frecciate e veleni per un mercato che non è mai realmente decollato; a fine agosto, poi, i mal di pancia di Dia per la mancata cessione hanno lasciato intendere che qualcosa si stava per rompere. Il presidente Danilo Iervolino ha provato a rimescolare continuamente le carte ma senza riuscire a cambiare l’esito della partita. Gli avvicendamenti in panchina tra Paulo Sousa, Filippo Inzaghi, Fabio Liverani e Stefano Colantuono e il passaggio di consegue tra Morgan De Sanctis e Walter Sabatini non sono bastati per evitare la retrocessione.

A pesare è stato sopratutto il rendimento disastroso avuto nel 2024. Al giro di boa, infatti, i campani erano a soli due punti dalla zona salvezza. Ma la rivoluzione di mercato targata Sabatini (11 acquisti, tra cui gli esperti Boateng e Manolas) stavolta non è servita ad evitare il tracollo. Anzi. Nel nuovo anno la Salernitana non è mai riuscita a conquistare i tre punti, sprofondando all’ultimo posto e perdendo sempre più contatto dalla zona salvezza.

Fino ad arrivare all’epilogo di oggi allo ‘Stirpe’: Salerno torna in serie B. Alla proprietà, adesso, spetterà il compito di provare a rimettere insieme i cocci d’un vaso che è andato in frantumi, distruggendo un progetto sportivo che, soprattutto dopo lo scorso campionato (salvezza centrata con tre turni d’anticipo), sembrava destinato ad avere ben altre prospettive. Serviranno, adesso, nuova linfa e nuove idee, anche per onorare la passione di una piazza che è stata tra le poche note liete di questa annata fallimentare.

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