Collegati con noi

Sport

Cholito Simeone è del Napoli, riscattato dall’Hellas Verona

Pubblicato

del

Primo acquisto del Napoli campione d’Italia: il club ha esercitato il diritto di riscatto di Giovanni Simeone dall’Hellas Verona. Il calciatore argentino era arrivato con un prestito oneroso di 3 milioni di euro e il riscatto sarebbe arrivato in caso di qualificazione Champions o di 20 gol. E adesso il ‘Cholito’ è tutto del Napoli che ha versato i 12 milioni previsti per il riscatto

Advertisement

Sport

L’Inter stavolta non si distrae, 5-0 al Frosinone

Pubblicato

del

L’Inter torna a vestire l’abito buono e a distanza di una settimana dal ko col Sassuolo ritrova la vittoria a Frosinone nell’anticipo della 36/a giornata. I neo campioni d’Italia sfondano quota 90 (92) per la terza volta nella loro storia e lanciano l’assalto al record di punti (97) dell’Inter di Mancini nel 2006-2007. Consolidato anche il primato europeo di vittorie in trasferta (15 come nel 2006-2007). L’Inter stavolta non fa sconti e si conferma bestia nera del Frosinone (sei successi in altrettante gare). La squadra di Inzaghi dilaga nella ripresa realizzando tre gol in 7′. Torna al gol Lautaro Martinez a secco da sette turni. Il Frosinone invece si ferma nella corsa salvezza dopo 6 risultati utili di fila e dovrà aspettare le gare delle altre pericolanti per valutare gli effetti della 18^ sconfitta stagionale (settima in casa).

“Era più corretto che le partite si giocassero in contemporanea”, aveva detto il tecnico dei ciociari Eusebio Di Francesco. Comunque sia il Frosinone si giocherà le sue chance nelle ultime due giornate a Monza e nello scontro diretto interno con l’Udinese. Capitan Mazzitelli e Gelli alla fine recuperano. Il primo parte dall’inizio, il secondo va in panchina. Nessuna sorpresa quindi nel Frosinone che si disegna con il solito 3-4-2-1. La novità è Reinier “falso nove” alla Brescianini con alle spalle Soulé e Cheddira. Altro giro, altro turnover nell’Inter. Inzaghi ruota ben 7 elementi per tenere tutti sulla corda e magari ritrovare quegli stimoli mancati contro il Sassuolo.

Tra gli esclusi il bomber e capocannoniere della Serie A Lautaro Martinez. Cambiano gli interpreti ma non il modulo 3-5-2, marchio di fabbrica della squadra scudettata. La partita si apre con Frattesi (sarà tra i migliori) che al 1′ svetta di testa su corner di Dimarco ma la palla sorvola la traversa. Il Frosinone prova ad imprimere ritmi alti pressando a tutto campo e cercando la classe di Soulé. E così al 4′ Mazzitelli da fuori area impegna Sommer. L’Inter non alza i toni e cerca il palleggio grazie ad una qualità superiore. Asllani all’8′ spara alto dalla distanza. Soulé risponde al 9′ con un sinistro velenoso che per poco non inganna Sommer. La partita è vivace anche se non mancano errori da una parte e dall’altra e proprio da uno sbaglio di Zortea in uscita nasce il gol dell’Inter. Segna Frattesi (19′) di ginocchio su cross di Dimarco dalla sinistra. Il Frosinone reagisce e sfiora il pari: gran botta di Brescianini, paratona di Sommer.

L’Inter però è molto compatta in puro stile-Inzaghi e quando riparte può fare sempre male. Al 27′ Arnautovic in versione rifinitore offre sempre dalla sinistra un pallone d’oro al solito Frattesi che non trova la porta da pochi metri. Al 38′ esce per infortunio capitan Mazzitelli. Al suo posto c’è Gelli. Il Frosinone ha un sussulto prima dell’intervallo: Cheddira al 40′ timbra la traversa. Cuadrado al posto di Darmian è la novità della ripresa. Il Frosinone riparte col piglio giusto, Di Francesco modifica l’assetto arretrando Reinier sulla linea mediana.

Il Frosonone spinge e la gara s’accende anche perché le squadre s’allungano. Al 12′ Zortea in contropiede calcia centrale, Sommer ribatte, Frattesi libera su Valeri. Subito dopo l’Inter vicina al raddoppio con Bisseck che centra la traversa di testa. E’ il preludio allo 0-2: invenzione di Barella che libera Frattesi, quindi Arnautovic non sbaglia davanti a Cerofolini. Il Frosinone non molla e Carlos Augusto salva sulla linea un tiro di Brescianini. Il finale è però nerazzurro: al 32′ Buchanan (prima rete in Serie A) sigla il 3-0 con un tiro a giro e al 35′ Lautaro Martinez mette il suo 24/a sigillo. Al 39′ Thuram in contropiede serve il pokerissimo, una risposta forte e chiaro alle polemiche dopo il ko col Sassuolo.

Continua a leggere

Sport

Festa a Como, la Serie A torna in riva al Lario

Pubblicato

del

Un’attesa lunga 22 anni, un ritorno che sa tanto di punto di partenza: il Como torna in Serie A. Col Cosenza negli ultimi 90 minuti di stagione basta un pari, perchè il Venezia perde e vai ai playoff. Al Sinigaglia, vestito a festa per l’occasione e anche alla presenza di Thierry Henry, la squadra di Roberts e Fabregas ottiene il pass per la serie A. Vano il tentativo di ribaltare l’epilogo del campionato da parte del Venezia, che contro lo Spezia si giocava la possibilità di annullare il -2 in classifica con cui aveva iniziato gli ultimi 90 minuti di gioco.

A Como hanno potuto così stappare lo spumante che avevano già messo in ghiaccio la scorsa domenica, quando la matematica certezza del ritorno in A è venuta meno per lo 0-0 al Braglia (trasferta interdetta ai tifosi lariani), proprio mentre il Venezia vinceva in pieno recupero contro la Feralpisalò e teneva vivo il sogno promozione. Con il pass per la massima categoria, il Como si guadagna il palcoscenico adeguato per le proprie possibilità e finanze, visto che l’indonesiana proprietà degli Hartono è la più ricca del panorama calistico italiano.

Ora l’ambizione, neanche a dirlo, è subito quella di affacciarsi a un posto europeo, sebbene la società non abbia fatto manifesti programmatici. Anche perché nel mentre c’è uno stadio da commisurare a tali ambizioni e nei prossimi giorni si saprà di più sull’eventuale realizzazione del nuovo impianto, moderno e al passo con le aspettative di una società che vuole esportare nel mondo il brand Como, legandolo indissolubilmente calcio e vetrina turistica. Nell’ipotesi in cui il nuovo Sinigaglia non si potrà fare, intervento di adeguamento della struttura esistente, con eventuale trasloco per poche partite a inizio campionato in un altro impianto, verosimilmente Parma. Sul campo, la cavalcata del Como è stata una progressione.

Tre le sconfitte nel 2024: quella interna con l’Ascoli a fine gennaio, con il 4-2-3-1, poi il 3-0 a Palermo una ventina di giorni dopo. Anche se a far saltare il banco sembrava poter essere lo scontro diretto, terza contro seconda, con la Cremonese del 9 marzo. Quel giorno, l’espulsione di Strefezza per fallo su Vazquez aveva lasciato in 10 il Como dopo 12′, Stroppa aveva fatto suo il 2-1 del novantesimo. Una doccia fretta, dopo che neanche una settimana prima il Como aveva vinto lo scontro diretto contro il Venezia con il medesimo risultato: prima del match, in 500 erano accorsi all’allenamento per sostenere la squadra in un momento cruciale. Tanto che da quello snodo di marzo, le cose non sono più peggiorate e dalla giornata 32 il Como è rimasto in pianta stabile al secondo posto, quello che vale la promozione diretta.

 

Eppure, uno dei momenti topici della stagione è destinato a essere la vittoria su Cittadella di giovedì 1 maggio: al minuto 71 veneti avanti con Pittarello. Verde riprende il risultato poco dopo e quando Roberts sta per mettere in campo Iannou, il Como ribalta tutto e ne cambia tre, sbilanciando in avanti la squadra. In pieno recupero, la rete di Goldaniga. A Catanzaro Iemmello faceva invece su rigore 3-2 al Venezia, offrendo ai comaschi il +4 in classifica e il primo match point. Prima del servizio vincente di questa sera.

Continua a leggere

Sport

Pogacar-show, vince la crono ed è sempre più re del Giro

Pubblicato

del

Tadej Pogacar vince la cronometro Foligno-Perugia ed è sempre più dominatore del Giro d’Italia che ancora non ha concluso la prima settimana. Sul traguardo fissato nel suggestivo cuore del capoluogo umbro la maglia rosa batte lo specialista Filippo Ganna, di 17 secondi, con una prova di forza negli ultimi sei chilometri e consolida il suo primato in classifica. Intanto però sulla corsa arriva la notizia, annunciata dalla Provincia di Bolzano, che il Passo dello Stelvio, la cima Coppi di questa edizione, non può essere aperto per la tappa del 21 maggio per il rischio di valanghe.

Le Alpi sono ancora lontane ma lo sloveno guida ora la classifica generale con un distacco di 2 minuti e 36 secondi su Daniel Felipe Martinez mentre scivola in terza posizione Geraint Thomas, ora a 2 minuti e 46. La 7/a tappa del Giro si è snodata tra le bellezze dei borghi umbri. Un tracciato di 40 chilometri e 600 metri quasi interamente pianeggiante lungo il quale tifosi e appassionati hanno accompagnato i corridori praticamente in un abbraccio continuo. Si è corso in una giornata assolata e dal clima primaverile ma con il vento che ha più volte cambiato intensità facendo trovare ai ciclisti condizioni diverse nella varie fasi della prova contro il tempo. La Foligno-Perugia ha proposto un dislivello complessivo di 400 metri. Non tanti ma è stato lo strappo alle porte del capoluogo a decidere la frazione.

Dopo un percorso praticamente senza asperità tra Foligno, Assisi, Bastia Umbra e sullo sfondo i tanti caratteristici centri della provincia di Perugia, la cronometro si è di fatto decisa tra la frazione di Ponte Valleceppi e la località di Casaglia. Un tratto con pendenze del 12-15 per cento lungo il quale Pogacar ha fatto la differenza. La maglia rosa si è presentato all’inizio della salita con una quarantina di secondi di ritardo da Ganna e altrettanti di vantaggio su Thomas. Negli ultimi sei chilometri e mezzo verso il traguardo di corso Vannucci è però riuscito a recuperare tutto il suo distacco dal campione d’Italia. Ha guadagnato metro dopo metro riuscendo ad accumulare alla fine un vantaggio di 17 secondi sullo specialista con la maglia tricolore.

Molto più pesante il dazio che hanno dovuto pagare Thomas, staccato di due minuti, e Martinez, un minuto e 49. Alla fine, con la Rai, Pogacar si è detto “felicissimo”. Sottolineando di avere “margine per migliorare a cronometro”. “Abbiamo lavorato molto sulla bici da crono – ha detto poi nella conferenza stampa post tappa – perché devo essere comodo e oggi lo ero. Quello odierno è il risultato del lavoro di tanti mesi”. La maglia rosa (consegnata dalla presidente della Regione Donatella Tesei) si è quindi detto “sorpreso” dalla sua performance. “Certo – ha aggiunto – la cronometro è dura. Il vantaggio? non vuol dire nulla, è buono ma arrivare fino a Roma è ancora lunga”. Pogacar ha subito rivolto il pensiero alla tappa di domani. “Attaccheranno da lontano, sarà difficile da controllare, ma abbiamo una squadra in forma” ha affermato.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto