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Economia

Conad fattura oltre 20 miliardi e spinge sui servizi

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I venti combinati di inflazione e calo del potere d’acquisto delle famiglie non fermano la crescita di Conad, che nel 2023 registra un fatturato in aumento del 9,1% a quota 20,2 miliardi di euro. L’operatore della Gdo, segnalano i dati di preconsuntivo presentati in conferenza stampa a Milano, mantiene per il quinto anno consecutivo il primato per quota di mercato pari al 15% sul totale Italia, con una crescita delle vendite del 9,6%.

La marca del distributore di Conad tocca quota 33,5% nel canale super sul totale del largo consumo confezionato in Italia, raggiungendo i 6 miliardi. La società conferma così il piano di investimenti nel triennio 2023-2025 di quasi 2 miliardi di euro. “Da qui al 2025, prevediamo una crescita media superiore al tasso di inflazione di circa il 5%, che ci consenta di consolidare il nostro ruolo di leader della grande distribuzione italiana”, commenta il direttore generale Francesco Avanzini. Nei piani di Conad, oltre a digitalizzazione e sostenibilità, vi è lo sviluppo di nuovi servizi in ambito pet care, mobilità, servizi finanziari e assicurativi. A questo proposito “stiamo chiudendo un accordo con una primaria azienda di assicurazioni, una multinazionale. Dal prossimo anno forniremo ai nostri clienti prodotti assicurativi”, conferma il d.g. aggiungendo che l’accordo sarà siglato a gennaio con una società americana e lanciato a giugno 2024.

Sempre a gennaio sarà siglata un’intesa “con il primo provider italiano di cliniche veterinarie”. Conad è pronta a archiviare un “annus horribilis dal punto di vista dei consumi, con volumi in contrazione e un tasso di inflazione che ha toccato in alcune rilevazioni mensili anche la doppia cifra”, spiega il presidente Mauro Lusetti, che vede “all’orizzonte dei segnali di ripartenza”. Sul fronte dei prezzi le stime sono per un calo associato a una flessione dell’inflazione già in corso e per questo Conad ha “avviato una politica di confronto pesantissima con l’industria, perché i listini adesso non devono più crescere”, sottolinea Avanzini.

Tra i capitoli conclusi per Conad vi è quello legato all’uscita lo scorso giugno dell’ex amministratore delegato Francesco Pugliese, la cui vicenda “credo si debba considerare nella normalità”, spiega Lusetti. “È stato un dirigente importantissimo – continua -, in Conad per 20 anni, e poi la sua vicenda si è conclusa”. Per il presidente non ci sono “uno o più signori Conad”, ma “dirigenti di grande spessore, e sono gli unici che possono fregiarsi del titolo di signori Conad”, in un “consorzio cooperativo” con le proprie “regole e dinamiche”.

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Giorgetti conferma il taglio del cuneo ai ‘redditi medio-bassi’

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Nel Def “noi abbiamo ribadito che sarà prioritario tra gli interventi del prossimo piano strutturale in base alle nuove regole esattamente garantire e confermare la riduzione del cuneo fiscale e abbattimento dell’imposizione per questi redditi medio-bassi”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time alla Camera. “Per quanto riguarda le coperture potranno essere definite esattamente in quella sede, che è quella che le regole contabili prevedono”, ha aggiunto. “Le stesse polemiche che lei porta qui oggi venivano additate l’anno scorso nei confronti del governo dicendo che non avremmo mai potuto fare le misure che poi abbiamo fatto. Io sono sono confidente, ho fiducia che riusciremo ad andare incontro, a favore di queste categorie che sono state oggettivamente aiutate”, ha detto il ministro.

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Faro imprese sull’intelligenza artificiale, in crescita del 30%

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Il mercato italiano dell’intelligenza artificiale è stimato per il 2023 a 570 milioni di euro con un tasso di crescita di oltre il 30%, che prosegue anche quest’anno e che nel 2026 arriverà a 1,2 miliardi di euro. Lo dice il Rapporto ‘Il Digitale in Italia 2023′ di Anitec-Assinform, al centro del convegno organizzato – presso l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo a Torino – da Confindustria Piemonte con Anitec-Assinform, Digital Innovation Hub Piemonte e Fondazione Piemonte Innova. “E’ necessario stimolare un dibattito aperto con al centro un utilizzo consapevole e costruttivo dell’IA per migliorare la vita delle persone e far progredire economia e società. In questa prospettiva, dobbiamo valorizzare la collaborazione pubblico-privato anche in questo comparto.

La recente inaugurazione della Fondazione Ai4Industry – Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale qui a Torino, è un eccellente segnale in questa direzione, così come il lavoro che svolgono ogni giorno imprese e talenti per una applicazione concreta di questa tecnologia” ha sottolineato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte e di Anitec-Assinform. “È importante riconoscere come l’intelligenza artificiale sia già oggi una realtà imprescindibile per tutte le imprese che aspirano a competere a livello nazionale, europeo e globale. Ma è cruciale un utilizzo consapevole, etico e sicuro. Per questo è fondamentale la collaborazione pubblico-privata, una governance collaborativa e multistakeholder di soggetti abilitanti che garantiscano un approccio responsabile e costruttivo a questa tecnologia” ha affermato Massimiliano Cipolletta, presidente della Fondazione Piemonte Innova.

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Economia

Per Fs ricavi trimestre in crescita di quasi il 20%

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Il gruppo Ferrovie dello Stato ha chiuso il primo trimestre con ricavi in crescita “di quasi il 20%”. Lo ha detto l’amministratore delegato Luigi Ferraris a margine della ‘Influence Relevance & Growth Confernce’ organizzata a Milano da NeWest Corp insieme a Sda Bocconi, Aspen e Cnbc. “Come investimenti – ha sottolineato il manager – siamo addirittura in crescita rispetto al 2023, che è stato un anno record”. “Nell’intero trimestre – ha spiegato Ferraris – abbiamo numeri positivi rispetto al 2023 soprattutto con i passeggeri, un po’ meno invece sulle merci a causa delle criticità legate ai valichi di frontiera che sono chiusi e al fatto che la Germania è ancora in sofferenza rispetto a dei cantieri che stanno portando avanti”. A tutt’oggi infatti la linea ferroviaria del Frejus è chiusa dallo scorso agosto sul versante francese a causa di una frana, con una perdita stimata dal gruppo di 8 milioni al mese, di cui 5 per il comparto merci e 3 per quello passeggeri. Quest’ultimo, legato all’Alta Velocità, è parzialmente in funzione grazie a un servizio automobilistico sostitutivo tra le stazioni di di Oulx (Torino) e Saint Jean de Maurienne (Francia).

Il problema sarà risolto entro l’anno, come annunciato al bilaterale tra il ministro francese dei trasporti Patrice Vergriete e l’italiano Matteo Salvini al G7 dei Trasporti a Milano lo scorso 12 aprile. Escluso invece un interesse delle Ferrovie italiane per il mercato Usa. “Abbiamo molto da fare in Italia prima di pensare agli Stati Uniti”, ha detto il manager rispondendo a una domanda e ricordando che “negli Usa siamo già presenti con la società di ingegneria Italferr, ci guardiamo intorno, siamo partner potenziali di progetti e dialoghiamo con Amtrack, ma non abbiamo nessun coinvolgimento diretto”. Le Fs operano già attraverso società controllate o partecipate in Germania, Regno Unito, Francia, Spagna, Grecia e Olanda, oltre che in Columbia, India, Qatar e Turchia. Ferraris ha parlato anche di Europa, sottolineando la necessità per il Vecchio Continente di dotarsi di una “rete integrata ad alta velocità” che unisca tuti i Paesi. Al momento infatti ne sono dotati soltanto “Spagna, Francia e Italia, in Germania ce n’è poca e nell’Europa Orientale è da costruire”. Poi c’è il tema del trasporto merci. Secondo Ferraris “L’Italia – è uno hub naturale logistico nel Mediterraneo, ma se non è ben connessa alla rete centro-europea è un problema”.

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