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Cronache

Papa ai giornalisti, parlate di scandali con delicatezza

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“Scusate, mi hanno detto che vi ho fatto fare una levataccia”. Ore 8, Sala Clementina del Palazzo apostolico. Il Papa comincia la giornata con questa battuta rivolta a circa 140 giornalisti, tra coloro che seguono quotidianamente, per i vari media del mondo, la sua attività e in generale il Vaticano. “Siete di casa” e “compagni di viaggio”, aggiunge in un clima molto familiare. Ma l’incontro con i giornalisti è anche l’occasione per parlare degli abusi, una delle piaghe nella Chiesa. “Ce ne sono”, ammette il Papa ringraziando i giornalisti per “la delicatezza” con la quale trattano l’argomento.

“Tante volte ho visto in voi una delicatezza grande, un rispetto, un silenzio quasi, dico io, ‘vergognoso'”, ha detto il Papa riferendosi al pudore nel trattamento di queste notizie. “Grazie di questo atteggiamento”. “Essere giornalista è una vocazione, un po’ come quella del medico, che sceglie di amare l’umanità curandone le malattie. Così, in un certo senso, fa il giornalista, che sceglie di toccare con mano le ferite della società e del mondo”, ha detto nell’udienza all’Aigav. Francesco ha poi ringraziato i giornalisti “per i sacrifici nel seguire il Papa in giro per il mondo e nel lavorare spesso pure la domenica e i giorni di festa. Vi devo chiedere scusa per le volte in cui le notizie che in diverso modo mi riguardano vi hanno sottratto alle vostre famiglie, al gioco con i vostri figli”, sottolineando che stare con i piccoli è invece “molto importante”.

Giornata intensa per il Pontefice quella di oggi, nel corso della quale ha ricevuto in udienza il Presidente di Timor Est José Manuel Ramos-Horta. Il Paese più cattolico del mondo, con il suo 98 per cento di fedeli, potrebbe essere una delle tappe del viaggio in Polinesia che il Papa ha annunciato per il mese di agosto. Sempre in mattinata il Pontefice ha incontrato i produttori di vino italiani che fanno riferimento a Vinitaly e i membri del comitato nazionale per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani. “Il motto ‘I Care’ non è un generico ‘mi importa’, ma un accorato ‘m’importa di voi’, una dichiarazione esplicita d’amore per la sua piccola comunità; e nello stesso tempo è il messaggio che ha consegnato ai suoi scolari, e che diventa un insegnamento universale”, ha sottolineato Papa Francesco. Il motto ‘I care’ di don Milani “ci invita a non rimanere indifferenti, a interpretare la realtà, a identificare i nuovi poveri e le nuove povertà, ad avvicinarci a tutti gli esclusi e prenderli a cuore. Ogni cristiano dovrebbe fare in questo la sua parte”, ha concluso il Pontefice.

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Azienda dell’acqua di Napoli festeggia 139 anni dalla fondazione

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L’azienda che si occupa della gestione del ciclo integrato dell’acqua di Napoli compie 139 dalla sua fondazione. Un compleanno che l’Abc, azienda speciale del Comune di Napoli, ha deciso di festeggiare alla Basilica della Pietrasanta, nei cui sotterranei è stato realizzato nel 2021 il Museo dell’Acqua, grazie alla collaborazione tra Abc e associazione Pietrasanta Polo culturale Ets. Un compleanno che sarà celebrato con lo spettacolo ‘L’acqua è poca’, di e con Amedeo Colella, con le musiche del maestro Francesco Cuomo.

“Sono passati 139 anni da quando re Umberto I inaugurò l’acquedotto del Serino facendo zampillare quest’acqua purissima in piazza Plebiscito – ricorda Alessandra Sardu, presidente Abc – abbiamo deciso di festeggiare questo momento con questo spettacolo dell’artista Colella proprio per cogliere quel legame profondo che lega i napoletani all’acquedotto, un intreccio straordinario di credenze, storia, di modi di dire che svela l’identità più profonda della nostra città”.

La festa sarà anche l’occasione per ripercorrere la lunga storia che lega Napoli al suo acquedotto, la storia dell’azienda, che a seguito del referendum del 2011 sull’acqua pubblica è stata trasformata da spa in azienda di diritto speciale, ma offrirà anche l’opportunità di conoscere le innovazioni tecnologiche che si stanno mettendo in campo per rispondere alle necessità della transizione digitale e ambientale nell’ottica del contrasto al cattivo consumo della risorsa idrica. Alla Pietrasanta infatti sarà allestito uno stand per mostrare ai cittadini alcune delle nuove tecnologie che si stanno adottando e saranno illustrati anche i lavori che si stanno realizzando al sistema fognario e idrico della città.

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Cronache

Poliziotto ferito, l’ira di Sala: governo inadempiente, l’accoltellatore doveva essere espulso

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“I delinquenti acclarati devono essere rimpatriati e intendiamoci, il punto è chi fa che cosa. Quindi anche il nostro governo, visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, faccia un esame di coscienza e si chieda perché non fa il suo dovere”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato il ferimento di un agente di Polizia avvenuto questa notte in città, sottolineando che “se c’è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo. Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell’ordine o i cittadini” e in questo caso è “chiaro di chi è la responsabilità”.

“Vediamo questo caso nella sua dinamica e nella sua storia – ha detto Sala a margine di Orticola, la mostra mercato di fiori -. La persona che ha colpito” l’agente “era stata fermata qualche giorno fa su un treno con una lama, eppure era in giro. Aveva ricevuto un provvedimento di espulsione da tempo, firmato dal prefetto di Avellino ed era ancora in Italia. Se c’è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo”. “Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell’ordine o i cittadini. Quindi in questo caso la responsabilità è chiaro di chi è – ha concluso -. Questo non è un caso isolato qui ormai l’idea è che tanto non succede nulla e che tanto si può delinquere. Quindi ci deve essere certezza della pena e chi sbaglia deve pagare. Altrimenti sono sempre le città e i cittadini a pagarne le conseguenze e non va bene”.

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Riconoscimento facciale a Roma, Garante apre istruttoria

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Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni a Roma Capitale su un progetto di videosorveglianza nelle stazioni della metropolitana. Secondo alcune notizie stampa, in vista del prossimo Giubileo, l’Amministrazione prevede di installare telecamere con riconoscimento facciale, “in grado di verificare azioni scomposte” all’interno dei vagoni e sulle banchine da parte di chi in passato si è reso protagonista “di atti non conformi”. L’amministrazione ha 15 giorni per rispondere alla richiesta di informazioni del Garante privacy. Lo spiega l’autorità in una nota.

Nella risposta l’amministrazione deve fornire al Garante privacy, ”tra l’altro, una descrizione tecnica delle funzionalità di riconoscimento facciale, la finalità e la base giuridica di tale trattamento di dati biometrici e una copia della valutazione d’impatto sulla protezione dei dati. Fino a tutto il 2025, ricorda l’Autorità, vige una moratoria sull’installazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale attraverso l’uso di dati biometrici, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, da parte delle autorità pubbliche o di soggetti privati. Tale trattamento è consentito solo all’autorità giudiziaria, nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali, e alle autorità pubbliche, a fini di prevenzione e repressione dei reati, e comunque previo parere favorevole del Garante privacy”.

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