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Cronache

Ndrangheta, sequestro beni ad imprenditore in Toscana

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Sequestro antimafia nel cuore della Toscana: i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Arezzo hanno dato inizio a un’operazione di grande portata nel territorio toscano. Armati di un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Firenze – Ufficio Misure di Prevenzione – su proposta della Procura Distrettuale di Firenze, i militari hanno preso di mira un imprenditore legato alla cosca di ‘ndrangheta nota come “cosca Gallace”.

L’imprenditore, originario di Guardavalle (CZ) ma residente da molti anni in provincia di Arezzo, è stato al centro di un’articolata indagine patrimoniale condotta dal ROS su incarico della Procura Distrettuale di Firenze. Tale investigazione ha preso le mosse da diversi procedimenti che coinvolgevano l’imprenditore in questione, evidenziando legami con il mondo criminale.

Una delle operazioni cruciali che ha contribuito alle indagini è stata denominata “geppo/calatruria”, che nel 2021 ha portato all’esecuzione di 17 misure cautelari nei confronti di individui collegati alla cosca Gallace. Si sono scoperti reati come associazione per delinquere, estorsione, illecita concorrenza, sub-appalto irregolare e altri reati gravi, aggravati dalla connessione con il metodo mafioso.

L’inchiesta ha anche tratto benefici dall’indagine “Keu”, che ha coinvolto i Carabinieri Forestali di Firenze ed è stata incentrata sui lavori relativi alla srt429 Empoli-Castelfiorentino, oggetto di grande attenzione mediatica.

I dettagli delle indagini hanno rivelato una significativa discrepanza tra i redditi dichiarati dall’imprenditore e il suo patrimonio effettivo, suggerendo un illecito arricchimento. Questo ha portato al sequestro di una vasta gamma di beni, tra cui una società attiva nel settore del movimento terra con sede a Montevarchi (AR), una proprietà immobiliare a Bucine (AR), terreni di valore ambientale e paesaggistico tra Bucine e Montevarchi (AR), unità abitative a Guardavalle (CZ), veicoli e mezzi d’opera, nonché conti bancari.

Il valore complessivo dei beni sequestrati supera i 4 milioni di euro, evidenziando l’entità delle attività criminali dell’imprenditore e la dimensione della rete di riciclaggio di denaro.

Sebbene il provvedimento di sequestro non sia ancora definitivo, rappresenta comunque un passo significativo nella lotta contro la criminalità organizzata in Toscana, dimostrando la presenza dell’ndrangheta nel tessuto sociale ed economico della regione. Il Tribunale di Firenze sarà incaricato di valutare ulteriormente la situazione nel corso del procedimento giudiziario, al fine di determinare se il patrimonio sequestrato debba essere confiscato definitivamente.

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Rapinano ufficio postale a Napoli ma vengono presi, 2 arresti

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‘Colpo’ all’ufficio postale finito male per i rapinatori. Accade a Napoli questa mattina nel quartiere di Fuorigrotta. La polizia ha arrestato due napoletani di 47 e 54 anni per rapina aggravata. Dopo una allerta della Sala Operativa, agenti sono intervenuti in un ufficio postale di via Michelangelo Da Caravaggio e hanno sventato la rapina, riuscendo a intercettare e bloccare immediatamente i due rapinatori, anche grazie all’ausilio di personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, del Commissariato Bagnoli e delle Unita’ Operative Pronto Intervento. I due arrestati sono stati trovati in possesso di due pistole a salve e della refurtiva appena asportata. L’attivita’ e’ stata vigilata dall’alto dall’elicottero del VI Reparto Volo della Polizia di Stato.

 

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Cronache

Sui social foto omicida Santo Romano, madre presenta esposto

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La madre di Santo Romano ha presentato un esposto affinché vegano fatti accertamenti sulle foto del 17enne che ha ucciso il figlio, postate sui social verosimilmente dall’istituto penale minorile dove il giovane è detenuto. Santo è stato ucciso a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), la notte tra l’1 e il 2 novembre 2024 con un colpo di pistola esploso al culmine di una lite scoppiata solo per un paio di scarpe sporcate.

L’avvocato Marco De Scisciolo, che difende la famiglia Romano, ha presentato un esposto al Tribunale, alla Procura per i minorenni di Napoli e alla Polizia postale, con il quale chiede che venga disposta una perquisizione nella struttura dove il 17enne è detenuto ed eventualmente anche un sequestro. Sui social sono stati pubblicati di recente foto e messaggi che hanno suscitato sconcerto e ira della mamma di Santo, Filomena De Mare. Lo scorso 29 aprile la sentenza il 17enne accusato di aver ucciso Santo Romano, giovane portiere di calcio è stato condannato in primo grado a 18 anni e 8 mesi di reclusione al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.

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Bergamo, carabiniere fuori servizio salva una donna sospesa nel vuoto su un cavalcavia

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Ieri un carabiniere scelto della stazione di Albino, in provincia di Bergamo, libero dal servizio, è intervenuto per impedire un gesto estremo da parte di una donna. Intorno alle 11.20, il militare stava percorrendo in auto con i suoi familiari la SS42 quando, all’altezza di San Paolo d’Argon, ha notato una donna, visibilmente agitata, che si era posizionata all’esterno del parapetto di un cavalcavia, in una situazione di grave pericolo. Il militare ha fermato il proprio veicolo precipitandosi verso la donna. Una volta vicino, mentre sotto le auto continuavano a transitare, il carabiniere ha abbracciato la donna per trattenerla contro il parapetto, evitando che potesse cadere, fino all’arrivo dei soccorritori. Nelle delicate fasi successive si è assicurato della sua incolumità tenendola e rassicurandola, mentre insieme lentamente strisciavano contro il parapetto, fino a raggiungere il terrapieno posto sul lato destro del cavalcavia, dove erano finalmente al sicuro. Sul posto sono giunti i carabinieri della vicina stazione di Trescore Balneario e i sanitari del 118, che hanno soccorso la donna, poi trasportata presso l’ospedale di Alzano Lombardo.

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