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Giroud e i nuovi, il Milan abbatte il Toro per 4-1

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Il Milan si presenta tirato a lucido alla sua prima a San Siro. Trascinato dai nuovi (Pulisic su tutti) e dai soliti noti (Giroud e Theo Hernandez), i rossoneri partono forti anche davanti ai 72mila del Meazza e al numero uno di RedBird Gerry Cardinale in tribuna, battendo senza troppi patemi il Torino con un netto 4-1. Un’altra prestazione convincente per gli uomini di Stefano Pioli, che confermano quanto di buono fatto vedere nel primo successo stagionale con il Bologna, limitando pure le disattenzioni in fase difensiva. Anche per merito di un Torino che fa poco o nulla per creare problemi alla retroguardia rossonera, trovando il gol del momentaneo 1-1 con Schuurs in una occasione casuale o quasi.

Per il resto, dopo la sfuriata milanista nel finale di primo tempo che ha indirizzato la gara, in campo a San Siro tanto rossonero e poco granata, tanto che il Milan ha più volte sfiorato i gol per la goleada nella ripresa, mancando solo nella precisione sottoporta. Una partita tuttavia non semplice per gli uomini di Pioli, che hanno avuto la bravura di aspettare con pazienza la prima occasione giusta per colpire. Pochi gli spazi concessi dal Torino infatti in avvio di gara, con i soli tentativi dalla distanza di Giroud e Theo Hernandez ad impensierire la porta granata. La classica sfida in cui serve qualità per superare gli avversari e il Milan quest’anno la qualità l’ha cercata e portata a casa dal mercato: Pulisic in ripartenza innesca Loftus-Cheek, l’inglese sgasa e riesce a servire nuovamente lo statunitense che da due passi sblocca il risultato. Sembra il gol che può mettere in discesa la partita, ma il Torino reagisce trovando il pareggio alla prima mezza occasione, con una girata di Schuurs che insacca su un tiro sporco di Ricci.

Ma l’equilibrio dura poco, perché i rossoneri tornano subito a spingere. Serve però il controllo del Var su un tocco di mano in area di Buongiorno per riportare avanti i padroni di casa: Mariani concede il rigore e dal dischetto Giroud spiazza Milinkovic-Savic per il nuovo vantaggio milanista. Non basta, perché poi è il turno della solita asse mancina, con Leao che inventa per Theo Hernandez, scavetto dello spagnolo e 3-1 rossonero appena prima dell’intervallo. Nella ripresa la reazione del Torino non c’è e il Milan prova ad approfittarne ancora. Arrivano così occasioni per Loftus-Cheek, Pulisic e Reijnders (subito dopo un breve stop per lo spegnimento di alcuni riflettori, con la gara ripresa dopo pochi secondi), ma nonostante le ottime costruzioni di gioco ai rossoneri manca un po’ di precisione. Un’altra sgasata di Leao porta invece a un pestone di Schuurs in area ai danni del portoghese (costretto poi a venire sostituito), con il Var che richiama Mariani per rivedere l’azione: secondo rigore per il Milan e seconda realizzazione perfetta per Giroud, alla prima doppietta stagionale, con il gol che chiude la sfida. Nel finale così c’è spazio anche per far tastare il prato di San Siro ad altri nuovi arrivati rossoneri come Musah, Chukwueze ed Okafor. Il modo migliore per continuare a correre e rilanciare le ambizioni di lottare in vetta al campionato.

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Champions, il Real Madrid batte il Bayern e va in finale: Ancelotti re di coppe

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Il Real Madrid ha compiuto un’impresa pazzesca al Santiago Bernabeu, ribaltando le sorti della semifinale di Champions League contro il Bayern Monaco e guadagnandosi un posto nella finale di Londra. La partita sembrava ormai indirizzata verso la vittoria del Bayern, che era in vantaggio grazie alla rete di Davies, ma Joselu ha cambiato il destino del match con una doppietta nei minuti finali.

Carlo Ancelotti, l’architetto di questa incredibile vittoria, ha dimostrato ancora una volta di essere il “re di coppe”. I suoi ragazzi hanno indossato una maglietta con la scritta “a por la 15′”, a testimonianza del desiderio di conquistare la quindicesima Coppa dei Campioni. Ancelotti ha saputo leggere la partita e ha effettuato le sostituzioni giuste al momento giusto, in particolare l’ingresso di Joselu si è rivelato decisivo per il successo del Real Madrid.

Il Bayern Monaco ha offerto una resistenza tenace, ma l’errore di Neuer ha aperto la porta al Real Madrid. La squadra spagnola ha preso l’iniziativa, sostenuta da un tifo assordante, e ha continuato a creare occasioni da gol. Vinicius è stato particolarmente pericoloso sulla fascia sinistra, ma è stata la determinazione di Joselu a fare la differenza.

Ancelotti ha elogiato l’apporto del suo staff e dei suoi giocatori, sottolineando l’importanza di delegare e di avere un gruppo di alto livello. La vittoria del Real Madrid è stata una dimostrazione di carattere e determinazione, e ora la squadra si prepara per affrontare il Borussia Dortmund nella finale di Champions League a Londra.

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Conference League, la Fiorentina pareggia con il Brugge e va in finale

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La Fiorentina conquista la finale di Conference League  contro il Club Brugge. Il pareggio 1-1 in Belgio è stato sufficiente per garantire agli uomini di Italiano la loro seconda finale consecutiva in questa competizione, dopo la delusione dello scorso anno contro il West Ham United. Il match è stato inizialmente tattico, con entrambe le squadre che hanno impiegato venti minuti per calibrare i propri movimenti. Il primo vero sussulto è arrivato con un mancino alto di Mandragora, ma è stato il Bruges a trovare il gol con De Cuyper, che ha sfruttato un’occasione su un errore difensivo della Viola. La squadra italiana ha risposto con determinazione, creando diverse occasioni ma senza riuscire a concretizzare. Tuttavia, il rigore trasformato da Beltran ha ribaltato le sorti del match, portando la Fiorentina in finale. La ripresa è stata un vero e proprio assedio viola, con Kouamé che ha colpito la traversa e Mignolet che ha salvato il Bruges su una punizione magistrale del capitano viola. Ma è stato Beltran a scrivere la storia, con il suo gol che ha garantito alla Fiorentina un posto nella finale. Non sono mancati momenti di tensione, come la parata di Terracciano che ha tenuto la porta inviolata. Ora gli occhi sono tutti puntati sulla finale del 29 maggio allo Stadio Agia Sophia di Atene, dove la Fiorentina cercherà di conquistare il trofeo.

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Internazionali di Roma, Djokovic: sarò al top della forma per Roland Garros

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“Penso di essere sulla buona strada per raggiungere il picco della mia forma al Roland Garros di Parigi”. Lo ha detto Novak Djokovic nella conferenza stampa agli Intenzionali d’Italia. “Spero che qui a Roma possa giocare meglio di quanto ho fatto a Montecarlo – ha proseguito – Il desiderio, ovviamente, è sempre quello di arrivare lontano. Ma vediamo. Adesso è un concetto diverso. È la prima volta che Roma e Madrid durano quasi due settimane, come Indian Wells e Miami. E questo ti da più tempo per recuperare tra una partita e l’altra se continui nel torneo, il che penso sia utile per me”. L’obiettivo, oggi, però non è Roma.

“In termini di preparazione guardo oltre – ha spiegato – Punto al Roland Garros, a Wimbledon e alle Olimpiadi. Questo è il blocco per il quale ci stiamo preparando di più e sono soddisfatto di come sono andati gli ultimi 10-14 giorni di allenamento”.

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