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Le sfide Covid-19 rendono la Brexit ancora più complicata, accordo sempre più lontano con l’Ue

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Ed ecco che arriva una scusa plausibile per non concludere l’accordo tra il Regno Unito e l’Unione  Europea: si chiama Covid19. Il commissario europeo per il commercio, Phil Hogan, ha affermato il 7 maggio attraverso la TV Irlandese che non vi è alcun segno che la Gran Bretagna stia affrontando i colloqui commerciali con l’UE con successo. In ogni discussione fallimentare i rappresentanti del governo UK sembrano incolpare lo shock economico causato dal Covid-19. Parlando alla rete RTE, Hogan ha dichiarato: “Nonostante l’urgenza e l’enormità della sfida negoziale, temo che stiamo solo facendo progressi lenti nei negoziati sulla Brexit”.

Il capo del commercio dell’UE incomincia a pensare che Boris Johnson abbia un piano segreto per assicurarsi che il Regno Unito esca dall’UE il 31 dicembre in qualunque circostanza. Il commissario ha inoltre affermato che se non ci sarà un “cambiamento di passo” nell’approccio, la combinazione di Covid-19 e Brexit “sarà un duro colpo per l’economia del Regno Unito” e questo si riverserà sull’ Irlanda e su altri paesi europei.

Commissario europeo per il commercio. Phil Hogan

Hogan ha aggiunto che l’UE è seria riguardo al raggiungimento di un accordo: “vogliamo vedere l’attuazione dell’accordo di recesso” poiché il protocollo irlandese prevedeva negoziati approfonditi e l’UE non vuole vedere alcun ritardo nell’attuazione della fase uno. Il tempo è breve e questioni come la pesca e la parità di governance dovranno essere sul tavolo molto presto. Il portavoce finanziario del partito politico repubblicano irlandese Sinn Féin, Pearse Doherty ha dichiarato che ormai si e’ ad un punto di crisi nei negoziati sulla Brexit e che gli inglesi devono richiedere un’estensione del periodo di transizione. Il governo e i negoziatori dell’UE devono convincere gli inglesi che una proroga deve essere cercata senza indugio.

Pearse Doherty

Ovviamente un ampio accordo commerciale post-Brexit con gli Stati Uniti avrebbe il potere di accelerare la ripresa del Regno Unito dal danno economico causato dalla pandemia di coronavirus.

I negoziati sono iniziati in videoconferenza martedì 5 Maggio tra Liz Truss, segretario al commercio internazionale e Robert Lighthizer rappresentante commerciale degli Stati Uniti. 

Un accordo di libero scambio tra le due nazioni è considerato l’aspetto cruciale della strategia di  Boris Johnson ma primo ministro in questo momento e’ impegnato ad riguadagnare, a parer suo, punti verso i cittadini: niente autocertificazione e soldi subito sul conto bancario dei lavoratori e non. Chi aveva un attivita’ puo fare richiesta ad un prestito fino a 25 mila sterline che puo ricevere in 10 giorni. Se hai dipendenti il governo ti paga l’80 per cento dei salari a fondo perduto ed arrivano subito basta cliccare online. Se hai un mutuo puoi richiedere 3 mesi di tregua. Le scuole per i lavoratori chiave sono aperte. 

Paradossalmente si potrebbe dire che si muore di Covid 19 senza preoccupazioni economiche.

Esiste un rapporto odio-amore dei cittadini verso Boris Johnson poiche ormai e’ chiaro che di errori ne ha fatti ma a modo suo cerca di prendersi cura del paese fregandosi della recessione ormai in atto e soprattutto dell’Europa.

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Londra attacca Mosca: risposte inadeguate, stop ad attività maligne in casa nostra

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Il ministro dell’Interno britannico, James Cleverly, ha denunciato come “totalmente inadeguate” le spiegazioni offerte da Mosca alle denunce di un’intensificazione di “attività maligne” nel Regno Unito come in altri Paesi occidentali sullo sfondo della guerra in Ucraina. Di qui, ha rimarcato Cleverly, “la nostra risposta risoluta e ferma” annunciata oggi con la prevista espulsione dell’addetto militare russo (accusato d’essere “un ufficiale non dichiarato” dei servizi di spionaggio del Gru), la revoca dello status diplomatico ad alcune proprietà facenti capo all’ambasciata di Mosca nel Regno che sarebbero state usate come basi per operazioni “d’intelligence” e la riduzione della durata dei visti diplomatici. “Vogliamo rendere evidente alla Russia che noi non tollereremo una simile escalation”, ha insistito il titolare dell’Home Office, mettendo poi le mani avanti sulla reazione del Cremlino e alzando ulteriormente i toni della retorica: nelle sue parole, è prevedibile che Mosca risponda evocando accuse di russofobia contro il governo di Rishi Sunak e “teorie della cospirazione”, argomenti a cui i britannici “non intendono abboccare, facendosi prendere in giro da mosche cocchiere, troll e lacchè di (Vladimir) Putin”. “Il nostro messaggio alla Russia è chiaro: deve fermare la sua guerra illegale, ritirare le truppe dall’Ucraina e cessare queste attività maligne”, ha concluso Cleverly.

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Putin: non rifiutiamo il dialogo con i Paesi occidentali

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“La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, la scelta spetta a loro”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, nel suo discorso di insediamento per il quinto mandato. “Vogliono continuare a cercare di limitare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione, pressione sul nostro Paese che non è cessata da anni, o guardare ad una via per la cooperazione e la pace?” si domanda Putin.

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Guterres: Italia pilastro fondamentale multilateralismo

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“L’Italia è un pilastro fondamentale del multilateralismo e un partner esemplare delle Nazioni Unite. In ogni area delle nostre attività l’Italia è sempre presente, nelle operazioni di peacekeeping, nello sviluppo sostenibile, nella protezione climatica, nei diritti umani. E’ molto importante dirlo nel momento in cui l’Italia assume la presidenza del G7” ha spiegato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita al Palazzo di vetro.

“Questo paese – ha proseguito Guterres – è sempre stato un ponte tra nord e sud, un ponte che ora è più necessario che mai, quando si vive in un mondo dove le divisioni geopolitiche hanno creato tante difficolta’ in tutte le aree”. “E’ molto importante avere l’Italia alla guida del G7 – ha continuato – ed essere in grado di raggiungere le riforme della nostra istituzione multilaterale che non rappresenta più la realtà del mondo moderno”.

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