Collegati con noi

Cronache

‘Ndrangheta, le mani delle cosche anche sull’Umbria

Pubblicato

del

Le cosche della ‘Ndrangheta hanno messo le mani sull’Umbria, infiltrando “in modo significativo” il sistema economico della regione. E’ quanto emerge da un’indagine della Polizia durata diversi mesi che ha portato questa mattina gli agenti ad eseguire decine di arresti e sequestri per diversi milioni sia in Calabria che in Umbria.

L’inchiesta dello Sco della Polizia con le squadre mobili di Perugia, Catanzaro e Reggio Calabria, coordinate dalle Dda di Catanzaro e Reggio, riguarda diversi presunti appartenenti alle cosche Trapasso, Mannolo e Zofreo di San Leonardo di Cutro e i Commisso di Siderno. Dagli accertamenti e dalle intercettazioni e’ emerso che le famiglie di ‘Ndrangheta non solo continuavano ad operare nei territori storicamente controllati ma erano riuscite ad infiltrare il tessuto economico umbro. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11 al Centro polifunzionale della polizia di Catanzaro alla quale parteciperanno il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e il capo della Direzione centrale anticrimine (Dac) della Polizia Francesco Messina.

L'”immediata istituzione della Commissione speciale sulla criminalita’ organizzata e le mafie per dare un forte contributo politico-istituzionale alle attivita’ di contrasto e prevenzione del fenomeno delle infiltrazioni della criminalita’ organizzata e mafiosa nel tessuto socio-economico umbro”. Il presidente dell’Assemblea legislativa umbra, Marco Squarta, ha reso noto che nella riunione odierna la Conferenza dei capigruppo ha condiviso la necessita’ di istituire anche nella 11/a Legislatura l’organismo di indagine. Lo ha fatto nel giorno in cui e’ in corso l’operazione – con arresti e sequestri della polizia – contro la ‘Ndrangheta che avrebbe messo le mani sull’Umbria, infiltrando “in modo significativo” il sistema economico della regione. L’organismo – secondo Squarta e’ “una prima risposta a chi vuol mettere a rischio la civile convivenza della nostra comunità regionale”. L’opportunità e l’urgenza di attivare di nuovo la Commissione antimafia regionale – riferisce una nota della Regione – e’ stata condivisa dai capigruppo presenti che gia’ in una precedente riunione avevano iniziato a lavorare intorno ad una proposta. I rappresentanti dei gruppi si sono impegnati a formalizzare entro brevissimo tempo all’Ufficio di presidenza un documento unitario che permettera’ all’organo di governo dell’Assemblea legislativa di attivare le procedure previste dagli articoli 54 dello Statuto e 34 del Regolamento per la costituzione della Commissione. “Quello delle infiltrazioni della criminalita’ organizzata e mafiosa in Umbria – ha sottolineato il presidente Squarta – e’ un grave problema che ormai da anni si manifesta con una elevato livello di gravita’, come purtroppo confermato dai recenti fatti di cronaca che rivelano la preoccupante presenza in Umbria delle mafie”.

Advertisement

Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

Pubblicato

del

E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

Continua a leggere

Cronache

Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

Pubblicato

del

Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

Continua a leggere

Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

Pubblicato

del

Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto