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Cesare Battisti è in isolamento nel carcere di Oristano, sconterà la condanna all'”ergastolo senza benefici”

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Cesare Battisti è stato allontanato da Roma per motivi di sicurezza. Nelle ore in cui arrivava a Ciampino c’era chi esponeva uno striscione “Battisti Libero” firmato con la stella delle Brigate Rosse. 

La parola “ergastolo” è risuonata più volte, nelle ultime ore, da quando Cesare Battisti è stato catturato, trasferito in Italia e portato nel carcere di Oristano, sezione di alta sicurezza As2. La prima ipotesi, Rebibbia, a sorpresa è saltata. E’ stato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, rivendicando un “risultato storico per il Paese”, a dare l’annuncio: “Il momento in cui la giustizia farà il suo corso è quando Battisti varcherà la porta del carcere: a quel punto sconterà la pena dell’ergastolo”, ha detto comunicando poi che sarebbe stato portato in Sardegna. Una scelta dettata da motivi di sicurezza, spiegano dal ministero e dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. In quel carcere, nel tempo, ci sono stati mafiosi di prim’ordine, da Vincenzo Sinagra, detto ‘u Tempesta, ad Alfonso Caruana considerato il vice di Buscetta. Recentemente ci è passato Massimo Carminati, l’uomo di Mafia Capitale. Oggi i ristretti sono 260, l’85% in regime di alta sicurezza.

Per Battisti, Rebibbia sarebbe stata comunque solo una tappa. A portarlo ad Oristano sono stati gli uomini del Gom, il Gruppo operativo mobile della penitenziaria. Adesso lo attendono 6 mesi di isolamento diurno e la pena dell’ergastolo. “Ora so che andrò in prigione”, sono state infatti le sue parole ai funzionari dell’Antiterrorismo che lo hanno accolto all’arrivo a Ciampino. A Milano, il procuratore generale Roberto Alfonso e il sostituto Antonio Lamanna, coordinatori delle indagini che hanno permesso di individuare e catturare l’ex terrorista dei Pac, hanno spiegato che gli sara’ applicato un ergastolo ostativo, cioe’ senza possibilita’ di accesso ai benefici penitenziari, quali permessi, accesso al lavoro esterno, liberazione anticipata. Questa, infatti, e’ la misura prevista per chi ha commesso reati come quelli per cui e’ stato condannato in via definitiva Battisti: quattro omicidi, due come esecutore materiale e due come mandante, con finalita’ di terrorismo.

Ma e’ possibile che la battaglia giuridico-legale non sia finita qui. Battisti, nel tempo, ha usato tutte le carte che la giustizia gli metteva a disposizione. L’ultima, una richiesta di asilo alla Bolivia, che e’ stata respinta. Ora si vedra’ su quali elementi vorra’ puntare. Intanto ha nominato il suo nuovo difensore italiano, Davide Steccanella, noto penalista milanese, che in passato ha difeso anche Vallanzasca. Uno degli aspetti da dirimere o su cui, comunque, il legale potrebbe far leva e’ se le norme sull’ergastolo ostativo, entrate in vigore nel 1991, si potranno applicare a Battisti, perche’ gli omicidi sono stati commessi prima, tra il ’78 e il ’79. Se poi Battisti – che non si e’ mai pentito – decidesse di collaborare, questo potrebbe far decadere il ‘veto’ all’accesso ai benefici: non subito, pero’, ma trascorsi dai 5 ai 10 anni a seconda del tipo di beneficio, e se seguira’ il processo di rieducazione.

Da Casimirri a Pietrostefani, è caccia ad altri ergastolani che se la spassano tra Francia e Nicaragua

Tutte le istanze, in ogni caso, devono passare per il tribunale di sorveglianza. C’e’ un caso, quello di Carmelo Musumeci, che per reati quali associazione per delinquere di stampo mafioso e omicidio, e’ stato condannato a un ‘fine pena mai’ tramutato in ergastolo ordinario, e ad agosto ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Perugia la liberta’ condizionale: ha iniziato da criminale, poi dietro le sbarre si e’ laureato e ha scritto libri. Non solo. L’ergastolo ostativo è stato al centro, anche di recente, di riflessioni e dubbi, e alcuni osservatori ritengono che presenti profili di incostituzionalità in contrasto anche con le disposizioni di Strasburgo. Sono quindi molte le frecce che i legali di Battisti potrebbero decidere di usare.

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Caserta: bancarotta e riciclaggio nei supermercati, arrestati imprenditori

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Due imprenditori attivi nel settore dei supermercati sono stati arrestati nell’ambito di una inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli Nord e condotta dalla locale sezione di polizia giudiziaria – nucleo Guardia di Finanza – e dal Gruppo della finanza di Aversa. M.P. F.V. sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, per le accuse, contestate a vario titolo, di bancarotta fraudolenta distrattiva, documentale e per plurime operazioni dolose, consistite nel sistematico e reiterato inadempimento delle obbligazioni fiscali per oltre 337 mila euro. Contestate anche ipotesi di autoriciclaggio: secondo procura, gli imprenditori avrebbero distratto l’intero asset aziendale rimettendolo in tre distante societa’, risultate cloni della fallita.

Alle due societa’ clone e’ stata inoltre contestata la responsabilita’ amministrativa del reato, in conseguenza del delitto di autoriciclaggio commesso dalle figure apicali nell’interesse ed a vantaggio di esse. Il passivo accertato e’ pari a circa 654mila euro nei confronti dei creditori, oltre a quanto dovuto all’Erario. Oltre all’arresto dei due imprenditori, amministratori di diritto e di fatto delle imprese coinvolte, il gip ha disposto la misura dell’obbligo di dimora L.R.K., M.P., P.G. e M.P., anch’essi imprenditori operanti nel settore dei supermercati che concorrevano con i primi due nella consumazione degli illeciti in trattazione. Nel contempo, sono state sottoposte a sequestro due societa’-clone della fallita, con sede in Aversa, ed e’ stato disposto il sequestro preventivo diretto e per equivalente di somme per complessivi 120.325 euro. I provvedimenti sono stati notificati questa mattina.

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Latitante sorpreso dai Carabinieri durante la partita del Napoli

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I carabinieri della stazione Chiaia e della stazione San Giuseppe hanno arrestato il 19enne della Romania Luca Paul Antonescu. L’uomo – dichiarato latitante lo scorso 4 aprile – era sfuggito all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli perché ritenuto gravemente indiziato di 1 tentato furto avvenuto lo scorso marzo in un noto hotel di via Partenope e di ricettazione poiché trovato in possesso – dai carabinieri della compagnia centro e sempre nello stesso mese – con un coltello a serramanico, con una chiave di un’auto verosimilmente oggetto di furto e con svariati documenti di riconoscimento intestati ad altre persone.

Ieri sera la fine della latitanza del 19enne che era in giro per Fuorigrotta. I Carabinieri, impegnati nel servizio di ordine pubblico in occasione della partita Napoli-Roma, erano a piazzale Tecchio e hanno riconosciuto il 19enne. Arrestato, ora è in carcere in attesa di giudizio.

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Napoli: ‘meglio in carcere che a casa con mia moglie’ e si fa arrestare

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Preferisce il carcere agli arresti domiciliari con la moglie e si fa arrestare. È successo a Napoli, dove un 33enne del centro storico ha evaso i domiciliari presentandosi ai Carabinieri nella Caserma Pastrengo. Qui l’uomo ha chiesto di parlare con un maresciallo, spiegando che non voleva più scontare la pena in casa ma in carcere, lontano dalla moglie con la quale poco prima aveva litigato, decidendo così di uscire dall’abitazione. I Carabinieri lo hanno arrestato per evasione. Il 33enne ha così trascorso la notte in camera di sicurezza, in attesa di conoscere la decisione del giudice sul suo prossimo collocamento.

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